Euro digitale, Bce: sperimentazioni mostrano potenziale innovativo

Roma, 26 set. (askanews) – La Banca centrale europea ha pubblicato i risultati del lavoro effettuato finora con una nuova piattaforma di consultazioni con società e enti privati di diverse tipologie sullo sviluppo del progetto per l’euro digitale (Digital euro innovation platform).
Da queste consultazioni sono emerse diverse “potenzialità” per questa versione digitalizzata della valuta di banca centrale, tra cui la possibile creazione di un sistema integrato per la memorizzazione del ricevute che consentirebbe ai singoli di salvare in un’unica ubicazione i dati di tutte le transazioni effettuate con l’euro digitale. La Bce assicura che questa banca dati sarebbe accessibile unicamente ad acquirenti e venditori, e non all’Eurosistema delle Banche centrali.
I lavori hanno riguardato anche i cosiddetti pagamenti “condizionati”, ad esempio che scattano unicamente alla consegna di un bene ordinato, o all’arrivo in orario del mezzo di trasporto, ma anche i pagamenti, chiamati “pay-per-use” in cui viene erogato un ammontare proprorionale unicamente alla quantità di prodotto o servizio utilizzato.
Secondo il rapporto pubblicato dalla Bce, l’euro digitale potrebbe anche migliorare l’accessibilità e ridurre la frammentazione delle diverse soluzioni presenti nel settore dei trasporti. Oppure aiuterebbe a sviluppare sistemi per calcolare quale sia la soluzione più economica, per esempio sulle su car sharing o simili.
In generale, secondo lo studio, i lavori condotti finora “hanno dimostrato che l’euro digitale ha il potenziale per spingere l’innovazione introducendo nuove funzionalità, migliorando la collaborazione tra pubblico e privato e offrendo soluzioni pratiche per le situazioni di pagamento quotidiane”.
I privati, imprese o enti che hanno partecipato alla piattaforma sono stati suddivisi in due categorie: “visionari”, focalizzati sulle idee che potevano dimostrare come l’euro digitale potrebbe sbloccare l’innovazione, e “pionieri” che invece si sono concentrati sulla sperimentazione tecnica dei pagamenti condizionati.
In calce al rapporto da Bce elenca circa una settantina di aziende e enti che hanno contribuito all’iniziativa. Tra questi per l’Italia compaiono Abi Lab, l’Associazione Prestatori Servizi di Pagamento, Gft Italia, Hype S.p.A., Medical Srls, Next Digital Platform Srl, l’Osservatorio sull’innovazione digitale del Politecnico di Milano, Postepay S.p.A., la scuola di management Sda Bocconi e il Fintech Lab Baffi Center dell’Università Bocconi.
Da segnalare che tra le imprese coinvolte compare anche il gigante del commercio online Amazon, non autonomamente ma all’interno di un consorzio, battezzato Digi-Trade a cui partecipano anche CargoX, Deutsche Bank, Stripes e Swift. Alcuni anni fa, la partecipazione di Amazon ad alcune attività esplorative sull’euro digitale era stata oggetto di contestazioni a carico della Bce durante un’audizione al Parlamento europeo. (fonte immagine: ECB).
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