Rinnovabili, il Coordinamento Free: «Il decreto Transizione 5.0 rischia di frenare gli investimenti e la stessa transizione»

Dicembre 3, 2025 - 01:30
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Rinnovabili, il Coordinamento Free: «Il decreto Transizione 5.0 rischia di frenare gli investimenti e la stessa transizione»

Non smette di raccoglie critiche, perplessità, richieste di rettifica, il decreto Transizione 5.0. Dopo il mondo dell’associazionismo ambientalista, che ha sottolineato come il provvedimento del governo «non risolve vecchi problemi e rischia di crearne di nuovi», anche le sigle impegnate nel settore delle rinnovabili indicano molte criticità insite nel testo. In occasione dell’audizione presso l’8ª commissione del Senato sul disegno di legge di conversione del decreto legge 175/2025, il Coordinamento Free ha richiamato l’attenzione su criticità rilevanti che rischiano di compromettere investimenti, certezza del diritto e accelerazione delle rinnovabili e dell’efficienza energetica nelle aziende, chiedendo interventi urgenti di correzione e chiarimento.

L’associazione di settore segnala che, per la misura Transizione 5.0, la riduzione delle risorse prima e la successiva comunicazione dell’esaurimento delle stesse, con immediato blocco del caricamento delle pratiche sul portale Gse, sono avvenute senza adeguata trasparenza preventiva sulla reale disponibilità dei fondi, generando effetti retroattivi su progetti già avviati o in corso di avvio e minando la fiducia delle imprese nelle istituzioni.

Il Coordinamento Free evidenzia inoltre la sequenza di decisioni e comunicazioni con tempi incompatibili con una corretta gestione amministrativa della proroga introdotta dal decreto legge 175: riapertura limitata dei tempi per la presentazione delle richieste, obblighi introdotti con scadenze ravvicinate, pec con allegati di difficile interpretazione, guida operativa pubblicata solo il giorno della scadenza, ulteriore proroga della scadenza comunicata dal Gse lo stesso giorno della scadenza prevista. Il tutto ovviamente ha comportato di dover lavorare male, in fretta e con un elevato rischio di errori per imprese e professionisti.

Free chiede quindi:

  • che i controlli del Gse sulle pratiche presentate siano ispirati a buon senso e non siano punitivi per meri vizi formali, con possibilità di integrazioni in tempi congrui;
  • che ci sia reale interlocuzione tecnica durante l’istruttoria, come già avviene per altri strumenti (Tee e Car);
  • che ci sia coinvolgimento delle associazioni nella definizione della “nuova” Transizione 5.0, prevista nella bozza della legge di bilancio.

Sul capitolo rinnovabili, il Coordinamento Free ribadisce che le Fer sono decisive per ridurre la dipendenza dal gas e abbassare i costi dell’energia. A supporto, richiama gli esiti dell’asta FerX transitoria, in cui il prezzo medio di aggiudicazione per il fotovoltaico (pari a circa 56,8 €/MWh) è inferiore di più del 50% rispetto al prezzo medio dell’energia elettrica (Pun) rilevato tra gennaio e novembre 2025, a dimostrazione della capacità delle rinnovabili di contribuire alla riduzione strutturale dei prezzi.

Tuttavia, il dl 175/2025 – pur chiarendo alcuni aspetti – presenta carenze rilevanti che aumentano confusione e rallentamento, tra cui:

  • assenza di regime transitorio, con gravi ricadute su procedimenti già avviati e sulle amministrazioni chiamate a decidere come procedere;
  • restrizioni che ostacolano il Fv realizzato “vicino ai consumi” e a servizio dell’industria (di fatto eliminando quasi completamente il concetto di “solar belt”, che permetteva la realizzazione di impianti Fv su aree agricole collocate a meno di 500 m da stabilimenti produttivi);
  • eccessiva riduzione delle aree qualificabili come “aree idonee”;
  • permanenza di ostacoli per impianti FV a terra su suolo agricolo senza distinzione delle caratteristiche reali dei terreni agricoli.

Il Coordinamento Free in particolare chiede di:

  • introdurre urgentemente un transitorio tramite decreto correttivo o, in alternativa, con una nota di chiarimento che consenta ai procedimenti già presentati prima dell’uscita in Gazzetta del DL 175/2025 di proseguire secondo la normativa previgente;
  • ripristinare la solar belt, per le aree agricole in prossimità di stabilimenti industriali, per avere criteri più coerenti con l’obiettivo di “produrre vicino ai consumi”;
  • superare il divieto generalizzato del FV a terra su suolo agricolo introducendo criteri che distinguano terreni e usi reali (es. aree non idonee alla coltivazione);
  • evitare che l’ampiezza delle fasce di rispetto da aree e beni tutelati renda di fatto impossibile individuare aree idonee e ripristinare un’impostazione più aderente a quanto previsto precedentemente nel D.Lgs. 199/2021;
  • che non sia richiesta l’idoneità delle aree anche per i cavidotti interrati di connessione alla rete elettrica.

Il Coordinamento Free, in sintesi, auspica che la conversione del dl 175/2025 sia l’occasione per ripristinare certezza del diritto, tempi congrui e regole coerenti e non eccessivamente restrittive per lo sviluppo delle Fer, indispensabili per sostenere imprese, investitori e territori e accelerare la transizione energetica, evitando che la confusione normativa si traduca in ritardi, investimenti bloccati e contenziosi.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia