Separazione carriere, sì della Camera: torna in Senato per ok definitivo. Meloni: “Avanti con riforma storica”

Settembre 19, 2025 - 01:30
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Separazione carriere, sì della Camera: torna in Senato per ok definitivo. Meloni: “Avanti con riforma storica”

La Camera ha approvato in terza lettura con 243 sì e 109 no il ddl costituzionale sulla separazione delle carriere in magistratura. La riforma passa al Senato per il quarto e ultimo esame.

Meloni: “Ora ultimo ok Senato per riforma storica

 “Con l’approvazione in terza lettura alla Camera dei Deputati, portiamo avanti il percorso della riforma della giustizia. Continueremo a lavorare per dare all’Italia e agli italiani un sistema giudiziario sempre più efficiente e trasparente. In attesa dell’ultimo ok da parte del Senato, avanti con determinazione per consegnare alla Nazione una riforma storica e attesa da anni”. Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni

Nordio: “Bellissima giornata, vado a festeggiare con uno spritz”

“Per chi ritiene che sia dedito all’alcolismo, vado a festeggiare questa bellissima giornata con uno spritz”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, scherzando con i cronisti nel Transatlantico della Camera dopo il via libera dell’Aula di Montecitorio alla riforma sulla separazione delle carriere. “Siamo di fronte a una vittoria che non deve essere vissuta, lo ripeto per l’ennesima volta, come una sconfitta della magistratura e tantomeno come una forma di tentata umiliazione della magistratura, alla quale mi sento ancora di appartenere”, aggiunge il ministro.

Manca la maggioranza dei due terzi: servirà il referendum

La Camera ha approvato il ddl voluto dal governo e dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a maggioranza assoluta dei componenti, come richiesto dalla Costituzione, in terza lettura. Ma si tratta di una riforma costituzionale. Non è stato raggiunto il quorum dei due terzi dei componenti previsto dalla stessa Costituzione, che avrebbe consentito – se confermato anche dal Senato in quarta lettura – di approvare la riforma senza il ricorso al referendum. Dopo il via libera del Senato, quindi, sarà necessaria la consultazione referendaria per l’approvazione definitiva del disegno di legge costituzionale.

Applausi governo, bagarre in Aula e seduta sospesa

Seduta sospesa alla Camera dopo il voto sulla riforma costituzionale sulla separazione delle carriere. Gli esponenti delle opposizioni hanno protestato per gli applausi dai banchi del governo per l’approvazione della riforma, e alcuni di loro si sono avvicinati ai banchi riservati all’esecutivo. Nonostante i richiami del presidente di turno Sergio Costa, sia ai componenti del governo che ai parlamentari di maggioranza e opposizione, la bagarre è continuata tanto da costringere alla sospensione della seduta. Dopo qualche minuto è ripresa con i rappresentanti dell’opposizione che hanno di nuovo stigmatizzato l’esultanza dei membri del governo e poi hanno avanzato le loro richieste di comunicazioni dell’esecutivo sulla situazione a Gaza. In Aula erano presenti i ministri Giorgetti, Foti, Roccella, Tajani, Nordio e Sisto.

Nordio: “Bagarre? Chi è sconfitto cerca di annacquare l’amarezza”

“La bagarre in Aula? In politica bisogna sempre aspettarsi che chi è sconfitto cerchi di annacquare l’amarezza della sconfitta con una sorta di diversione. In questo caso la bagarre è stata evidentemente provocata per sminuire l’importanza della vittoria della maggioranza su un argomento essenziale come la riforma della giustizia”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando con i cronisti nel Transatlantico della Camera dopo il via libera dell’Aula di Montecitorio alla riforma sulla separazione delle carriere. “Diciamo che in politica ci sta, io non sono un animale politico, sono entrato in tarda età, ma conoscendo le regole della politica non mi scandalizzo se l’opposizione cerca appunto di annacquare una sconfitta con una diversione”, ribadisce il Guardasigilli. Dai banchi del governo, ha poi precisato Nordio, “noi non abbiamo affatto applaudito, ma credo che un certo entusiasmo sia più che normale, anche per la maggioranza schiacciante che già si era vista nella prima tornata delle votazioni, e che oggi si è ripetuta con un’evidenza che sarà confermata ovviamente al Senato e che penso sarà confermata anche durante il referendum”.

Tajani: “Giustizia più giusta con riforma voluta da Berlusconi”

“Oggi si compie un percorso cominciato trent’anni fa, con le battaglie garantiste del Presidente Berlusconi, e che affonda le sue radici nel pensiero di Giuliano Vassalli e nelle idee di Giovanni Falcone”. Così il vicepremier Antonio Tajani dopo l’ok della Camera in terza lettura alla riforma per la separazione delle carriere. “Una riforma per la magistratura, che ha tutto da guadagnare dallo smantellamento del sistema correntizio e dal rafforzamento della credibilità di Giudici e Pubblici Ministeri nei rispettivi ruoli – aggiunge -. Una riforma per i magistrati davvero indipendenti, responsabili, seri, che sono la stragrande maggioranza dell’ordine giudiziario, vittime fin qui di minoranze fazione o assetate di potere. Una riforma soprattutto per gli Italiani, che completa il sistema accusatorio del nostro ordinamento giudiziario, che assicura ai cittadini un giudice davvero terzo, equidistante da chi accusa e da chi si difende, meglio in grado di pronunciare un giudizio sereno. Ciò è nell’interesse non solo degli indagati, innocenti fino a prova contraria, ma dell’intera società, alla quale una giustizia giusta assicura la legalità e il vero contrasto al crimine. La vittoria di oggi non può che essere dedicata al Presidente Berlusconi, alle sue idee, ai valori che ci ha insegnato. Ma il nostro impegno, in nome di quelle idee e di quei valori naturalmente non finisce qui”.
“Quello della riforma della giustizia – prosegue Tajani – è un cammino che trova nella separazione delle carriere la sua stella polare, ma che richiede altri interventi. Dovrebbe essere un percorso che riguarda tutti, governo, maggioranza e opposizione, perché un efficace sistema di garanzie ed anche un corretto rapporto fra politica e magistratura, nella reciproca indipendenza, servono al Paese. La vicenda urbanistica di Milano, come tante altre vicende giudiziarie che riguardano cariche pubbliche e soprattutto privati cittadini, dovrebbero indurre tutti ad una riflessione condivisa, sulle garanzie e sull’efficienza della giustizia”.

Il referendum confermativo: come funziona e quorum

Nel caso del ddl costituzionale sulla separazione delle carriere, sarà necessario un referendum confermativo, che prescinde dal quorum. Nel referendum confermativo, detto anche costituzionale o sospensivo, infatti, si procede al conteggio dei voti validamente espressi, indipendentemente se abbia partecipato o meno alla consultazione la maggioranza degli aventi diritto, a differenza di quanto avviene nel referendum abrogativo, per il quale è necessario il quorum del 50% più uno degli aventi diritto.

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