La Napoli inedita di Secondigliano: a passeggio tra ville Liberty e leggende

Settembre 26, 2025 - 05:00
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La Napoli inedita di Secondigliano: a passeggio tra ville Liberty e leggende
foto da ufficio stampa
C’è una Napoli che non appare nelle guide turistiche e che spesso resta fuori dai circuiti tradizionali. A farsi ammirare stavolta è Secondigliano.

Un quartiere che troppo spesso viene identificato solo con la cronaca nera, ma che custodisce un patrimonio storico, architettonico e umano di grande ricchezza: ville ottocentesche con giardini nascosti, corti popolari, masserie fortificate e leggende tramandate per generazioni.

Proprio per restituire voce e valore a questo territorio è nata l’iniziativa “Secondigliano tra corti e cortili”, promossa e sostenuta dall’Assessorato al Turismo e alle Attività Produttive del Comune di Napoli, con un calendario di passeggiate guidate gratuite dal 21 settembre al 23 novembre. L’obiettivo è accompagnare i visitatori, previa prenotazione, in un viaggio alla scoperta di angoli di Napoli, ancora poco conosciuti ma capaci di raccontare storie sorprendenti.

La passeggiata comincia a Villa Alfiero (visitabile dall’esterno), al civico 200 del Corso, ed è tra le più belle ville in stile liberty della città. Il percorso si sviluppa lungo Corso Umberto I, così come si chiamava un tempo il Corso Secondigliano quando era un comune a sé: un viale ampio e alberato che nell’Ottocento trasformò il quartiere in una piccola stazione climatica per chi cercava aria fresca e tranquillità, lontano dal caos del centro. Non a caso un viaggiatore francese, rimasto incantato dalle ville, lo definì una piccola Nizza alle porte di Napoli”.

Passeggiando si arriva Palazzo Visconti Capasso che introduce a un cortile che ospitava carrozze e cavalli, dove la visita diventa un’esperienza immersiva con performance musicali e attoriali. Così, tra portali in pietra e giardini nascosti, riaffiora l’eleganza perduta della Belle Époque.

Si prosegue poi con Palazzo Miranda (visitabile dall’esterno), che si distingue per il cortile quadrangolare: qui, dalle balconate, le donne cantavano “a fronne ’e limone”, improvvisando strofe che si rincorrevano da ballatoio a ballatoio. Durante la guerra, i sotterranei diventarono rifugio antiaereo e per molti abitanti del quartiere quelle notti trascorse sottoterra restano un ricordo vivido, fatto di paure ma anche di racconti sussurrati per distrarre i bambini dalle bombe.

A seguire la facciata austera di Palazzo di Nocera (visitabile dall’esterno) che nascondeva invece pavimenti maiolicati e soffitti decorati. All’inizio del Novecento ospitò un circolo musicale e teatrale dove i giovani del quartiere preparavano spettacoli poi messi in scena in piazza durante le feste patronali: un segno di come, anche nelle residenze private, Secondigliano sapesse coltivare creatività e socialità.

L’itinerario ci porta ad ammirare le ringhiere liberty e i balconi decorati di Villa Cimmino che introduce al Novecento (visitabile dall’esterno). La famiglia di industriali che la abitava amava circondarsi di artisti: nei saloni si tenevano letture e concerti, mentre un giovane pittore ospitato in cambio di vitto e alloggio decorò alcune stanze con paesaggi fantastici, oggi quasi del tutto perduti. Nei giardini, intanto, magnolie rarissime arrivate da Marsiglia profumavano l’aria estiva.

Passeggiando si arriva quindi a Villa Loffredo. Oltre l’ingresso si apre un ampio giardino di agrumi e magnolie, un tempo celebre in tutto il quartiere e definito una vera e propria “piccola reggia tra gli orti”. In primavera l’aria si riempiva dei profumi di zagara e magnolia, mentre nella notte di San Giovanni le donne vi si radunavano per raccogliere erbe destinate a infusi e riti propiziatori. Non solo residenza estiva, ma luogo di incontro: a settembre, dopo la vendemmia, il cortile si animava di banchetti e danze che riunivano aristocratici e contadini, in una rara fusione di mondi e tradizioni. Una leggenda racconta che, durante una festa, un improvviso temporale costrinse gli invitati a rifugiarsi nei saloni; la musica però non si fermò e un violinista continuò a suonare sotto la pioggia, incantando tutti. Ancora oggi, si dice che nelle notti di giugno, tra gli alberi mossi dal vento, si possa sentire un flebile suono di violino.

Più avanti, infine, Villa Ingenuo racconta l’anima duplice di Secondigliano: signorile e agricola allo stesso tempo. Le logge ampie e le finestre ad arco portavano sollievo dal caldo, mentre nei cortili si vendemmiava e si torchiava il vino. Una leggenda vuole che un antico torchio custodito nella villa producesse un vino quasi magico, “che non inacidiva mai”. In questa occasione oltre alla villa, sarà possibile ammirare l’esposizione del Collettivo Artistico MCG Arte. La passeggiata si conclude qui con una seconda performance musicale.

La foto pubblicata è stata inviata dall’ufficio stampa.

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Redazione Redazione Eventi e News