La torre magica dell’Adriatico, il luogo misterioso che regala emozioni fortissime: un’oasi di luce e natura

Un piccolo gioiello di luce e magia, un vero luogo misterioso, non a caso è chiamata la “Torre magica” dell’Adriatico: la conosci?
Nel cuore del Salento, a pochi chilometri da Otranto, si cela un tesoro archeologico che continua a catturare l’immaginazione di studiosi e visitatori: l’Ipogeo di Torre Pinta, un luogo ricco di storia, luce e mistero.
Questo sito sotterraneo, inserito nella suggestiva Valle delle Memorie, rappresenta una delle testimonianze più affascinanti dell’antica presenza messapica nella regione adriatica.
Un viaggio nel tempo tra luce e pietra
Entrando nell’Ipogeo di Torre Pinta, si viene immediatamente avvolti da un’atmosfera di profondo silenzio, interrotta solo dai giochi di luce che scolpiscono la pietra. La struttura, scavata nel sottosuolo, presenta una pianta a croce latina con corridoi che si estendono fino a 33 metri di profondità. Lungo i passaggi si trovano nicchie laterali che gli esperti associano a sedili funerari, tipici delle tradizioni messapiche. Le origini di questo ipogeo risalgono a un arco temporale compreso tra il VII e il IV secolo a.C., ma il suo utilizzo resta ancora oggi avvolto nel mistero.
Le ipotesi più accreditate lo vedono come un complesso funerario, un luogo di culto o addirittura una catacomba paleocristiana. A sovrastare l’ipogeo, si erge una torre colombaia di epoca seicentesca, costruita dopo il crollo dell’antica copertura. Un aspetto particolarmente suggestivo riguarda il fenomeno della luce solare che, in giorni specifici dell’anno – tra cui il solstizio d’estate – penetra allineata lungo il corridoio d’ingresso, illuminando il cuore dell’ipogeo. Questo evento ha alimentato l’ipotesi di un antico culto solare, un legame tra la struttura e le antiche credenze legate al ciclo stagionale e alla spiritualità.
L’Ipogeo di Torre Pinta si trova all’interno di una proprietà privata, gestita da un agriturismo locale che offre ai visitatori non solo l’accesso al sito, ma anche un’esperienza culturale completa, fatta di racconti e ospitalità autentica. La visita dura circa un’ora, ma l’emozione e il fascino del luogo rimangono impressi molto più a lungo. È indispensabile prenotare con anticipo, soprattutto durante la stagione estiva, quando il flusso turistico è più intenso. Per godere appieno del fenomeno luminoso e della suggestione dell’ambiente sotterraneo, si consiglia di evitare le ore centrali della giornata.
Nei dintorni dell’ipogeo si possono esplorare altri luoghi di grande interesse naturalistico e storico: la Cava di Bauxite, con le sue spettacolari pareti rosse a strapiombo sul mare, la Torre del Serpe, e Punta Palascia, il punto più orientale d’Italia, dove la luce del sole sorge per prima nella penisola. Le spiagge di Otranto completano un itinerario che intreccia natura, storia e mistero. L’Ipogeo di Torre Pinta è avvolto anche da racconti e leggende che arricchiscono il valore simbolico del luogo
Durante il solstizio d’estate, alcuni visitatori hanno assistito al passaggio di un raggio di sole che attraversa l’intera struttura fino al punto più profondo, un fenomeno che le guide locali interpretano come il confine tra il mondo terreno e quello spirituale. Inoltre, l’ambiente sotterraneo, con la sua energia particolare, è divenuto meta di gruppi olistici che organizzano visite silenziose al tramonto, dedicate alla meditazione e al riequilibrio energetico. Questa dimensione spirituale aggiunge un ulteriore livello di fascino alla visita, trasformando l’Ipogeo di Torre Pinta in una vera e propria oasi di luce e natura, capace di regalare emozioni intense a chi vi si avventura.
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