Italia-Mongolia: a Roma il primo business forum, relazioni elevate a partenariato strategico

Dicembre 3, 2025 - 02:00
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Italia-Mongolia: a Roma il primo business forum, relazioni elevate a partenariato strategico

Quella di oggi, 2 dicembre, è stata una giornata importante per i rapporti tra l’Italia e la Mongolia. I due governi hanno infatti deciso di elevare le relazioni bilaterali al rango di partenariato strategico con una dichiarazione congiunta diramata in occasione della visita a Roma del presidente Ukhnaa Khuelsukh, ricevuto ieri al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A Villa Madama, inoltre, si è tenuto il primo business forum tra i due Paesi, al termine del quale sono stati firmati nove accordi di cooperazione che vanno ad aggiungersi ad altri cinque siglati separatamente, tra cui uno – che verrà formalizzato domani – per la cooperazione nel campo delle terre rare. “Per l’Italia, in quanto Paese industriale, è importante avere accesso alle materie prime e per questo Roma collabora con la Mongolia anche in merito all’approvvigionamento di terre rare”, ha detto il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, a margine del business forum, dove è intervenuto assieme all’omologa Battsetseg Batmunkh. Quello delle materie prime critiche, tuttavia, è solo uno dei settori d’interesse. Il titolare della Farnesina ha parlato anche delle possibilità di cooperazione in materia aerospaziale (con Ulan Bator che ha deciso di far costruire da Thales Alenia Space il suo primo satellite), in campo turistico e culturale (con la promessa di aumentare i collegamenti aerei tra i due Paesi), negli investimenti (con la possibilità di creare joint-venture) e, soprattutto, nel settore della moda.

“Voi – ha detto Tajani rivolgendosi agli imprenditori mongoli durante il suo intervento a Villa Madama – avete materie prime di straordinaria qualità come cachemire e lana. Noi abbiamo l’industria della moda più importante al mondo. Unire due qualità straordinarie significa fare prodotti straordinari”. Dello stesso parere si è mostrata l’omologa Batmunkh. “La Mongolia – ha detto – dispone di materie prime di altissima qualità, l’Italia ha tecnologie ed esperienza nella lavorazione. Collaborando, possiamo trasformare la materia prima in un marchio di eccellenza a livello globale”. Il business forum, organizzato dalla Farnesina con la collaborazione di Ice, Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Sace, nell’ambito del Piano d’azione per l’export, ha riunito istituzioni, imprese, investitori e associazioni di categoria con l’obiettivo di approfondire le opportunità di cooperazione con particolare riguardo a logistica, energia, infrastrutture, industrie estrattive, manifatturiere e agricole, transizione energetica e turismo.

“Ad oggi l’export italiano verso la Mongolia è ancora ridotto”, ha ammesso il presidente di Ice, Matteo Zoppas. “Nel 2024 è stato di 77 milioni di euro, ma tra gennaio e agosto del 2025 è già arrivato a 55 milioni di euro. Ci interessano soprattutto, però, le potenzialità future, perché il governo mongolo prevede investimenti importanti nei prossimi dieci anni. Il Sistema Paese si schiera a fianco degli imprenditori per agevolare queste operazioni”, ha detto il dirigente, citando in particolare il settore delle rinnovabili e quello dei macchinari per l’estrazione e la lavorazione delle terre rare, sui quali l’Italia è leader a livello mondiale. L’amministratrice delegata di Simest, Regina Corradini D’Arienzo, ha fissato l’obiettivo di portare a cento, dalle 65 di oggi, le aziende italiane presente in Mongolia.

“L’Italia può aiutarci in tutti i settori con la sua tecnologia: dobbiamo far crescere il potenziale di cooperazione, approfondire le relazioni commerciali, promuovere un dialogo aperto che potrebbe dare lo slancio necessario ai nostri rapporti”, ha detto il ministro dell’Agricoltura, dell’Alimentazione e dell’Industria leggera di Ulan Bator, Enkhbayar Jadamba. Baatarjav Lkhagvajav, presidente della Camera di commercio e dell’industria nazionale, ha promesso il massimo impegno a creare “reali opportunità” in tutti i settori per le imprese italiane, con l’obiettivo di diversificare esportazioni e importazioni e di attirare nuovi investimenti. La direttrice dell’Associazione della lana e del cachemire della Mongolia, Altantsetseg Duger, ha sottolineato come il “saper fare” italiano abbia già consentito all’industria locale di crescere, non solo nel settore della moda.

Al termine del business forum sono stati firmati nove accordi di cooperazione. Il primo è il Programma esecutivo di cooperazione culturale 2026-2028, sottoscritto da Tajani e dalla ministra della Cultura Undram Chinbat. Il documento aggiorna e amplia gli impegni esistenti in materia di istruzione, cultura, scienza e sport, incentivando iniziative congiunte di ricerca scientifico-tecnologica, innovazione e promozione linguistica. Sul fronte economico, è stata formalizzata una serie di accordi tra Ice e la Camera di commercio nazionale mongola (Mncci), per la promozione degli investimenti bilaterali; tra Simest e la stessa Mncci, per il sostegno a investimenti e progetti congiunti fra imprese italiane e mongole; tra Cassa depositi e prestiti e l’Associazione mongola della lana e del cashmere, con un focus sulla collaborazione industriale nel settore del cashmere; e infine tra Confartigianato Imprese e l’Associazione mongola per le piccole e medie imprese, volto a rafforzare il sostegno alle Pmi dei due Paesi. Le relazioni tra gli enti locali sono state consolidate attraverso tre lettere d’intenti: fra il Comune di Anacapri e la Provincia di Arkhangai, fra il Comune di Lovere e la stessa provincia mongola, e fra il Comune di Magione e la Provincia di Uvurkhangai. Le intese, firmate rispettivamente dall’assessore Manuela Schiano, dalla sindaca Claudia Taccolini e dal sindaco Massimo Lagetti insieme ai governatori Tserennadmid Byambadoo e Purevdorj Ochir, costituiscono il primo passo verso futuri gemellaggi istituzionali.

In ambito mediatico, la Rai e la Mongolian National Broadcaster (Mnb) hanno rinnovato il loro memorandum di cooperazione, scaduto nel 2018. L’intesa – firmata dalla direttrice delle Relazioni internazionali della Rai, Simona Martorelli, e dal direttore generale dell’emittente di Stato mongola, Gerel Gankhuyag – prevede collaborazioni nei settori radio, televisione e contenuti digitali, compresi lo scambio di programmi, documentari e prodotti audiovisivi. Completano il quadro degli strumenti negoziali gli accordi la cui firma è prevista tra oggi e domani: l’Accordo sul trasporto di merci via terra, che consentirà ai veicoli mongoli di effettuare consegne in Italia senza ricorrere a operatori di Paesi terzi; il Memorandum d’intesa sul turismo tra il ministero del Turismo e l’omologo mongolo; l’intesa in materia di protezione civile tra il dipartimento della Protezione civile e l’Agenzia nazionale mongola per la gestione delle emergenze; e il Memorandum tra la Sioi e l’Institute for Strategic Studies of Mongolia, che sarà firmato domani, 3 dicembre.

L’intesa di maggior rilievo strategico che verrà firmata domani è però la Dichiarazione congiunta sulla cooperazione nel settore dei minerali e delle materie prime critiche, che sarà siglata al ministero delle Imprese e del Made in Italy dal ministro Adolfo Urso e dal ministro delle Miniere e dell’Industria pesante, Damdinnyam Gongor, con successiva firma disgiunta del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. L’accordo segna l’avvio della collaborazione bilaterale sulle terre rare e sulle materie prime essenziali per l’industria europea, in un contesto di crescente attenzione alla sicurezza delle catene di approvvigionamento. La Mongolia è uno dei Paesi con maggiore potenziale minerario nell’Asia centrale e la cooperazione con l’Italia si inserisce nella strategia nazionale di diversificazione delle fonti di approvvigionamento.

L’Italia, ha sottolineato Tajani, farà di tutto per essere sempre più presente in Mongolia e perché le sue imprese siano invogliate non solo a esportare, ma anche a investire in un Paese definito “amico”, una “democrazia” con “rapporti positivi” con l’Unione europea. A questo proposito, ha detto Tajani, l’Italia può essere un buon avvocato delle ragioni della Mongolia a Bruxelles. I dati, ha sottolineato il ministro, sono “confortanti”, l’export è in crescita e l’Italia acquista prodotti di “altissima qualità”. La giornata di oggi, ha concluso il titolare della Farnesina, rappresenta un trampolino di lancio per relazioni più forti e portatrici di benefici per entrambi i popoli.

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