Bonus Giorgetti 2026: aumenti di stipendio a chi rinvia la pensione

Ottobre 30, 2025 - 11:00
 0
Bonus Giorgetti 2026: aumenti di stipendio a chi rinvia la pensione

lentepubblica.it

Il capitolo pensioni della Legge di Bilancio 2026 è uno dei più discussi dell’intera Manovra. Dopo mesi di confronto politico e tecnico, il governo ha deciso di confermare anche per il prossimo anno il cosiddetto Bonus Giorgetti, noto in passato come Bonus Maroni.


Si tratta di un’agevolazione che punta a trattenere i lavoratori più esperti nel mercato del lavoro, offrendo un incentivo economico a chi sceglie di posticipare il pensionamento anticipato.

L’esecutivo punta così a una riforma strutturale che renda le pensioni più sostenibili nel lungo periodo, senza penalizzare eccessivamente le generazioni future.

Tuttavia, resta il nodo delle misure transitorie: la fine di Quota 103 e di Opzione Donna restringerà le possibilità di pensionamento anticipato, spingendo molti lavoratori a valutare proprio il Bonus Giorgetti come alternativa per ottenere un vantaggio economico immediato e, al tempo stesso, rimandare l’uscita.

Ma come funziona esattamente questa misura, e per chi è davvero conveniente?

Un sistema previdenziale sotto pressione

La riforma delle pensioni rappresenta, ancora una volta, un terreno delicato per l’esecutivo. Con l’aumento graduale dell’età pensionabile previsto dal 2027 e la fine annunciata di due strumenti chiave come Quota 103 e Opzione Donna, la direzione del governo è chiara: spingere i lavoratori a restare in attività più a lungo per alleggerire la pressione sulle casse pubbliche.

In questo scenario, il Bonus Giorgetti 2026 si configura come una sorta di “premio fedeltà” per chi decide di rimandare l’uscita dal mondo del lavoro, continuando a contribuire alla produttività del sistema.

Cos’è il Bonus Giorgetti 2026

Il meccanismo è semplice ma vantaggioso: il lavoratore che ha già maturato i requisiti per accedere alla pensione anticipata può scegliere volontariamente di rimanere al lavoro. In cambio, riceverà in busta paga la quota dei contributi previdenziali che normalmente verrebbe trattenuta dal suo stipendio per l’INPS.

In pratica, il dipendente rinuncia momentaneamente a vedersi accreditata la propria parte di contributi pensionistici, ma ottiene subito un aumento netto dello stipendio mensile, interamente esentasse. Questo significa che la somma aggiuntiva non viene conteggiata ai fini dell’IRPEF e, quindi, non subisce ulteriori trattenute fiscali.

La misura si applica ai lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o a regimi previdenziali equivalenti. Per poter beneficiare dell’incentivo, è necessario aver maturato entro il 31 dicembre 2025 i requisiti per accedere alla pensione anticipata o a quella flessibile, ma scegliere di continuare a lavorare nel 2026.

Come funziona passo dopo passo

Il funzionamento del Bonus Giorgetti si articola in tre fasi principali:

  1. Decisione volontaria – Il lavoratore che ha raggiunto i requisiti per la pensione comunica la volontà di rimanere in servizio.

  2. Rinuncia all’accredito dei contributi – L’interessato notifica all’INPS la scelta di sospendere temporaneamente l’accredito dei contributi previdenziali a proprio carico (pari al 9,19% dello stipendio lordo per chi è iscritto al Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti).

  3. Rimborso in busta paga – La quota che normalmente verrebbe destinata all’INPS viene invece erogata direttamente al lavoratore, sotto forma di importo netto in più nello stipendio mensile.

Per il datore di lavoro, l’obbligo di versamento dei contributi a proprio carico resta invariato. L’esonero riguarda esclusivamente la parte contributiva che normalmente risulterebbe sottratta al lavoratore.

Un aumento reale in busta paga

L’aspetto più interessante del Bonus Giorgetti riguarda la natura “netta” dell’incremento. Non trattandosi di un reddito imponibile, la somma aggiuntiva non incide sulle imposte e risulta percepita integralmente.

Facendo un esempio concreto, un lavoratore con uno stipendio lordo di 2.000 euro mensili, iscritto al Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti, si vedrà accreditare circa 180 euro netti in più al mese. Un beneficio immediato, che può arrivare a superare i 2.000 euro annui, variabile in base alla retribuzione e al tipo di contratto.

Questo incentivo si rivela dunque particolarmente vantaggioso per chi intende rimanere ancora uno o due anni in servizio, accumulando nel frattempo una pensione più consistente grazie ai contributi del datore di lavoro che continuano ad affluire.

I limiti della misura

Tuttavia, la convenienza del Bonus Giorgetti non è uguale per tutti. Se da un lato consente di ottenere un guadagno immediato in busta paga, dall’altro riduce leggermente la crescita futura dell’assegno pensionistico, perché la quota contributiva rinunciata non si conteggia ai fini del calcolo della pensione.

Per questo motivo, si tratta di una scelta non semplice: chi risulta vicino alla pensione e prevede di ritirarsi entro breve potrebbe beneficiare del vantaggio economico immediato; al contrario, chi pensa di restare al lavoro per diversi anni dovrebbe considerare anche l’impatto sul montante contributivo finale.

Un altro aspetto da non trascurare riguarda le finestre di decorrenza e le regole di accesso alle diverse forme di pensionamento anticipato, che possono influire sulla reale possibilità di aderire al bonus e sui tempi di fruizione dell’incentivo.

The post Bonus Giorgetti 2026: aumenti di stipendio a chi rinvia la pensione appeared first on lentepubblica.it.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News