25 Novembre, Giornata contro la violenza sulle donne. Meloni: “E’ atto contro libertà di tutti”

Novembre 25, 2025 - 14:00
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25 Novembre, Giornata contro la violenza sulle donne. Meloni: “E’ atto contro libertà di tutti”

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25 Novembre, Giornata contro la violenza sulle donne – La diretta
Si celebra oggi la Giornata contro la violenza sulle donne. “E’ atto contro libertà di tutti”, ha detto la premier Giorgia Meloni. “La libertà delle donne è conquista da difendere ogni giorno”, le parole del capo dello Stato Sergio Mattarella.
Inizio diretta: 25/11/25 09:52
Fine diretta: 25/11/25 22:00
Meloni a LaPresse: "Famiglia luogo primario educazione figli, scuola alleata"

“Resto convinta che la famiglia sia e rimanga il luogo primario dell’educazione dei figli e che la scuola rappresenti un’alleata, così come le altre agenzie educative”. Lo afferma la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un’intervista rilasciata a LaPresse in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. “Crediamo talmente tanto in questa alleanza e nel ruolo della scuola – sottolinea la premier – che il Ministero dell’Istruzione e del Merito”, Giuseppe Valditara, “ha introdotto l’educazione al rispetto, al rispetto dell’altro e della sua libertà, alle corrette relazioni, e ha attivato tanti altri progetti per sensibilizzare giovani e giovanissimi”.

Madre Giulia Tramontano: "Una ferita che sanguina sempre"

“Oggi non è più che mai. Oggi è come ogni giorno. Il dolore è come l’amore, si nutre di ricordi. Di momenti vissuti, di cose che amavamo fare. La tua assenza è una ferita che sanguina sempre. Cara Giulia non finisce mai”. Così in una storia su Instagram Loredana Femiano, madre di Giulia Tramontano, uccisa a Senago nel 2023 dal compagno, incinta di sette mesi. In sottofondo la canzone ‘Imparare ad amarsi’, cantata da Ornella Vanoni. “Ovunque tu sia, ovunque voi siate. Il vostro porto è di sicuro nel cuore di tutti”, scrive ancora la donna, riferendosi anche a Thiago, il bambino che Tramontano portava in grembo. “Oggi, in Italia – scrive la sorella Chiara – ricordiamo le vittime di femminicidio e il dovere collettivo di prevenire il dilagare della violenza. Con loro, portiamo nel cuore i genitori seduti davanti a una lapide, fratelli che hanno perso la rotta, i figli che non avranno più una madre. Io di te, oggi, ricordo: il messaggio ‘Poi ti richiamo’ e quella chiamata che non è mai arrivata. I tuoi capelli biondi, rimasti a riflettere la luce sul parquet di casa. La nostra camera condivisa, in cui ora sono un fantasma: un’estranea che ha perso tutto e vive in una trappola di ricordi. Il tuo pancione dolce. Le tue dita sottili, un po’ come le mie, ma che hanno smesso di intrecciarsi alle mie. E ricordo me, e come sono andata via il 27 maggio 2023, lasciando per sempre una parte di me accanto a te. Per te, Giulia. Per me e per tutte”. 

Metsola: "Dobbiamo agire contro violenza donne, serve cambiamento"

“Oggi celebriamo la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Oggi ci ricorda la nostra responsabilità di rispondere all’appello all’azione. È un momento per agire e onorare tutte le donne e le ragazze che hanno perso la vita, quelle sopravvissute e tutte quelle che continuano a soffrire, troppo spesso in silenzio. Oggi rinnoviamo il nostro impegno a favore del ruolo orgoglioso di questa Camera nel difendere le donne in tutto il mondo. Questa settimana, il nostro Parlamento si illumina di arancione. Una luce per ogni donna e ragazza che ha sofferto. Una promessa a ogni donna e ragazza che merita sicurezza, dignità e una vita libera dalla paura. Dobbiamo alle donne più della consapevolezza: dobbiamo loro un cambiamento”. Lo dice la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola nel suo discorso in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne alle plenaria di Strasburgo. “Sono orgogliosa dei passi compiuti da questa Camera. Abbiamo fatto approvare una legge che criminalizza più forme di abuso di genere, sia online che offline. Ora deve essere attuata. E insieme dobbiamo andare ancora oltre”, aggiunge. 

La Russ: "Piaga che offende, serve vero cambiamento culturale"

 “La violenza contro le donne è una profonda ferita che offende la nostra comunità e i suoi valori. Spetta alle Istituzioni, alle scuole e alle famiglie promuovere un cambiamento culturale vero e duraturo, affinché il rispetto e la tutela della dignità femminile diventino un principio inderogabile della nostra convivenza civile. A tutte le donne vittime di questa intollerabile piaga giunga la vicinanza mia personale e del Senato della Repubblica”. Così il presidente del Senato Ignazio La Russa sui social.

Tajani: "Violenza contro donne inaccettabile violazione diritti umani"

“In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, riafferma l’impegno costante dell’Italia e della Farnesina nel prevenire e contrastare ogni forma di violenza e discriminazione contro le donne, in Italia e nel mondo. “La violenza contro le donne è una violazione inaccettabile dei diritti umani e un ostacolo allo sviluppo delle nostre società. L’Italia deve continuare a essere in prima linea per promuovere l’uguaglianza di genere, l’emancipazione femminile e la tutela delle persone più vulnerabili. Dobbiamo costruire un futuro in cui nessuna donna tema per la propria libertà o per la propria vita. È una responsabilità che riguarda le istituzioni, la società civile e ciascuno di noi”, ha dichiarato il Ministro.

Cecchettin: "Essere uomini non significa controllare"

Essere un uomo “non significa resistere a tutto. Significa permettersi di sentire. Non significa controllare. Significa accogliere. Non significa trattenere. Significa lasciare spazio alla verità, anche quando fa male”. Lo scrive Gino Cecchettin su La Stampa in occasione del 25 novembre. Cecchettin racconta del suo cambiamento avvenuto con le esperienze vissute con la morte della moglie Monica e della figlia Giulia. Un cambiamento “liberatorio” che “inizia solo da noi uomini”.

Conte: "Spezzare tutte le catene ogni giorno"

“La violenza sulle donne e i tanti femminicidi che commentiamo ormai come un triste rituale quotidiano sono l’iceberg di una catena di carenze e ingiustizie quotidiane che si può e si deve spezzare. E allora combattiamo ogni giorno. Per una sicurezza che ancora non può dirsi garantita, tra denunce che non bastano per mettere in salvo una vita, forze dell’ordine che nelle condizioni in cui operano faticano a dare una risposta efficace, centri antiviolenza che sopravvivono con fondi a singhiozzo. Per una educazione affettiva e sessuale, perché nelle scuole non si lascino i giovani senza strumenti per costruire relazioni sane e paritarie. Per la libertà e la forza economica delle donne, visto che nell’attuale mondo del lavoro le lavoratrici faticano su stipendi, contratti, opportunità, e per i lavoratori non c’è un congedo paterno paritario. Per il diritto alla salute delle vittime, che rinunciano a curarsi o a fare prevenzione per paura, isolamento o mancanza di supporto. Per rafforzare ancora i sostegni a chi vuole scegliere di andarsene dalla violenza ma non riesce a farlo perché non ha nemmeno un conto personale, dipende dal partner e non è di fatto libera. Noi siamo quelli del reddito di libertà, del Codice Rosso. I passi avanti ci sono stati, ma non basta. Dobbiamo fare tutti insieme di più. Spezziamo tutte le catene”. Lo scrive sui social il leader del M5S Giuseppe Conte. 

Meloni: "Violenza su donne è atto contro la libertà di tutti"

“La violenza sulle donne è un atto contro la libertà. Di tutti. Un fenomeno intollerabile, che continua a colpire e che va combattuto senza sosta”. Lo scrive su X la premier Giorgia Meloni. “In questi anni – scrive Meloni -, abbiamo varato leggi molto significative, inasprito le pene e rafforzato gli strumenti a disposizione, come il ‘codice rosso’ e le misure di prevenzione. Abbiamo raddoppiato i fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio, potenziato e reso strutturale il reddito di libertà, promosso il numero 1522, portato avanti innovative attività di educazione e sensibilizzazione. Sono passi avanti concreti, ma non ci fermiamo qui. Dobbiamo continuare a fare, ogni giorno, molto di più. Per proteggere, per prevenire, per sostenere. Per costruire un’Italia in cui nessuna donna debba più sentirsi sola, minacciata o non creduta. La libertà e la dignità delle donne sono un dovere dello Stato e una responsabilità di tutti”. 

Mattarella: "Libertà donne è conquista da difendere ogni giorno"

“In ogni ambito della vita sociale e privata, nelle case, nei luoghi di lavoro e negli spazi urbani, il principio della parità tarda ad affermarsi, limitando l’autonomia femminile, compromettendo la sicurezza delle donne, impoverendo il progresso della società. I teatri di conflitto armato, dove la violenza contro le donne viene utilizzata come strumento di intimidazione e oppressione, ne sono drammatico esempio. Oggi assistiamo al dilagare di forme di violenza consentite dalla dimensione digitale, amplificate dalle dinamiche dei social network, con effetti tutt’altro che virtuali: umiliazioni, ricatti, coercizioni che portano, nei casi più gravi, ad aggressioni fisiche e femminicidi. Abusi che lasciano cicatrici profonde nel corpo e nella mente. In questo contesto, affatto indifferente è l’uso del linguaggio quando alimenta stereotipi, pretende di giustificare relazioni di dominio e comportamenti inaccettabili. Parità significa, prima di tutto, educazione al linguaggio del rispetto. Nel 65° anniversario dell’assassinio delle sorelle Mirabal, torturate e uccise il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana – oggi, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – la loro scelta di opporsi alla dittatura continua a ispirare intere generazioni, ricordandoci che libertà e protagonismo delle donne sono conquiste collettive da difendere e consolidare ogni giorno”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

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