Consenso libero, centrodestra chiede correzioni alla legge in tema di violenza sessuale: slitta l’approdo in Aula
Dopo l’approvazione all’unanimità alla Camera, slitta l’approdo in Aula al Senato della nuova legge in tema di violenza sessuale che introduce un ruolo essenziale nella configurazione del reato all’assenza di consenso libero e attuale della vittima, recependo la Convenzione di Istanbul. Dopo gli auspici delle opposizioni e dello stesso presidente del Senato, Ignazio La Russa, su un approdo in Aula della proposta di legge senza modifiche già nella giornata di oggi 25 novembre (data simbolica perché coincide con la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne), in Commissione Giustizia, dove era appena cominciato l’esame del provvedimento, il centrodestra ha chiesto correzioni e un breve ciclo di audizioni.
Senatori del centrosinistra abbandonano la riunione per protesta
La richiesta ha dato vita a un acceso scontro tra maggioranza e opposizioni, con i senatori di centrosinistra che hanno abbandonato la riunione in segno di protesta. La presidente della Commissione Giulia Bongiorno ha confermato che le richieste di correzioni, giunte da tutti i gruppi di maggioranza, riguardano in particolare l’ultimo comma sulla diminuzione della pena “in casi di minore gravità”. Lo stesso ciclo di audizioni è stato chiesto dai gruppi di FdI, Lega e Forza Italia. “Siamo molto amareggiati e sorpresi. Una legge che aveva oggi la possibilità di celebrare un momento alto del Parlamento, è stata di fatto affossata. Come opposizioni abbiamo lasciato i lavori. Stringersi la mano con questa destra non vale niente”, hanno detto i senatori dem abbandonando i lavori.
Bongiorno: “Non affossiamo la legge, solo piccoli miglioramenti”
La presidente della Commissione Giustizia al Senato, Giulia Bongiorno, ha però respinto le critiche. “Oggi è arrivato un importantissimo disegno di legge alla mia commissione sulla violenza sessuale che mette al centro il consenso. È una legge sulla quale la commissione si misurerà. Sarebbe stato bellissimo approvarla oggi, ma ho rilevato che nell’ambito della commissione sono state segnalate alcune modifiche. Devo dire che ci sono delle piccole lacune. Certo, sarebbe stato bello dire ‘25 novembre, evviva!’. Ma a noi come legislatori interessa essere responsabili. Questa legge sarà fatta, poco poco meglio, facendo delle piccole modifiche su un comma su cui si è discusso oggi. A mio avviso, il legislatore abbandona commi vaghi, laddove su un comma si gioca una vita. Facciamo meglio questa legge e facciamola insieme. L’impegno è farla rapidamente, ma migliorarla un po’. Preferisco farla il 13 o il 31, piuttosto che il 25 con una lacuna”, ha detto l’esponente leghista in Aula a Palazzo Madama. A margine dei lavori della Commissione, Bongiorno ha dichiarato: “Si vuole andare avanti con questo disegno di legge, quindi chiunque voglia fare passare il messaggio ‘si vuole affossare’ o ‘si vuole archiviare’, non fa i conti con il fatto che io presiedo la Commissione e non affosserò e non dimenticherò l’esistenza di questo disegno di legge”.
Schlein: “Sentita Meloni, ho chiesto di far rispettare l’accordo”
In serata, parlando con i cronisti in Transatlantico alla Camera, la segretaria del Pd Elly Schlein ha detto di aver sentito la premier Giorgia Meloni e di averle “chiesto di rispettare l’accordo” sulla proposta di legge, “quando ho appreso che qualcuno nella maggioranza evidentemente aveva cambiato idea“. Oggi a Montecitorio, ha aggiunto Schlein, “sono venuta a fare il mio dovere, a votare questo reato sul femminicidio perché sono una persona che rispetta gli accordi, come una forza responsabile deve fare. E auspico quindi che anche la presidente Meloni faccia rispettare gli accordi sulla legge sul consenso che abbiamo votato all’unanimità, dopo che abbiamo raggiunto un accordo su un testo meno di una settimana fa“.
Schlein: “Grave se è resa dei conti elettorale sulla pelle delle vittime”
“Da forza responsabile di governo abbiamo votato la legge sul femminicidio, che pur non essendo perfetta è il raggiungimento di un compromesso come sul consenso” libero e attuale in materia di violenza sessuale, “auspico che Meloni faccia rispettare l’accordo perché sarebbe grave se sulla pelle delle donne si facessero rese dei conti post elettorali all’interno della maggioranza”, ha aggiunto la segretaria dem.
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