Al via la prossima settimana gli Stati generali Space Economy, un confronto strategico sul settore

Ottobre 25, 2025 - 18:30
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Al via la prossima settimana gli Stati generali Space Economy, un confronto strategico sul settore

Al via la prossima settimana gli Stati generali della Space Economy, che coinvolgeranno Roma, Torino e Milano con dieci tavoli in parallelo e oltre 300 partecipanti tra istituzioni, imprese, ricercatori e policy maker. È un evento “diffuso” che parte lunedì 27 alla Farnesina, a Roma, prosegue giovedì 30 nel Grattacielo della Regione Piemonte e si chiude venerdì 31 al Pirelli Hangar Bicocca, a Milano, per fotografare priorità, alleanze e nuove traiettorie industriali. Promossi dall’intergruppo parlamentare per la Space Economy, gli Stati generali mettono attorno allo stesso tavolo policy e fabbrica, upstream e downstream, con un focus pragmatico su procurement, ricerca e applicazioni. L’obiettivo è trasformare idee in piani, piani in programmi e programmi in ricadute economiche e tecnologiche, accelerando il dialogo tra governo, Agenzia spaziale italiana (Asi), grandi player e Pmi. Gli Stati generali della Space Economy arrivano in un momento particolarmente importante, sia dal punto di vista istituzionale, che da quello industriale. Nel giugno scorso l’Italia ha approvato la prima legge nazionale sullo spazio, indicata come la prima in Europa a regolamentare l’attività dei privati, una cornice pro-innovazione che spinge startup e filiere, mentre sul fronte europeo, tra un mese c’è la Ministeriale dell’Agenzia spaziale europea (Esa) di Brema.

La settimana di lavori degli Stati generali servirà a “confrontarci sul ruolo da protagonista che l’Italia dovrà svolgere alla conferenza di Brema dove avremo il ruolo di co-presidenti”, in vista della successiva ministeriale tra tre anni in Italia, ha spiegato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. Inoltre, è stato da poco firmato il Memorandum d’intesa tra Airbus, Leonardo e Thales per un nuovo campione europeo dello spazio, con un portafoglio end-to-end dalle infrastrutture ai servizi, esclusi i lanciatori. La nuova società nasce con circa 25.000 dipendenti, ricavi pro-forma da 6,5 miliardi e una governance congiunta, con azionariato 35 per cento Airbus, 32,5 per cento Leonardo e 32,5 per cento Thales. Per la filiera italiana, questo accordo valorizza asset, competenze e reti di Leonardo e delle sue joint venture, creando massa critica per competere su osservazione, navigazione e telecomunicazioni sicure. Il consolidamento promette sinergie operative e nuova spinta a innovazione ed export, con ricadute a cascata su Pmi e centri di ricerca nazionali. Intanto la rete Space Factory 4.0 va a regime: a Roma è stata inaugurata la Space Smart Factory di Thales Alenia Space, alla presenza del presidente della Repubblica, completando un ecosistema nazionale interconnesso. Il progetto, cofinanziato da Asi con fondi Pnrr, integra camere pulite riconfigurabili, digital twin e automazione per accelerare l’assemblaggio, l’integrazione e i test di micro e piccoli satelliti, fino a costellazioni e piattaforme modulari.

“Lo spazio mette insieme grandi e piccole imprese e richiede politiche industriali che garantiscano autonomia strategica europea”, ha aggiunto Urso, sottolineando anche il percorso di aggregazione industriale nel comparto. Dalla Puglia al Piemonte, dal Lazio alla Lombardia, il mosaico industriale conta siti come Sitael, Argotec SpacePark e Cesi Space, oltre al nuovo hub romano, a testimonianza di una leadership che è al tempo stesso manifattura, design e competenze. È un asset strategico che crea lavoro qualificato e posiziona l’Italia nel cuore delle grandi infrastrutture satellitari europee, da Galileo a Copernicus fino a Sicral 3. I dieci tavoli lavoreranno su priorità concrete: supply chain, capacità produttive, servizi downstream per PA e imprese, standard, cybersecurity e nuove modalità di procurement. Il traguardo è una piattaforma di proposte per massimizzare ricadute economiche e occupazionali, allineando domanda pubblica, strategie industriali e traiettorie Esa. L’Italia si presenterà all’appuntamento della Conferenza ministeriale di Brema, con riforme, investimenti e un sistema industriale che corre, rafforzato dal patto tra i tre big e dal completamento della rete Space Factory. Nella new space economy vince chi integra hardware, software e servizi, riducendo tempi e costi e costruendo piattaforme scalabili per mercato e istituzioni. La settimana “diffusa” è la prova generale di un’Italia che vuole passare dalla progettualità all’esecuzione, dal potenziale al posizionamento, dal dialogo alla decisione.

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