Ad Asciano il biometano cambia rotta: in funzione il primo impianto italiano di grid reverse flow

Il territorio senese diventa il punto di partenza di una trasformazione attesa da anni nel sistema gas nazionale: ad Asciano (Siena) è entrato ufficialmente in esercizio il primo impianto italiano di grid reverse flow per il biometano, realizzato da Estra, multiutility interamente pubblica attiva nella distribuzione di gas ed elettricità oltre che nella gestione rifiuti, attraverso la sua società di distribuzione gas, Centria.
Il funzionamento in reverse flow consente alla rete di distribuzione locale di inviare gas verso la rete di trasporto, superando il modello tradizionale in cui il flusso è unidirezionale, dalla rete nazionale alle utenze.
L’impianto è stato installato presso la cabina REMI “Arbia” e, dopo la conclusione del collaudo, si è attivato automaticamente nel corso di novembre, segnando la prima immissione in controflusso di biometano nella rete di trasporto nazionale.
Questa innovazione permette di recuperare e valorizzare il biometano prodotto localmente, nello specifico dall’impianto di Sienambiente alle Cortine, che trasforma i rifiuti organici in gas.
Quando la domanda locale è troppo bassa per assorbire la produzione, la tecnologia consente di comprimere il biometano e reimmetterlo nella rete nazionale, evitando sprechi e aumentando la quota di energia verde immessa ogni giorno nel sistema gas.
È un passo decisivo per ridurre le emissioni di CO₂ e per costruire una filiera locale di energia rinnovabile che parte dai rifiuti dei cittadini e ritorna alla collettività sotto forma di risorsa energetica.
«Il nuovo impianto doterà i nostri territori di forniture sempre più costanti di gas da fonti rinnovabili attraverso la valorizzazione delle infrastrutture presenti – afferma Francesco Macrì, presidente di Estra – Un esempio tangibile della capacità di Estra di guidare il cambiamento generando valore concreto per i territori e le comunità in cui opera».
Per Centria, la società che ha sviluppato il progetto sperimentale TWIST con il supporto di ARERA – che contribuirà con un finanziamento di circa un milione di euro – il risultato conferma la validità del percorso intrapreso.
«Il pieno avvio operativo dell’impianto è la conferma della solidità di un percorso di ricerca e sperimentazione che ha coinvolto molte competenze», dichiarano il presidente Roberto Rappuoli e l’amministratore delegato Riccardo Matteini.
Anche Sienambiente, gestore dell’impianto di produzione del biometano, sottolinea il valore ambientale dell’operazione.
«In oltre un anno di attività, valorizzando i rifiuti organici provenienti dalle raccolte differenziate della provincia di Siena, abbiamo prodotto metano pari al fabbisogno di 4.200 cittadini – osserva il presidente Tiziano Scarpelli – Sono risultati importanti che permettono di alimentare la rete e l’impianto inaugurato oggi proponendo così una soluzione all’avanguardia e tecnologicamente avanzata che è inserita nel contesto di una gestione dei rifiuti improntata al recupero di risorse e al riciclo».
La nuova infrastruttura permette ora di convogliare quel biometano nella rete nazionale anche nei momenti in cui il consumo locale non è sufficiente: un tassello che rende più efficiente la filiera e, soprattutto, più sostenibile.
L’esperienza di Asciano mostra come l’innovazione tecnologica applicata alla gestione delle reti esistenti possa produrre benefici ambientali immediati, senza necessità di grandi opere ma con un uso più intelligente delle infrastrutture già in campo.
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