Giovani e finanza sostenibile: cresce la consapevolezza, ma serve più (in)formazione

I giovani italiani si confermano protagonisti della transizione sostenibile, ma chiedono più chiarezza e formazione per trasformare la sensibilità ambientale in scelte finanziarie concrete. È quanto emerge dalla ricerca “A prova di futuro: giovani, sostenibilità e investimenti. Tendenze e prospettive”, condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile con Doxa e presentata all’apertura delle Settimane SRI.
L’indagine, che ha coinvolto 1.200 giovani tra i 18 e i 35 anni, restituisce un quadro generazionale maturo, attento e prudente. Nove giovani su dieci dichiarano di informarsi regolarmente sui temi della sostenibilità, con una netta prevalenza di canali digitali e social (67%). Per oltre un terzo (35%), la sostenibilità è già un criterio che orienta le proprie scelte quotidiane e di consumo; un ulteriore 18% la considera una sfida di lungo periodo, mentre il 17% la interpreta come un principio guida delle politiche collettive.
L’impegno si traduce in comportamenti concreti: il 61% punta sulla riduzione degli sprechi, il 44% sulla mobilità sostenibile e il 43% sulle scelte di consumo responsabile. Anche l’alimentazione (36%) è un ambito in cui la sostenibilità trova spazio, mentre gli aspetti sociali (16%) e finanziari (13%) restano ancora marginali.
Tra le preoccupazioni per il futuro spiccano salute (17%), indipendenza economica (13%) e crisi climatica (12%): segnali che intrecciano fragilità individuali e consapevolezza ambientale.
«Le nuove generazioni hanno la sensibilità giusta e sono pronte per fare scelte di investimento nel segno della sostenibilità – ha dichiarato Massimo Giusti, Presidente del Forum per la Finanza Sostenibile – L'educazione finanziaria e in particolare i temi legati alla finanza sostenibile devono entrare nelle scuole, così come l’educazione previdenziale».
Sul fronte finanziario, l’88% dei giovani si informa su temi economici e il 70% evita di indebitarsi per spese importanti. Circa l’80% riesce a risparmiare con regolarità, anche se per molti si tratta di piccole somme: un terzo mette da parte tra il 10 e il 20% delle proprie entrate. Di fronte all’ipotesi di investire 1.000 euro, quasi nove su dieci sceglierebbero prodotti di risparmio o investimento, privilegiando progetti personali (23%) e sicurezza in caso di spese impreviste (21%).
L’interesse per la finanza sostenibile è ormai diffuso: il 78% ne ha sentito parlare, anche se solo il 15% afferma di conoscerla bene. Tra chi ne è a conoscenza, il 28% ha già investito in prodotti ESG, prediligendo fondi a impatto ambientale (32%) e titoli di Stato green (27%). E chi lo ha fatto si dice convinto: il 98% tornerebbe a investire in questo ambito.
Tuttavia, il 43% dei giovani che non ha ancora sottoscritto prodotti sostenibili si dice propenso a farlo in futuro, mentre solo il 14% li esclude del tutto. Le motivazioni che più spingono verso la finanza sostenibile riguardano la bassa rischiosità (39%), la presenza di certificazioni autorevoli (38%) e il contributo concreto all’ambiente e alla società (33%).
Permangono però ostacoli significativi: la scarsa conoscenza (41%), la mancata comunicazione da parte degli operatori finanziari (34%) e la poca chiarezza delle informazioni (25%). Un giovane su cinque (22%) nutre dubbi sulla reale sostenibilità dei prodotti, e il 13% teme che si tratti di operazioni di facciata, segnate dal greenwashing.
«Otto giovani su dieci conoscono la finanza sostenibile e quasi un terzo ha già fatto investimenti di questo tipo – sottolinea Francesco Bicciato, direttore generale del Forum – è importante ideare prodotti che vadano maggiormente incontro alle aspettative e alla domanda della popolazione più giovane, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile».
Tra opportunità e criticità informative, la ricerca descrive dunque una generazione pronta al cambiamento, attenta alla qualità delle informazioni e desiderosa di coerenza tra valori e scelte economiche. Una generazione che non si limita a parlare di sostenibilità, ma vuole metterla in pratica — anche attraverso la finanza.
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