Le responsabilità dei servizi segreti russi nei sabotaggi delle ferrovie polacche

Novembre 21, 2025 - 01:06
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Le responsabilità dei servizi segreti russi nei sabotaggi delle ferrovie polacche

Nella notte tra il 15 e il 16 novembre, nei pressi del villaggio polacco di Mika si è verificata un’esplosione sui binari ferroviari che ha parzialmente danneggiato un vagone. Lunedì 17 novembre, vicino alla stazione di Gołab, un treno con a bordo centinaia di passeggeri ha frenato bruscamente a causa di un problema alla trasmissione elettrica dovuto, in realtà, a un oggetto metallico posizionato sui binari con l’obiettivo di far deragliare il convoglio. Il governo polacco ha subito avviato le indagini per capire l’origine dei due «atti di sabotaggio di natura terroristica».

Le analisi hanno confermato i timori iniziali di Varsavia, che fin da subito aveva parlato di «tracce russe». Su X, il primo ministro polacco Donald Tusk ha scritto che «grazie alle indagini ora sappiamo che sono stati i servizi segreti russi a commissionare l’attentato alla ferrovia polacca e a reclutare due cittadini ucraini per farlo». Gli autori degli attentati, continua Tusk, sono «fuggiti immediatamente in Bielorussia» attraverso il valico di Terespol, ma il governo polacco è comunque riuscito a identificarli. 

I risultati delle indagini hanno dunque smentito l’ondata di disinformazione diffusa dal Cremlino nelle ore successive agli attacchi. Il collettivo Res Futura Data House, scrive Euronews, ha analizzato più di quattordicimila menzioni online relative ai sabotaggi, rivelando che il quarantadue per cento dei commenti ha attribuito le responsabilità dirette dell’esplosione di Mika agli ucraini; il ventiquattro per cento dei contenuti ha accusato la Russia e il diciannove per cento la Polonia. «Coloro che incolpano l’Ucraina per le azioni russe in Polonia sono sabotatori politici», ha scritto vicepremier polacco, Radosław Sikorski, su X.  

I sabotaggi, che non hanno causato danni gravi e strutturali, sono avvenuti lungo le tratte ferroviarie utilizzate per consegnare gli aiuti umanitari all’Ucraina. L’esplosione di Mika, secondo Tusk, «molto probabilmente aveva lo scopo di far saltare in aria un treno sulla tratta Varsavia-Dęblin». Si è trattato, prosegue il primo ministro, di «un tentativo di destabilizzare e distruggere l’infrastruttura ferroviaria, che avrebbe potuto portare a un disastro».

Ieri, mercoledì 19 novembre, Tusk ha annunciato su X di essersi accordato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su nuove «forme di cooperazione tra i servizi segreti polacchi e ucraini e le ferrovie statali», con l’obiettivo di «identificare le persone sospettate di collaborare con la Russia e di prevenire ulteriori atti di sabotaggio». 

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Redazione Redazione Eventi e News