Mattarella: “Servono stipendi adeguati per non rinunciare alla gioia dei figli”
Il monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento agli ‘Stati generali della natalità‘ a Roma: lo Stato ha il dovere di mettere i cittadini nelle condizioni per poter essere genitori, e tra queste condizioni c’è anche quella degli stipendi adeguati. “In uno Stato democratico come la nostra Repubblica, i temi della natalità sono e si caratterizzano in altri termini come espressione alta del dovere delle strutture pubbliche di porre i cittadini nella condizione di esprimere in piena libertà la loro vocazione alla genitorialità, nell’interesse del bene comune“, ha detto il capo dello Stato nel suo discorso.
“Stipendi adeguati per non rinunciare alla gioia dei figli”
“Il ruolo delle pubbliche istituzioni non è affatto indifferente. Così come non lo è la vitalità dei tessuti economici: condizioni adeguate di retribuzione e sviluppo dei servizi sociali consentono orizzonti di vita nei quali è possibile orientare le proprie scelte verso la gioia di avere figli e non verso la rinuncia“, ha spiegato Mattarella.
Mattarella cita Bergoglio: “Natalità è indicatore di speranza dei popoli”
“La natalità, la generazione di figli, disse Papa Francesco, parlando all’edizione di Stati Generali di due anni fa, è l’indicatore principale per misurare la speranza di un popolo. Parole che devono fare riflettere. È la vita, è il futuro, che rischiano di venire toccati, ridimensionati. Sono beni non misurabili con cifre, come lo è il PIL, dai quali però dipendono la qualità e l’energia del nostro vivere in rapporto con il presente e con il domani, la percezione della sicurezza, e quella della precarietà. Sull’apertura alla vita si fondano valori umani che sono decisivi, per costruire coscienze libere e pensare al bene comune”, ha detto ancora il presidente della Repubblica, citando Papa Bergoglio.
“Natalità non è in contraddizione con l’integrazione dei migranti”
Il capo dello Stato ha però precisato anche che “il tema della natalità nel nostro Paese non è in contrapposizione con l’integrazione dei migranti. Vorrei prendere questo tema: l’integrazione dei migranti e delle loro famiglie, che con il loro lavoro contribuiscono spesso a un lavoro di cura, contribuiscono al benessere delle nostre comunità. Si tratta da parte loro di un contributo prezioso. Occorre aiutare la vita a sbocciare”.
“Natalità tema vitale per l’Italia e per l’Europa”
“Ciascun popolo, ciascuna comunità, sa bene che la continuità si manifesta nel succedersi delle generazioni. E il livello di sostituzione e di avvicendamento che le accompagna è conseguenza del modello di società che si sarà concorso a costruire. È un tema vitale per il nostro Paese. E per l’intero continente europeo. L’equilibrio demografico produce mutamenti, crisi, negli assetti preesistenti. E incidono sulle relazioni umane, sulla vita di comunità, sui modelli culturali. Sulle aspirazioni delle cittadine e dei cittadini. La nostra società invecchia, e va scritto, come è stato ricordato poc’anzi, come un successo che aumentino i tempi della vita. Ma al tempo stesso non si rigenera, o lo fa soltanto parzialmente. I giovani sono pochi, come mai è avvenuto nella storia passata. Salvo forse soltanto dopo guerre devastanti, e per aree specifiche“, ha sottolineato il presidente della Repubblica.
“Il tema inciderà sulla sostenibilità dei conti pubblici”
“Il rinnovo generazionale debole che viene messo in luce qui, quest’oggi, inciderà sulla sostenibilità dei conti pubblici, oltre che sulla coesione intergenerazionale”, ha detto ancora Mattarella.
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