L’Arte del Dragone: due mostre a Firenze e Roma uniscono Oriente e Occidente

Due grandi mostre a Firenze e Roma mettono in dialogo l’arte contemporanea cinese e italiana. Il curatore Giorgio Simongini racconta un ponte tra culture.

Giugno 22, 2025 - 10:25
Giugno 22, 2025 - 12:59
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L’Arte del Dragone: due mostre a Firenze e Roma uniscono Oriente e Occidente

L’Oriente incontra l’Italia: a Firenze e Roma due mostre celebrano “L’Arte del Dragone”

Roma, 21 giugno 2025 – Un ponte culturale tra Asia e Italia prende forma attraverso l’arte contemporanea. È questo l’obiettivo di “L’Arte del Dragone”, doppio appuntamento espositivo che da oggi anima Firenze e Roma, con opere di artisti cinesi e italiani in dialogo simbolico e visivo tra due mondi.

Il progetto, curato da Giorgio Simongini, vuole proporre uno scambio creativo tra Oriente e Occidente, esplorando linguaggi, sensibilità e immaginari che si intrecciano senza rinunciare alle proprie radici. «Non si tratta solo di una mostra – spiega Simongini – ma di un percorso culturale che mette in relazione visioni apparentemente lontane, mostrando come l’arte possa unire mondi diversi nel rispetto delle identità».

A Firenze, la mostra è ospitata negli spazi rinascimentali di Palazzo Medici Riccardi, mentre a Roma le opere sono esposte al Museo Nazionale di Palazzo Venezia, due luoghi emblematici del patrimonio italiano, scelti per ospitare lavori che parlano di trasformazione, spiritualità e simbolismo, tra antiche tradizioni e nuove tecnologie.

Le esposizioni propongono installazioni, dipinti, sculture e opere multimediali firmate da maestri cinesi contemporanei e da noti artisti italiani, tra cui spiccano nomi come Xu Bing, Cai Guo-Qiang, Wang Huaxiang, e in parallelo Sandro Chia, Gianni Dessì e Fabrizio Plessi.

L’iniziativa – sostenuta dal Ministero della Cultura e da istituzioni accademiche cinesi – è anche un’occasione per riflettere sul valore dell’arte come strumento diplomatico e di comprensione reciproca in un contesto globale segnato da tensioni e cambiamenti.

Il titolo, “L’Arte del Dragone”, richiama volutamente il simbolo imperiale cinese, ma in chiave contemporanea: il dragone non è qui creatura minacciosa, bensì archetipo di forza creativa, metamorfosi e armonia.

Le due mostre resteranno aperte al pubblico fino al 15 settembre 2025, con un programma collaterale di incontri, laboratori e conferenze che vedranno coinvolti critici, curatori e studiosi delle due culture.

Un invito, dunque, a lasciarsi attraversare dal dialogo visivo tra Cina e Italia, scoprendo affinità inattese e nuovi orizzonti estetici.

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Redazione Redazione Eventi e News