Siria, il governatore della Banca centrale a “Nova”: Italia partner strategico per la ricostruzione
La Siria vede l’Italia “come un partner economico strategico con un potenziale significativo per un rinnovato coinvolgimento” e, a questo proposito “è pronta a dialogare con gli istituti finanziari italiani, offrendo misure a sostegno degli investimenti”. Lo ha detto Abdulkader Husrieh, governatore della Banca centrale della Siria, in un’intervista esclusiva ad “Agenzia Nova”. Classe 1961, Husrieh è un economista di formazione, con un lungo percorso accademico e professionale nel campo della finanza, della consulenza economica e della regolazione bancaria. La sua nomina sotto la presidenza di Ahmed al Sharaa suggerisce la volontà del nuovo governo di affidare la gestione economica a professionisti indipendenti, con esperienza internazionale e credibilità tecnica. “Storicamente gli investimenti europei in Siria – in particolare quelli italiani – hanno giocato un ruolo importante per lo sviluppo del settore industriale, energetico e delle infrastrutture. Nonostante il loro livello attuale non sia così elevato a causa dell’attuale congiuntura geopolitica, la Banca centrale ha a disposizione alcuni strumenti per attrarre gli investimenti delle banche italiane come anche delle imprese private”, sottolinea Husrieh.
Tra questi, il governatore assicura che la Siria “può agire su più fronti e con diverse misure”. Tra queste: “l’attivazione dello schema Miga (Multilateral Investment Guarantee Agency), un’Agenzia facente parte del Gruppo della Banca mondiale, che offre assicurazioni contro rischi politici legati agli investimenti nelle economie in via di sviluppo (come guerre, espropri o restrizioni sui capitali); la promozione delle partnership pubblico-private in settori come le infrastrutture, il turismo e le energie rinnovabili; la creazione di incentivi ‘su misura’ all’interno di Zone economiche speciali (Zes); l’aumento della trasparenza e l’accesso a dati macroeconomici affidabili”, precisa il governatore. La Siria – prosegue Husrieh – “accoglie con favore il dialogo con le istituzioni finanziarie italiane per comprendere meglio le loro preoccupazioni in materia di rischio e sviluppare congiuntamente strategie di mitigazione appropriate”. Non solo. Il governatore aggiunge che Damasco è dotata di “una legge completa sugli investimenti che offre diverse tutele agli investitori stranieri, tra cui: garanzie contro l’espropriazione; rimpatrio di profitti e capitali; parità di trattamento tra investitori stranieri e nazionali; accesso all’arbitrato per la risoluzione delle controversie”.
Interrogato sullo stato attuale delle riserve di valuta estera, Husrieh ammette che “a causa delle sanzioni esterne e dell’interruzione dei flussi di entrate tradizionali, le riserve valutarie della Siria hanno subito una notevole pressione nell’ultimo decennio”. La Banca centrale, da parte sua, ha adottato una prudente strategia di gestione delle riserve, dando priorità alle importazioni essenziali. “Stiamo inoltre promuovendo attivamente i flussi di rimesse attraverso canali formali e lavoriamo per de-dollarizzare l’economia attraverso la promozione dell’uso della valuta locale e la diversificazione delle valute commerciali, con la convinzione che una maggiore integrazione economica regionale, sosterrà gli sforzi di stabilizzazione delle riserve”, precisa Husrieh.
In merito all’emissione di bond Sukuk (titolo di debito il cui rendimento non dipende da interessi fissi ma da una quota di proprietà su un asset, in coerenza con la legge islamica), il governatore afferma: “Il ministero delle Finanze sta attualmente valutando la fattibilità dell’introduzione dei Sukuk nell’ambito di un più ampio sforzo volto a diversificare gli strumenti di finanziamento del bilancio e ad ampliare il mercato interno dei capitali. I Sukuk, conformi alla Sharia (legge islamica), sono particolarmente adatti sia agli investitori locali che regionali e possono offrire una nuova opportunità per il finanziamento delle infrastrutture e la gestione della liquidità. Stiamo inoltre valutando l’introduzione di obbligazioni per lo sviluppo di strumenti finanziari digitali in collaborazione con altre agenzie governative”.
Il governatore si sofferma poi su la situazione in cui versava il settore finanziario siriano prima che assumesse l’incarico: “Una volta entrato nelle mie piene funzioni, mi sono trovato ad affrontare molteplici sfide sistemiche: volatilità valutaria, limitate relazioni bancarie di corrispondenza internazionali e una fiducia indebolita nelle istituzioni finanziarie formali. Da allora, l’operato della banca si è concentrato principalmente su quattro aspetti: modernizzare i quadri normativi e di vigilanza per allinearli alle migliori pratiche internazionali; rafforzare i protocolli antiriciclaggio e antifinanziamento del terrorismo; migliorare l’inclusione finanziaria attraverso i servizi bancari digitali; aumentare il coordinamento con le banche commerciali per migliorare l’allocazione del credito ai settori vitali”.
Interpellato sull’ultimo rapporto della Banca mondiale in merito alle sfide economiche che la Siria dovrà fronteggiare, Husrieh commenta così: “Apprezziamo il lavoro della Banca Mondiale nel fornire una panoramica analitica delle sfide economiche della Siria. Pur riconoscendo che il rapporto evidenzia i notevoli vincoli che la nostra economia deve affrontare, è altrettanto importante riconoscere la resilienza dell’infrastruttura finanziaria”. La Banca centrale – puntualizza il suo capo – “è attualmente impegnata a stabilizzare il contesto monetario, ripristinare la fiducia degli investitori e rafforzare il quadro normativo per preparare il settore finanziario a un’eventuale reintegrazione nei mercati regionali e internazionali”.
Ritornando sulla funzionalità dell’avvicinamento di investitori italiani al mercato siriano e sul ruolo che potrebbero giocare nell’avvalorare il percorso verso la stabilità e la fiducia internazionale intrapreso dalla banca, Husrieh conclude: “Sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare, stiamo iniziando a vedere i primi segnali di stabilizzazione e ripresa. Restiamo impegnati a ricostruire un settore finanziario resiliente, che possa fungere da catalizzatore per la ripresa economica nazionale. Accogliamo con favore l’interesse delle banche d’investimento italiane e rimaniamo aperti a un dialogo trasparente, alla cooperazione tecnica e a partnership a lungo termine. La ripresa economica della Siria non è solo un imperativo nazionale, ma anche un’opportunità regionale”.
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