I frati lasciano la Certosa di Pavia: dal 2026 la gestione affidata ai Musei lombardi


Ogni anni la Certosa di Pavia accoglie più di centomila visitatori attratti dalla sua basilica tardo-medievale e rinascimentale (la costruzione iniziò a fine 1300), dai chiostri e dalle collezioni artistiche. Ospitato all’interno del Palazzo Ducale, la Certosa è un luogo simbolo della Lombardia, dichiarato monumento nazionale durante il Regno d’Italia, nel 1866, la cui cura e organizzazione sono state affidate finora a un piccolo gruppo di monaci cistercensi residenti dal 1968.
(foto Ministero della cultura)
Questa lunga stagione monastica si chiuderà il 31 dicembre 2025. Dal 1 gennaio 2026, infatti, la gestione passerà al Ministero della Cultura, attraverso la Direzione regionale Musei nazionali Lombardia. Per la prima volta, dunque, la Certosa entrerà nel circuito dei musei statali, con una programmazione e un’organizzazione diverse da quelle finora garantite dai frati.
Il cambio di passo sarà evidente soprattutto per i visitatori. Tra le prime misure annunciate figura l’introduzione di un biglietto d’ingresso per accedere non solo alla basilica, che conserva opere di Bernardino Luini e il celebre cenotafio (il monumento funebre) di Ludovico il Moro e Beatrice d’Este, ma anche ai chiostri, agli affreschi trecenteschi, alle sculture rinascimentali allo Studiolo Ducale affrescato con motivi romani. L’obiettivo dichiarato è quello di garantire un servizio continuativo e orari più ampi, evitando le eventuali chiusure di metà giornata a volte.
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