VTOL autonomo di Joby: il primo volo apre una nuova era per la difesa USA
Il debutto in volo del nuovo velivolo a decollo verticale di Joby Aviation segna un passaggio tutt’altro che marginale nel percorso verso mezzi autonomi capaci di operare senza piste e su distanze nettamente superiori a quelle degli attuali taxi aerei elettrici. La compagnia californiana ha comunicato che il test si è svolto il 7 novembre presso le sue strutture di Marina, in California, appena tre mesi dopo la presentazione ufficiale del progetto e l’annuncio della collaborazione con L3Harris Technologies, uno dei principali fornitori statunitensi nel settore della difesa.
La piattaforma eredita l’impostazione del noto air taxi di Joby, ma introduce due novità che cambiano radicalmente lo scenario d’impiego: un propulsore ibrido con turbina e un sistema di volo autonomo, SuperPilot, sviluppato internamente.
Joby descrive questo dimostratore come un mezzo pensato per operazioni in cui l’autonomia è decisiva: collegamenti regionali, logistica avanzata, sorveglianza e compiti di supporto autonomo in aree difficili da raggiungere. Una parte importante del programma riguarda proprio la difesa: L3Harris integrerà sensori, sistemi di comunicazione e dotazioni operative progettate per scenari complessi, come trasporto logistico in aree contestate, funzioni da “loyal wingman” a supporto di velivoli con pilota, missioni di scorta senza equipaggio e attività a bassissima quota.
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