Intervista con Barbara Sirotti, autrice e protagonista dei cortometraggi “Aria” e “Libera”: “Come artista ho sentito la necessità di mettermi all’opera per dare forma ad un mio vissuto traumatico”

Settembre 25, 2025 - 13:30
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Intervista con Barbara Sirotti, autrice e protagonista dei cortometraggi “Aria” e “Libera”: “Come artista ho sentito la necessità di mettermi all’opera per dare forma ad un mio vissuto traumatico”

“Ogni tanto ci penso e mi chiedo come sia stato possibile trasformare un incubo, un trauma che resterà per sempre, in un fiore che possa continuare a sbocciare e a ricordare a tutte le donne quanto siano splendide e meritevoli di amore”. Dopo aver vinto diversi riconoscimenti in Italia e all’estero, Barbara Sirotti ha presentato i due corti “Aria” e “Libera”, da lei scritti e interpretati, con la regia di Brace Beltempo, all’82esima Mostra del Cinema di Venezia, nell’ambito degli eventi collaterali dell’Italian Pavilion.

I film narrano la storia dell’attrice riminese, sopravvissuta ad una relazione violenta in cui ha rischiato di perdere la vita. In “Aria” e “Libera” la protagonista, imprigionata in un loop temporale senza scampo, si ritrova in una sorta di “realtà distopica”, ove gli eventi si collegano fra loro secondo una logica emotiva, non razionale. I piani del racconto si alternano in modo inconsueto, in un tempo sospeso come quello del post lockdown. Un vero e proprio labirinto del tempo di fatti accaduti, sognati; di proiezioni, incubi e ricordi.

Ai corti hanno partecipato gli attori e doppiatori Luca Ward, Francesco Pannofino (presente in scena), Benedetta Degli Innocenti e Alex Poli. Una staffetta significativa fra quattro grandi voci del cinema e della tv per un progetto su uno dei temi più scottanti del nostro tempo.

Barbara, nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia 2025 ha presentato “Aria” e “Libera” da lei scritti e interpretati, in cui affronta una tematica purtroppo sempre attuale come la violenza sulle donne. Come sono nati questi due cortometraggi che vedono anche la partecipazione di Luca Ward, Francesco Pannofino, Alex Poli e Benedetta Degli Innocenti?

“I due corti “Aria e “Libera” sono nati da una dolorosa esperienza personale, che mi ha vista rischiare la vita. Come artista ho sentito la necessità di mettermi all’opera, per dare forma ad un mio vissuto traumatico. Quando poi le notizie e i dati Istat hanno riportato un aumento considerevole delle chiamate di soccorso alle forze dell’ordine delle donne vittime degli abusi dei loro compagni, allora ho capito che il mio non era un caso isolato. Ciò che è successo a me stava accadendo o era già accaduto a tante, troppe donne. Il problema è che pensiamo sempre che tutto ciò riguardi la cronaca, finchè non capita a nostra sorella, nostra figlia, una nostra amica oppure a noi stesse.

La partecipazione di Voci (e naturalmente Attori) illustri è un mio grande vanto. Sono riuscita, non so neanche io come, a coinvolgere prima Luca Ward, che si è mostrato un vero galantuomo e molto sensibile alla tematica, poi in Libera ho coinvolto Francesco Pannofino, che ha voluto dare il suo preziosissimo contributo, lo stesso dicasi per Alex Poli che si è mostrato da subito estremamente disponibile e poi … Benedetta Degli Innocenti, con la quale è nata anche una bellissima amicizia che mi ha voluto omaggiare con un suo intervento e addirittura la sua presenza alla presentazione in occasione della Mostra del Cinema di Venezia. Sono orgogliosa e non smetterò mai di essere grata a tutti loro per la fantastica collaborazione”.

In “Aria” la protagonista afferma che vuole “lasciare che la propria dignità voli libera come aria”, quella dignità che troppo spesso viene negata o cancellata …

“Esattamente. La dignità di donna che troppo spesso viene calpestata o anche denigrata. Sono purtroppo tante le forme di violenza, anche quelle più subdole e apparentemente innocue che però portano alla manipolazione e all’abuso. Vi faccio una confidenza. Avevo scritto praticamente tutto, mancava il finale, che doveva essere naturalmente una freccia scoccata verso la speranza. E ci ho messo un po’ a scegliere bene questa parola… Perché è proprio la Dignità di persona, di donna, che può smuovere e tirare fuori la leonessa che è in noi. Non è la compassione, il perdono, per quanto cose nobili, ma è la priorità Dignità che ti fa dire: basta, adesso entro in scena io”.

In “Libera”, strettamente collegato ad “Aria”, la donna vittima di violenza inizia invece un percorso di presa di consapevolezza e di rinascita …

“Sì, la presa di consapevolezza per poi arrivare alla rinascita è un percorso delicato. In me è durato tanto, e forse così è anche per altre ex vittime. Per questo motivo l’ho rappresentato come un freddo deserto di dolore da attraversare coi propri piedi e le proprie forze. Non importa dove si arriva, l’importante è affrontarlo, non sottrarsi e vivere anche quel momento come una fase (che avrà una fine) e che porterà alla consapevolezza, alla ricostruzione paziente ma splendente di sé stesse e di ciò che siamo state”.

A Venezia sul red carpet ha portato un messaggio importante impresso in rosso sulla mano sinistra, “Stop Violence”. Quanto le arti possono fare per sensibilizzare il pubblico e farlo riflettere su certe tematiche?

“L’arte da sempre ha il compito di risvegliare le coscienze, non solo di intrattenere il pubblico. Quando stavo per salire sul Red Carpet è scattata in me l’urgenza di poter riportare l’attenzione su una tematica sociale purtroppo sempre molto attuale. Sullo storico tappeto rosso, non volevo presentarmi solo come autrice e interprete di due corti contro la violenza sulle donne, ma rappresentare una vittoria. Indossavo un abito prezioso di Haute Couture di Eleonora Lastrucci e ho voluto fare tesoro di questa opportunità per testimoniare a tutti che come ex vittima di violenza si può e si deve uscire da questo inferno. C’è tanto da fare, i tempi che stiamo vivendo purtroppo non ci aiutano. Ma era come se quell’abito bellissimo e candido potesse tornare ad essere un simbolo di speranza per tutte le donne che hanno affrontato situazioni di violenza e pericolo. Avrei voluto che fossero tutte lì con me, belle, forti ed eleganti, e soprattutto a testa alta”.

A quali progetti sta lavorando?

“Abbiamo in cantiere la produzione di una serie o un film, che prende spunto da questa tematica ma spazia in una trama completamente diversa, con molti più personaggi e situazioni di suspence. In seguito ai premi vinti a Le Marchè du Film del Festival di Cannes sono riuscita ad avere l’interessamento di una casa di produzione di Malta, con la quale stiamo già collaborando. Ogni tanto ci penso e mi chiedo come sia stato possibile trasformare un incubo, un trauma che resterà per sempre, in un fiore che possa continuare a sbocciare e a ricordare a tutte le donne quanto siano splendide e meritevoli di amore”.

di Francesca Monti

Si ringrazia Marco Bonardelli

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia