OpenAI ha appena scoperto di non poter utilizzare la parola "cameo"
Nel "TikTok AI" di nome Sora, è possibile creare un "cameo" di se stessi all'atto dell'iscrizione. Basta dare in pasto all'app i propri dati biometrici; nel concreto, registrarsi mentre si leggono alcuni numeri, si gira la testa da un lato e dall'altro… Completata la procedura, si otterrà il "cameo" da usare per generare video con la propria immagine. Anche altri potranno usarlo, a seconda delle impostazioni prescelte (Solo io, Persone che approvo, Reciprocamente e Tutti).
Questa funzionalità si è rivelata problematica già da subito dopo il lancio. Non si parla di problemi tecnici (anzi, Cameo funziona fin troppo bene), ma piuttosto etici e relativi al copyright. L'ultima grana ha a che vedere proprio con il nome "Cameo", che OpenAI non potrebbe usare in quanto già registrato dall'app Cameo.
Per chi non lo sapesse, quest'ultima è un'applicazione che permette di richiedere messaggi video personalizzanti alle celebrità (dietro pagamento). Celebrità vere e non avatar AI, è il caso di specificare.
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