Samsung punta sui 2 nm: parte da qui la rincorsa a TSMC per ridurre il gap sui chip
Samsung ha un programma per ridurre il divario da TSMC. Per adesso è estremamente ampio: le fonderie di Taiwan dominano la scena, con una quota di mercato che nel secondo trimestre dell’anno è stata del 71% a fronte dell’8% di Samsung che è peraltro prima tra gli inseguitori. Un “gap” importante che a Seul vogliono ridurre abbinando qualità e quantità.
RESA
C’è parecchia strada da fare: Samsung è sempre stata mediamente indietro rispetto a TSMC su resa e produzione soprattutto dei manufatti con processo produttivo più avanzato, quelli che servono per fare utili e per equipaggiare i prodotti di vertice. Al fronte attualmente ci sono i chip a 2 nanometri, ed è lì che Samsung deve migliorare e lavorare.
Dicevamo del progetto. Indiscrezioni che provengono dall’Asia, e in particolare dalla Corea, suggeriscono che Samsung ambisca a raddoppiare la produzione dei chip a 2 nm entro la fine del prossimo anno. Anzi, più che raddoppiare: si punta a portare la produzione a 21mila wafer al mese entro dicembre 2026, un +163% rispetto ai circa 8mila del 2024.
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