Tesla spinge sull’Italia: più di 1000 Supercharger e la guida FSD che prepara il debutto
Tesla continua a espandere la propria presenza in Italia e porta nel nostro Paese due fronti molto diversi ma strettamente collegati. Da un lato cresce la rete di ricarica, che supera il traguardo simbolico dei 1000 Supercharger; dall'altro si avvicina l'arrivo di Full Self-Driving (Supervised), la tecnologia di guida assistita più avanzata del marchio.
I numeri ufficiali raccontano una rete che si infittisce e un sistema di guida che si prepara al debutto europeo, mentre le prime demo italiane sono già andate esaurite. Per capire cosa cambia per chi guida elettrico oggi in Italia, continuiamo con l'analisi delle tre novità principali.
Il traguardo dei 1000 Supercharger arriva con l'apertura del sito di Busto Arsizio, dove Tesla ha installato anche una colonnina con grafica celebrativa. Con le nuove stazioni attivate nel 2025 a San Benedetto del Tronto, Piacenza, Lodi, Ronchi dei Legionari, Rovereto e Avio, la rete raggiunge 1088 punti di ricarica distribuiti su 99 siti.
Nel 2025 Tesla ha inaugurato 190 nuovi Supercharger, il secondo valore più alto mai registrato in Italia dopo il 2022. L'azienda sta anche modernizzando i siti di Arezzo, Mercato San Severino, Palmi, Occhiobello, Grosseto e San Giovanni Teatino, dove gli stalli V2 verranno sostituiti dai più recenti V4, già adottati in 14 aggiornamenti effettuati durante l'anno.
La rete offre una media di 11 stalli per sito, con 150 kW come soglia minima di potenza. Oltre il 75 per cento delle colonnine eroga 250 kW, valore che permette di recuperare fino a 275 chilometri in un quarto d'ora. Dal 2023 a oggi gli automobilisti hanno percorso più di 1000 milioni di chilometri a emissioni zero grazie a una rete rifornita al 100 per cento da energia rinnovabile.
Tesla integra la ricarica con strumenti software come il Pianificatore Viaggio, che calcola i tempi di sosta e l'energia stimata, e con l'app dedicata che mostra disponibilità, tariffe e avanzamento della sessione. L'infrastruttura è inoltre aperta anche ai veicoli elettrici non Tesla e dichiara un'affidabilità del 99,95 per cento di uptime.
Full Self-Driving (Supervised) nasce dall'addestramento su miliardi di esempi reali, raccolti da una flotta globale che ha già percorso più di 10 miliardi di chilometri con la funzione attiva. Tesla usa un sistema basato esclusivamente su telecamere e reti neurali, senza sensori aggiuntivi o mappe HD, per rendere la tecnologia più scalabile e meno dipendente dalla mappatura preventiva.
Secondo i dati ufficiali, quando il conducente mantiene la supervisione richiesta, la funzione ha mostrato una riduzione fino a sette volte del rischio di collisioni gravi rispetto alla sola guida umana. Oggi il sistema gestisce strade urbane, autostrade, aree residenziali, incroci, rotonde e altre situazioni quotidiane, eseguendo sterzata, accelerazione, frenata, cambi di corsia, svolte e l'ingresso e uscita dalle autostrade.
L'impianto tecnico si fonda su un flusso continuo di dati. Un conducente medio percorre circa 800 mila chilometri in tutta la vita, mentre la flotta Tesla genera quella quantità di dati ogni tre minuti e mezzo. L'azienda afferma di avere addestrato il sistema su oltre 100 anni di guida cumulata, includendo anche scenari rari che richiedono risposte immediate. Nonostante questo, la funzione richiede comunque la presenza attiva del guidatore, che rimane legalmente responsabile in ogni momento.
Full Self-Driving (Supervised) è disponibile in paesi come Australia, Canada, Cina, Messico, Nuova Zelanda e Stati Uniti. Per l'Europa, Tesla attende il via libera regolatorio e prevede un debutto a inizio 2026, dopo aver effettuato test interni per oltre 1 milione di chilometri in 17 paesi. L'attuale gamma composta da Model S, Model 3, Model X e Model Y è dotata di serie dell'Autopilot e riceverà nel tempo nuove funzioni orientate alla guida assistita avanzata.
Tesla aveva programmato le prime sessioni europee di Full Self-Driving (Supervised) in modalità passeggero a partire dal 1 dicembre, aprendo le prenotazioni in cinque città italiane: Milano, Roma, Bologna, Verona e Padova. L'iniziativa avrebbe permesso agli utenti di osservare il comportamento del sistema direttamente a bordo, senza dover guidare.
Tutti gli slot disponibili risultano però già occupati, rendendo al momento impossibile accedere all'esperienza. Resta comunque confermato l'arrivo della tecnologia in Europa, previsto per l'inizio del 2026, in attesa dell'approvazione delle autorità competenti. Nel frattempo Tesla ha completato oltre un milione di chilometri di test interni su strade europee per documentare le capacità del sistema e fornire prove di sicurezza ai regolatori.
L'azienda ribadisce che ogni veicolo della gamma attuale nasce con Autopilot di serie, mentre le funzioni di guida assistita avanzata saranno distribuite progressivamente. L'Italia si trova quindi in una fase di transizione: le demo passeggero sono esaurite, ma il percorso verso l'introduzione ufficiale della funzione procede secondo la roadmap dichiarata dal costruttore.
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