
Genova. Dal 30 settembre la provincia di Genova sperimenta quanto previsto dal Decreto legislativo 62/2024. Dopo gli incontri con i soggetti rappresentativi, in collaborazione con Regione Liguria, e la formazione dedicata agli sportelli sociali, che possono supportare la persona nell’inserimento della domanda di Progetto di Vita, ieri, 24 ottobre, è stato promosso il primo incontro dedicato alle associazioni impegnate sul tema.
“Si è trattato di un momento importante – afferma l’assessora al Welfare Cristina Lodi – per avviare un percorso stabile di collaborazione. Si conferma la grande ricchezza delle reti territoriali e il desiderio di convergere verso obiettivi comuni. Ognuno farà la sua parte, si avvia una fase di profondo cambiamento nel sistema delle relazioni con gli interessati, le famiglie, le associazioni e tutti coloro che vorranno condividere le proprie esperienze”.
“È l’avvio di un percorso di cambiamento condiviso e partecipato – continua Lodi – e siamo tutti in sperimentazione, utile a fornire al Ministero le indicazioni per la futura messa a regime della riforma nel 2027. Le difficoltà ci sono, non ultima le risorse limitate, ma la sfida è epocale e non si può non coglierla”.
Che cos’è il “Progetto di vita”
Un progetto personalizzato e partecipato, pensato per valorizzare le aspettative, i desideri e i bisogni della persona con disabilità, coinvolgendola in prima persona insieme alla famiglia, i servizi, gli amici e la comunità. È questo il tema centrale della sperimentazione appena partita delle nuove procedure per il riconoscimento della condizione di disabilità e che definisce il “Progetto di vita”, dedicato alle persone under 70 residenti nella provincia di Genova (ASL 3 e ASL 4).
Attraverso questa sperimentazione, i beneficiari potranno scegliere di gestire in autonomia gli emolumenti previsti dalla normativa o chiedere, in qualsiasi momento, l’affiancamento di professionisti dei servizi sociali e sanitari per la redazione di un progetto individualizzato, partecipato e personalizzato: il “Progetto di vita”.
Come si accede
Le persone che non fossero ancora in possesso della certificazione di disabilità potranno fare richiesta direttamente ai medici certificatori – medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali del SNN, medici in servizio presso le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, i centri di diagnosi e cura delle malattie rare, medici in quiescenza iscritti all’albo, liberi professionisti e medici in servizio presso strutture private accreditate – che inoltreranno il certificato medico introduttivo direttamente all’INPS per la valutazione di base.
Per chi fosse già in possesso della certificazione ma non si fosse mai rivolto ai servizi sociali e sanitari del territorio, sarà possibile presentazione la richiesta sul portale
www.filse.it , nella sezione bandi online). In caso di difficoltà nell’inoltro della domanda per via telematica sarà possibile rivolgersi agli sportelli sociali.
Per le persone già seguite dai servizi educativi, sociali, sanitari o socio-sanitari e già titolari di un progetto individualizzato, l’accesso potrà essere effettuato direttamente presso le sedi dei Servizi per rivedere il proprio progetto individualizzato con gli operatori di riferimento, senza dover necessariamente presentare una nuova domanda.
Per chi è già titolare di una misura socio-sanitaria o vuole accedervi sono previste modalità semplificate ed è possibile presentare una proposta relativa al proprio progetto di vita in qualsiasi momento.
Come funziona
Dopo la domanda i richiedenti verranno contattati dai professionisti dei servizi sociali e sanitari per essere accompagnati nella redazione del proprio “Progetto di vita”, personalizzato e partecipato. La valutazione multidimensionale riguarda tutti gli ambiti di vita della persona con disabilità, coinvolgendo prima di tutto l’interessato e poi la famiglia, gli enti ed i servizi già presenti con azioni di cura, la rete amicale e la comunità di riferimento nella redazione di un progetto individualizzato, partecipato e personalizzato.
La valutazione multidimensionale è alla base della redazione del progetto individualizzato e partecipato.
Alla realizzazione delle azioni previste nel progetto concorrono tutte le risorse pubbliche, in qualsiasi forma già erogate all’interessato o attivabili in relazione alle effettive disponibilità finanziarie dei singoli Enti, e le risorse private che l’interessato vorrà mettere a disposizione per realizzare le proprie aspettative, desideri o per soddisfare necessità e bisogni (budget di progetto).
Maggiori informazioni e supporto sul sito
www.filse.it oppure presso i propri medici certificatori.