Miasmi alla Foce, perché il depuratore di Punta Vagno è sotto la lente della procura

Ottobre 25, 2025 - 17:00
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Miasmi alla Foce, perché il depuratore di Punta Vagno è sotto la lente della procura
depuratore punta vagno

Genova. Il fascicolo adesso è penale, e si prospettano una serie di violazioni colpose per oggi ancora a carico di ignoti: il “mistero” dei miasmi alla Foce, quell’odore nauseante che ha iniziato a diffondersi il 2 settembre arrivando poi, quasi due mesi dopo, anche in Albaro, Carignano e parte del centro, sembra ruotare tutto intorno al depuratore di Punta Vagno. Ma cosa è stato accertato, esattamente, sinora?

I miasmi e il depuratore di Punta Vagno: i collegamenti

Il primo fatto certo è che la procura di Genova sta focalizzando gli accertamenti e le verifiche sull’impianto gestito da Iren-Ireti, attualmente in fase di revamping e in prima battuta escluso dai “responsabili” dei miasmi. La svolta è arrivata giovedì, quando la task force di Arpal, Nucleo Ambientale della Polizia Locale e Asl3 durante un sopralluogo ha registrato emissioni oltre la norma in un’area interna al depuratore, cui hanno accesso solo i lavoratori. Arpal ha definito l’aria “irrespirabile e potenzialmente tossica”, tanto da imporre ai lavoratori presidi di sicurezza, in primis mascherine.

Fonti interne a Iren hanno però fatto presente che le due cose – miasmi ed emissioni interne – non sono necessariamente collegate: durante il sopralluogo sono state effettuate delle operazioni propedeutiche a capire se il depuratore potrebbe effettivamente essere responsabile dell’odore nauseante che imperversa nella zona, operazioni che hanno causato un’emissione e conseguente sforamento dei parametri. Da qui a dire che il depuratore sia responsabile anche dei miasmi, però, ce ne passa, è il sotto testo dell’azienda.

La priorità della procura è la tutela dei lavoratori del depuratore

E però. Per la procura, che ha convocato una riunione urgente a palazzo di giustizia e ha sollecitato venerdì mattina l’attivazione un tavolo tecnico di emergenza, il problema primario – la tutela dei lavoratori – potrebbe essere invece correlato a quello che è diventato secondario, ovvero i miasmi che costringono i residenti della zona a tenere le finestre chiuse.

I test hanno escluso che i gas presenti all’interno del depuratore siano un rischio per la salute pubblica, ma intanto l’assessora all’Ambiente Silvia Pericu ha fatto sapere che “il Comune di Genova ha intimato formalmente a Ireti, gestore dell’impianto, di intervenire immediatamente per fermare la causa delle emissioni e ripristinare le condizioni di normale esercizio del depuratore”.

Anche la procura si è unita alla richiesta del Comune di intervenire sul depuratore. All’incontro di venerdì mattina erano presenti il procuratore di Genova Nicola Piacente, il procuratore aggiunto che coordina il gruppo ambiente Federico Manotti e il sostituto procuratore Andrea Ranalli, titolare dell’indagine aperta. Piacente ha chiarito che a oggi l’impianto non è sotto sequestro perché “il rimedio sarebbe peggiore del male, in quanto avrebbe neutralizzato tutti i processi di depurazione della città di Genova”.

I timori della presidente di municipio e dei residenti

La presidente del municipio Anna Palmieri, intanto, si dice sconcertata: “La nostra prima denuncia è stata il 2 settembre e avevano subito escluso problemi al depuratore e ora leggo ciò. Direi vergognoso e surreale”, ha scritto sui social. Era stata lei la prima a chiedere accertamenti ad Arpal e Comune, e nei giorni scorsi si era detta anche molto preoccupata dopo che alcuni residenti le avevano parlato di bruciori agli occhi e alla gola: fastidio o semplice suggestione che sia, Palmieri ha nuovamente sollecitato controlli.

Il depuratore di Punta Vagno è ritornato al centro delle indagini sui miasmi da qualche giorno. Giovedì pomeriggio, dopo che l’assessora Pericu aveva chiesto ad Asl di potenziare i controlli, la task force composta da Arpal, Asl stessa e Nucleo Tutela Ambientale della Polizia Locale ha raggiunto il depuratore, inizialmente escluso dalle cause dei fortissimi e nauseanti odori, per un nuovo sopralluogo. Il depuratore è al centro del progetto di revamping di Iren, e i lavori, iniziati a settembre 2024, dovrebbero durare ancora circa un anno e mezzo.

Da venerdì ci sono di nuovo odori molto forti – ha confermato la presidente del municipio Medio Levante Anna Palmieri – e giovedì in particolare sono stati asfissianti: finestre chiuse anche per noi che abbiamo gli uffici in via Mascherpa. So che c’è un fascicolo aperto dalla procura e nessuno può dire molto allo stato attuale, ma mi è stato chiesto tutto ciò che potrebbe essere utile per individuare la fonte. Io ho spiegato che ogni mattina, dalle 10 alle 11, si sente più forte, forse a causa del giro di venti”.

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Redazione Redazione Eventi e News