“Nonostante! Un cantico per tutti”: in carcere a Busto teatro e comunità si incontrano

Novembre 27, 2025 - 02:30
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“Nonostante! Un cantico per tutti”: in carcere a Busto teatro e comunità si incontrano
carcere

Nella Casa Circondariale di Busto Arsizio andrà in scena, il 9 dicembre, un progetto teatrale che unisce arti performative e riflessione sociale. Promosso da Fondazione Terra Santa e realizzato dall’Associazione L’Oblò, lo spettacolo propone una rilettura collettiva del Cantico delle Creature in occasione degli 800 anni del testo francescano. La regia di Elisa Carnelli guida un percorso che coinvolge persone detenute, artisti e realtà del territorio in un’esperienza culturale costruita all’interno dell’istituto penitenziario.

L’evento avrà inizio alle 18.30, con un aperitivo a cura di G-Enera, e proseguirà alle ore 20.00 con lo spettacolo. L’ingresso è libero, ma è richiesta la prenotazione da effettuare entro il 3 dicembre, per consentire di effettuare per tempo i controlli necessari agli ingressi.

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Parole e storie racconteranno la meraviglia «nonostante»: una rivisitazione del Cantico di Frate Sole, o Cantico delle Creature, negli 800 anni della sua stesura, realizzata dai gruppi di drammaturgia di Oblò attivi nella stessa Casa Circondariale. Tra il 2023 e il 2026, una serie di anniversari hanno fatto memoria di momenti salienti della vita di san Francesco d’Assisi avvenuti otto secoli fa e, in particolare, quest’anno ricorre l’anniversario della stesura del Cantico delle Creature, terminata nel 1225.

Invitata da Fondazione Terra Santa a realizzare un lavoro culturale e artistico all’interno dell’Istituto penitenziario sul testo e sui temi del Cantico delle Creature, l’associazione L’Oblò ha iniziato a riflettere sul legame che c’è fra il suo lavoro di teatro sociale e il messaggio francescano. Il Cantico offre linee guida che richiamano fortemente il lavoro sociale nel quale la Onlus si riconosce: leggere l’amore per il Creato come responsabilità e rispetto, da insegnare e praticare, verso la natura madre e verso tutti gli uomini suoi figli, in ogni condizione essi si trovino.

La serata nasce perciò da un laboratorio teatrale dedicato al Cantico. Gli artisti e i volontari dell’associazione hanno organizzato laboratori di drammaterapia, scrittura espressiva, arteterapia, musica in carcere e online, e hanno quindi unito i contributi in uno spettacolo che vuole dare voce a tutte le «Creature», a tutti gli utenti dei gruppi che L’Oblò accompagna, nella loro molteplice varietà e ricchezza interiore e linguistica.

Parole, musica dal vivo, hip hop, manufatti artistici, scenografie… c’è un po’ di tutto in questo progetto il cui valore è proprio quello di aver raccolto tante forme espressive, molteplicità, e persone soprattutto, «creature», con le loro storie. La proposta ha coinvolto numerose realtà: detenuti, malati oncologici, giovani con disabilità, bambini delle scuole primarie. A condurre il percorso, Elisa Carnelli con un nutrito gruppo di artisti e professionisti.

«Il Cantico dà lode all’Altissimo per (per, attraverso) tutte le sue creature, facendo della molteplicità nel Creato lo specchio degli infiniti volti del Creatore – dice Elisa Carnelli, attrice e drammaterapeuta, che ha fondato L’Oblò e ideato questo progetto, sviluppato lungo il corso dell’anno –. Perché non ampliare anche le voci coinvolte nel progetto? Abbiamo pensato di tradurre questa molteplicità e varietà in una drammaturgia diffusa e condivisa: il nostro lavoro di teatro e drammaterapia porta noi di Oblò in contatto, anche al di fuori del carcere, con tante realtà diverse, con tante fragilità, con tante persone che abitano un confine – fisico, simbolico, emotivo – e spesso una marginalità sociale. Lavoriamo, oltre che con i detenuti, con persone disabili, pazienti psichiatrici e oncologici, adolescenti problematici, anziani e bambini. E così abbiamo pensato di coinvolgerli tutti nella riflessione sul testo del Cantico, e nella scrittura collettiva che ne è nata».

«Questo stile inclusivo e ramificato che, per noi di Oblò ha il nome di “Contaminazioni Lab”, ha avuto un’entusiasta accoglienza anche da parte della Direzione della Casa circondariale di Busto Arsizio – spiega Elisa Carnelli –. In primo luogo, è stata la direttrice in carica fino a poco tempo fa, la dott.ssa Maria Pitaniello, a proporre di invitare in carcere a lavorare a fianco dei detenuti alcuni ragazzi disabili». Disponibilità che è stata confermata dalla nuova direttrice, la dott.ssa Elisabetta Palù.

«Questa possibilità di contatto e condivisione è un momento importante per i detenuti, per aprire gli occhi su realtà sconosciute, scoprendo anche la possibilità di rendersi utili per gli altri, nei piccoli gesti di un laboratorio, assistendo chi è più debole e vive in una prigione diversa dalla loro, quella del corpo – ha concluso Carnelli -. Hanno così preso parte al lavoro un gruppo di bambini con la loro maestra, donne del gruppo di auto-mutuo aiuto “La 500 Gialla” del reparto di Oncologia dell’Ospedale Sant’Anna di Como, un gruppo di giovani persone con disabilità, oltre agli attori detenuti della compagnia L’Oblò, al Coro dell’Istituto penitenziario e ai ristretti che lavorano nella falegnameria del carcere, impegnati a costruire le scenografie per lo spettacolo. E, siccome ogni epoca ha la sua specifica, abbiamo trasversalmente collaborato anche con l’Intelligenza Artificiale per la composizione di musiche originali».

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Redazione Redazione Eventi e News