Perché anche nel 2025 è importante il certificato di quantificazione del TFS INPS

Novembre 11, 2025 - 17:30
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Perché anche nel 2025 è importante il certificato di quantificazione del TFS INPS

lentepubblica.it

Quando un lavoratore pubblico termina il rapporto di lavoro e va in pensione, uno degli elementi che richiede attenzione è il cosiddetto TFS, ovvero il Trattamento di Fine Servizio.


A fianco di questa prestazione, viene emesso un documento fondamentale: il certificato di quantificazione prodotto dall’INPS, che attesta l’importo spettante e la data entro la quale è corrisposto. Per il 2025, è utile chiarire a chi spetta, come si richiede, quali sono le tempistiche e quali accorgimenti seguire per non trovarsi impreparati.

A chi si rivolge e cosa attesta

Il certificato viene rilasciato dall’INPS a favore dei dipendenti pubblici (enti statali, amministrazioni locali, sanità, ecc.) che hanno cessato il servizio e risultano in possesso del diritto all’Anticipo del TFS. In pratica, il documento consente di capire quanto spetta e quando sarà pagato. Secondo quanto indicato sul sito INPS, la “Domanda di quantificazione dell’anticipo finanziario TFS/TFR” è disponibile per i dipendenti pubblici cessati dal servizio oppure per chi ha fatto ricorso all’anticipo dello stesso TFS.

In poche parole: chi ha diritto al TFS e desidera ottenere certezze sull’importo e sulla tempistica, deve richiedere questo certificato.

Attenzione: esistono due tipi di certificato!

È fondamentale comprendere che esistono due certificazioni completamente diverse, ciascuna con uno scopo ben preciso e vincoli definiti.

Certificato per tasso agevolato (DL 4/2019)

Questo certificato è pensato specificamente per chi vuole accedere all’anticipo TFS con tasso agevolato, introdotto dal Decreto Legge 4/2019.

  • Permette di ottenere solo una parte del TFS, fino a un massimo di 000 euro.
  • È finalizzato unicamente all’operazione di anticipo agevolato.
  • Non può essere utilizzato per richiedere il TFS nella sua interezza.
  • È richiesto solo da chi vuole sfruttare l’opzione agevolata e ottenere liquidità immediatamente a condizioni più leggere.

Certificato per tasso ordinario (DPR 180/1950)

Questo secondo certificato, regolato dal DPR 180/1950, consente invece di accedere all’intero importo del TFS, 100% della cifra maturata.

  • È usato per chiedere un anticipo con tasso ordinario presso banche o finanziarie.
  • Non ha limiti di importo: include l’intero TFS maturato.
  • È necessario per chi vuole ottenere più di 45.000 euro o l’intero importo.

Scelta obbligatoria: uno dei due esclude l’altro

È importante sottolineare che non è possibile richiedere entrambi i certificati contemporaneamente. La normativa impone di scegliere uno dei due, in base a:

  • tipologia di anticipo desiderata,
  • importo utile alla propria situazione,
  • compatibilità con le proprie condizioni economiche.

Scegliere il certificato corretto evita ritardi, respingimenti e problemi nella valutazione della domanda.

Le regole principali per il 2025

Anche se il funzionamento generale non cambia drasticamente rispetto agli anni precedenti, per il 2025 risultano rilevanti alcuni punti operativi aggiornati:

  1. Modalità telematica: L’INPS richiede che la domanda per la certificazione del TFS venga presentata in modalità online attraverso l’area riservata MyINPS.
  2. Tempi di rilascio: Una volta fatta la domanda, l’INPS ha fissato un termine massimo entro il quale rilasciare il certificato. Ad esempio, la pagina del servizio segnala che il termine ordinario è di circa 90 giorni.
  3. Scopo della certificazione: Il certificato serve non solo a conoscere importo e data di pagamento del TFS, ma anche — nelle situazioni in cui il pensionato intende richiedere un’anticipazione finanziaria sulla somma spettante — a documentare il credito.
  4. Importi soggetti all’anticipo: Per chi desidera ottenere un anticipo sull’importo del TFS — prima della sua concreta erogazione — c’è un tetto fino al quale è possibile ottenere condizioni agevolate (es. fino a €45.000).
  5. Esclusioni e vincoli: Non tutti i soggetti possono accedere alle medesime condizioni: ad esempio alcune categorie (Forze armate, polizia, Vigili del fuoco) possono avere trattamenti differenziati o esclusioni in materia di anticipo.

Servizi dedicati e supporto esterno

Per chi desidera gestire con maggiore rapidità e tranquillità l’intero processo legato al certificato di quantificazione e all’anticipo TFS, è spesso utile rivolgersi a strutture specializzate in questo tipo di pratiche. Questi servizi si rivelano particolarmente utili per i pensionandi che non hanno familiarità con le procedure telematiche dell’INPS o che preferiscono avere un supporto professionale per evitare errori, ritardi o richieste incomplete.

Tra le realtà più strutturate nel settore, TfsTurbo rappresenta una delle soluzioni più complete, perché mette a disposizione una consulenza mirata e un supporto operativo senza costi aggiuntivi. Il servizio comprende:

  • richiesta gratuita del certificato di quantificazione, gestita dai consulenti interni;
  • assistenza personalizzata per verificare che il certificato corretto sia quello necessario alla singola situazione (tasso agevolato o tasso ordinario);
  • controllo dei dati trasmessi all’INPS per ridurre il rischio di errori o integrazioni che potrebbero rallentare il rilascio;
  • orientamento nella scelta del tipo di anticipo, con spiegazioni semplici delle differenze tra le varie opzioni.

Oltre al supporto per l’ottenimento del certificato, TfsTurbo segue anche l’intero processo di anticipo del TFS, offrendo un percorso guidato dalla prima valutazione fino alla liquidazione dell’anticipo. Grazie a un’esperienza pluriennale e a una rete di collaborazioni consolidate, la società si è affermata come una delle realtà più affidabili del settore. Secondo le testimonianze dei pensionati, i tempi di gestione vengono molto spesso ridotti grazie al coordinamento diretto dell’azienda con gli enti necessari.

Negli ultimi anni TfsTurbo ha conquistato un ruolo di leadership, risultando stabilmente tra i primi in Italia per numero di pratiche concluse. Questo posizionamento è confermato anche dalla valutazione dei clienti: le recensioni pubblicate su Trustpilot, Facebook e Google evidenziano un alto grado di soddisfazione, soprattutto per la chiarezza delle informazioni, la rapidità del supporto e la disponibilità del personale dedicato.

Perché richiederlo subito: vantaggi e cautela

Richiedere il certificato di quantificazione del TFS tempestivamente può dare diversi vantaggi concreti:

  • Si ottiene certezza dell’importo spettante e delle date di liquidazione, utili per programmare le proprie finanze e l’entrata in pensione.
  • Per chi necessita liquidità immediata, il certificato è requisito imprescindibile per avviare una richiesta di anticipo o finanziamento sulla somma spettante.
  • Evita sorprese e ritardi: non sapere quanto si percepirà o quando può generare ansia e difficoltà nella pianificazione.

Tuttavia, è bene prestare attenzione alle seguenti precauzioni:

  • Verificare che i dati siano corretti: eventuali errori o omissioni nella propria posizione possono rallentare la pratica.
  • Controllare che il certificato richiesto sia quello giusto: potrebbe essere “solo per informazione” oppure “valido per l’anticipo” (nel caso di richiesta di finanziamento).
  • Anche se l’anticipo è un’opzione, non è obbligatorio: valutare bene se conviene — considerati interessi, spese, tempi e alternative.

Passaggi da seguire

Per ottenere il certificato e, se desiderato, l’anticipo del TFS, ecco una sequenza operativa suggerita:

  1. Accedere al portale MyINPS con credenziali valide (SPID, CIE o CNS).
  2. Sezione “Lavoro / TFS” (o “TFS/TFR – Gestione Dipendenti Pubblici”).
  3. Presentare la domanda di quantificazione dell’anticipo TFS/TFR o, se si desidera soltanto la certificazione informativa, procedere alla simulazione del TFS.
  4. Attendere il rilascio del certificato da parte dell’INPS, che verrà reso disponibile nell’area riservata dell’utente. Il termine massimo indicato è di circa 90 giorni.
  5. Nel caso di richiesta di anticipo: presentare la certificazione alla banca o all’istituto finanziario, scegliere tra anticipo a tasso agevolato o tasso ordinario (a seconda dell’importo e delle condizioni), e attendere l’erogazione.

Novità e consigli per il 2025

È importante sottolineare che nel 2025 non risultano mutamenti radicali delle norme base relative al TFS e alla sua certificazione, ma rimangono rilevanti alcuni aggiornamenti di prassi e tempistiche, oltre che l’accento sulla digitalizzazione delle procedure.

Un elemento da tenere d’occhio è il tema dei tempi di pagamento del TFS: alcune segnalazioni riferiscono che le attese possono superare i dodici mesi, in particolare quando la cessazione del rapporto e la pensione avvengono in circostanze complesse. In questo contesto la certificazione acquistava ancora maggiore importanza.

Un buon consiglio pratico per il 2025 è quello di conservare copia del certificato, verificare che l’importo indicato corrisponda alle aspettative, e controllare la data prevista di erogazione: queste informazioni potranno essere utili anche per eventuali comunicazioni con patronati, consulenti o enti finanziatori.

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