Trails in the Sky 1st Chapter Remake Recensione

Settembre 26, 2025 - 03:00
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Trails in the Sky 1st Chapter Remake Recensione

Trails in the Sky 1st Chapter Remake Recensione coverOgni tanto succede anche a un logorroico come me di trovarsi davanti a un progetto, dire "ottima idea", aspettare che esca, giocarlo e concludere con un "è esattamente ciò che doveva essere". Trails in the Sky 1st Chapter Remake è esattamente quello che doveva essere, era un'ottima idea, fatta col giusto tempismo ed eseguita egregiamente. Se avessi già parlato del primo capitolo della lunghissima serie The Legend of Heroes (in realtà quarto, ma primo nella saga del continente di Zemuria) ora mi troverei in difficoltà a recensire il remake, perché davvero, tutto quello che poteva essere fatto bene, è stato fatto bene, nei limiti delle risorse di Nihon Falcom. Questo è il miglior punto d'ingresso nella serie, dopotutto è il primo gioco, ma è anche un capitolo molto solido, con la scrittura dialoghi migliore della serie e un gameplay rimodernizzato per essere all'altezza dell'attuale saga di Calvard. Di contro, presenta alcuni dei limiti da sempre insiti in Trails in the Sky, evidenti più per un fan di lunga data che per un neofita.

Trails in the Sky 1st Chapter Remake Recensione

Essendo questa recensione dedicata al primo gioco della saga di Zemuria, è un ottimo momento per discutere l'appeal di Trails come serie. Sia perché Trails in the Sky 1st Chapter Remake sarà il punto d'ingresso per molte persone, sia perché analizzando i punti di forza del franchise è anche più facile parlare dei settori dove First Chapter brilla e dove invece è ancora immaturo. Il principale appeal di Trails come serie è il fatto che è una serie. Da Trails in the Sky 1st Chapter in poi, tutti i capitoli sono connessi. Per non rendere la saga irrecuperabile, i Trails sono divisi in vari archi narrativi, tutti godibili come punti d'ingresso ma comunque connessi sia ai giochi usciti prima che a quelli che usciranno dopo. [caption id="attachment_1106905" align="aligncenter" width="1280"]Trails in the Sky 1st Chapter Remake Recensione Olivier Vedere dove inizia la leggenda di Olivier è una delizia per chi, come me, ha iniziato con Cold Steel[/caption] La discriminante che indica il nome di una saga è la sua ambientazione, in quanto ogni saga si concentra su un luogo diverso del continente di Zemuria, attraverso incidenti diplomatici, eventi sovrannaturali che possono spostare gli equilibri del mondo e diversi gruppi di eroi che tentano di sventare il pericolo del momento. Ogni arco ha un suo gusto preciso, che sia la mix tra fantapolitica e power fantasy di Trails of Cold Steel, reminiscente della Universal Century di Gundam, l'imprescindibile ottimismo dinnanzi alla disperazione di Crossbell (Trails from Zero e Trails to Azure) più affine a un Gurren Lagann o i dilemmi personali e morali mischiati con montagne di misteri e battaglie ispirate a Ultraman di Daybreak. Tuttavia ogni singolo arco condivide degli stilemi di scrittura precisi: ritmo lento, dialoghi fitti, inizio con situazioni a basso pericolo e mondo limitato, gradualmente espanse tramite storie che man mano presentano nuovi luoghi, fino a un'esplosione di azione e adrenalina da puro power fantasy. Rubando un termine alla lingua inglese, i Trails sono tutti degli Slow Burn, unica eccezione i capitoli di passaggio tra una saga e l'altra che invece puntano a storie più corte che usano personaggi già affermati. Il ritmo è talmente fiducioso nella sua costante crescita che Nihon Falcom ha più volte diviso le proprie storie in gruppi da due giochi, Cold Steel finisce con un cliffhanger assurdo esplorato solo in Cold Steel II, stessa cosa per il terzo capitolo espanso nel quarto. Altre volte sono stati proposti giochi complementari ma molto più completi anche "stand alone". Il miglior esempio in questo caso è Daybreak, seguito tra l'altro da Daybreak II che fatica molto proprio perché il gioco che lo precede è già molto completo. Detto questo, altri due punti di forza importanti della serie sono un costante e coerente world building, sia sul lato magico che su quello politico, e soprattutto dei cast di personaggi interessanti e ben sviluppati. Ho già parlato in passato nella mia recensione di Daybreak di quanto il cast di Calvard sia il mio preferito della serie e di quanto sia strumentale nel mio apprezzamento del gioco, di contro Cold Steel IV si caratterizza per una scrittura dei personaggi decisamente più approssimativa ma motivata dalla natura di "gran finale" del gioco. [caption id="attachment_1106901" align="aligncenter" width="1280"]Trails in the Sky 1st Chapter Remake Recensione Estelle Estelle era ed è uno dei principali punti di forza della scrittura di Trails in the Sky[/caption]

Quindi, parliamo di Trails in the Sky 1st Chapter Remake

Con tutta questa verbosa introduzione potrebbe sembrarvi di aver perso molto tempo nel caso vogliate solo sapere che Trails in the Sky 1st Chapter Remake è valido o meno. In realtà, il resto della recensione andrà molto liscia perché ho già messo i semi di tutto ciò che devo dire. Trails in the Sky 1st Chapter Remake è una riproposizione fedelissima del primo capitolo di Trails in the Sky, è stato completamente rifatto nel gameplay e nell'engine di Trails through Daybreak ma presenta delle migliorie grafiche notevoli rispetto all'ultimo Daybreak pubblicato in occidente, di cui potete leggere la recensione qua. Visivamente, il gioco è una gioia. La protagonista Estelle è estremamente espressiva, così come Olivier e Scherazarde, gli altri due personaggi particolarmente carismatici presenti in questo capitolo. Rivisitare Liberl per un fan della saga è praticamente fan service, tutto ciò che abbiamo amato per vent'anni è ora reso con una grafica deliziosa e un doppiaggio ben diretto. Per qualcuno nuovo, funge da perfetto ingresso poiché riesce a nascondere il più grande difetto della saga...solitamente i Trails sono tecnologicamente molto antiquati. Questo è dato sia dal fatto che Nihon Falcom sia una casa di sviluppo modesta, sia dal ritardo perenne con cui tutti i Trails vengono localizzati, spesso con anni e anni di ritardo. Trails in the Sky 1st Chapter Remake è il primo Trails che riesce a sembrare "al passo" e questo è parte del suo appeal come punto d'ingresso nella saga. Inoltre il mix di gameplay action-turni introdotto da Daybreak è migliorato rispetto a Daybreak II, con nemici molto più vari da schivare e moveset più responsivi dei personaggi utilizzabili. [caption id="attachment_1106904" align="aligncenter" width="1280"]Trails in the Sky 1st Chapter Remake Recensione pacing Il gioco ha un pacing molto lento, principalmente dovuto al suo essere la versione JRPG di un romanzo di formazione[/caption] A questo, uniamo il principale punto di forza di Sky FC: il suo cast. Estelle è la protagonista più carismatica della serie, la mia seconda preferita dopo Van, a capo della saga di Calvard ma con un tipo di scrittura decisamente diverso. Il cast è tutto costruito considerando la chimica tra ogni personaggio, se Estelle e Joshua sono ovviamente costruiti come opposti che si attraggono, Schera è il perfetto mentore capace ma immaturo, Olivier funge come una spalla comica che nasconde qualcosa ed è in costante interazione con tutti gli altri personaggi, coinvolgendoli nella comicità piuttosto che rimanere nello sfondo a essere ridicolo in solitudine. Poi abbiamo Agate, il "duro" del gruppo la cui facciata è costantemente sciolta dalla simpatia degli altri, soprattutto da Tita la "figlia" del gruppo nonché cuore emotivo che inietta un po' di tragicità nella storia, assieme a Estelle. Concludono poi Khloe, inquadrata come una rivale per Estelle ma amica della protagonista perché ne ammira la libertà d'animo e Zin, essenzialmente il papà del gruppo e probabilmente il meno esplorato nel corso di questo gioco. Questi personaggi, assieme al padre di Estelle (e mio personaggio preferito dell'arco Sky) Cassius Bright, sono il vero e proprio appeal di Sky. Il fulcro della narrazione è vedere Estelle e Joshua crescere come Bracer, essenzialmente una via di mezzo tra avventurieri e volontari, nel mentre investigano la scomparsa del padre, accumulando amicizie e maturando come persone. Praticamente, è una storia di formazione sotto forma di un JRPG. [caption id="attachment_1106903" align="aligncenter" width="1280"]Trails in the Sky 1st Chapter Remake Recensione Cassius Pur con screentime limitato, Cassius è un personaggio così ben caratterizzato e impattante nella vita dell'intero cast.[/caption]

Tutto bello quindi?

Trails in the Sky 1st Chapter Remake è essenzialmente identico a Sky ma con delle oggettive migliorie estetiche e di gameplay. Quindi lato "remake" non c'è praticamente nulla di cui lamentarsi. Tuttavia...Trails in the Sky ha dei limiti che non possono essere arginati da un remake. Avete presente il mio discorso sui diversi punti di forza della serie Trails? Se dovessimo tracciare un grafico nel quale da una parte abbiamo "power fantasy" e all'opposto "dialoghi tra i personaggi" allora Sky First sarebbe completamente squilibrato perso i dialoghi tra i personaggi. Il cast è ottimo, ma a livello della storia in sé, First non raggiunge vette memorabili come i capitoli successivi. Infatti First Chapter è un setup per il suo sequel diretto, Second Chapter. Trails in the Sky è uno di quei giochi dove la storia è divisa in due giochi separati e nessuno dei due risulta completo a sé stante. Questa è probabilmente la più grande limitazione del giocare First Chapter oggi, con il secondo capitolo ancora privo di una data d'uscita. Non si tratta di un gioco che non vale il prezzo o il tempo che vi richiederà, semplicemente, i maggiori punti d'azione arriveranno nel futuro. La serie Trails è paragonabile a una pubblicazione manga, comprare un gioco della serie è affine a comprare una saga di One Piece. Solo che a volte capita di comprare una Wano, lunga e completa, altre una Water 7, molto bella ma direttamente dipendente da Enies Lobby.  Trails in the Sky 1st Chapter Remake è la Water 7 dei Trails. Ha alcuni dei pregi più speciali dell'intera serie, tra cui le dinamiche eccezionali di Scherazarde e Olivier e le relazioni più credibili tra i personaggi. Tuttavia non mostra a pieno tutti i pregi che la serie ha da offrire. Un ottimo punto di partenza, non un punto d'arrivo.

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