Famiglia nel bosco, i genitori: “Non abbiamo rifiutato aiuto”

Novembre 27, 2025 - 21:53
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Famiglia nel bosco, i genitori: “Non abbiamo rifiutato aiuto”

Ogni passo è dettato da un unico obiettivo: “il benessere psicofisico dei nostri splendidi bambini, che sono stati, sono e saranno il baricentro unico e indiscusso del nostro cammino“. In una lettera inviata alla stampa Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, i genitori della famiglia nel bosco, a Palmoli, in provincia di Chieti, provano a spiegare il loro punto di vista, in seguito all’allontanamento dei tre bambini come disposto dal Tribunale per i minorenni dell’Aquila. I due evidenziano di non aver “mai rifiutato” il supporto di enti pubblici e privati che hanno offerto il loro aiuto, nell’attesa che quella casa in cui vivono fosse adeguata alle esigenze di una famiglia con tre bambini. 

I coniugi: “Difficoltà nel comprendere fascicolo per lingua”

“Ancora questa mattina continuiamo a leggere che saremmo testardamente arroccati su posizioni intransigenti e rigide e che staremmo rifiutando il supporto di istituzioni e privati che mettono a nostra disposizione abitazione alternative. Non è assolutamente vero – scrivono – Ribadiamo con assoluta fermezza che è falso quanto si dice in ordine a un nostro rifiuto sull’aiuto offerto dal sindaco e da privati per una abitazione alternativa in attesa della ristrutturazione della nostra casa”. Solo due giorni fa, spiegano, hanno ricevuto il fascicolo del tribunale nella loro lingua, l’inglese. “La difficoltà nel parlare e comprendere la lingua italiana, in particolare i tecnicismi legati agli aspetti giuridici – sottolineano – ha certamente costituito un problema enorme nella possibilità di interloquire correttamente e di cogliere le dinamiche processuali di e ciò che stava succedendo. Solo due giorni fa, e per la prima volta, siamo stati posti nella condizione di leggere in lingua inglese la ordinanza che è stata emessa e quindi di comprenderla nella sua interezza”. 

“Pronti a condividere il fine del Tribunale”

E una volta compreso quel provvedimento, “insieme con i nostri nuovi difensori” gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas, “siamo pronti a condividere il fine del fascicolo del Tribunale”. Anche perché, nelle loro parole, “siamo nella piena coscienza di non avere di fronte un antagonista” ma una Istituzione che come noi, siamo certi, ha a cuore la salvaguardia e la tutela dei nostri bambini. Quindi abbiano un fine comune “. “Ogni nostra scelta, ogni nostro passo compreso il trasferimento in questa straordinaria Terra che ci ha accolti, è stato orientato al benessere psicofisico dei nostri splendidi bambini, che sono stati, sono e saranno il baricentro unico e indiscusso del nostro cammino”.

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Redazione Redazione Eventi e News