Patente a 17 anni e regole comuni in tutta l’UE: cosa cambia per gli automobilisti

Novembre 9, 2025 - 07:00
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Patente a 17 anni e regole comuni in tutta l’UE: cosa cambia per gli automobilisti

lentepubblica.it

Via libera alla nuova direttiva europea sulle patenti di guida: tra le novità più interessanti che dovranno essere recepite troviamo la patente a 17 anni, oltre ad altre importanti regole comuni su tutto il suolo comunitario.


L’obiettivo è creare un sistema unico e digitale, valido in tutta l’Unione, che renda più semplice viaggiare e più sicuro guidare ovunque ci si trovi. Tra le novità più attese: la possibilità di conseguire la patente già a 17 anni, limiti più chiari per i neopatentati, regole uniformi per le sospensioni e una stretta sulla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe.

Patente digitale e valida ovunque

La prima grande innovazione sarà la patente di guida digitale, che affiancherà (e col tempo potrà sostituire) quella fisica. Sarà accessibile tramite smartphone, riconosciuta in tutti i Paesi dell’Unione e collegata ai sistemi di sicurezza europei. In pratica, chi viaggia per lavoro o turismo non dovrà più preoccuparsi della validità del proprio documento o delle differenze burocratiche tra Stati.

Il formato unico permetterà anche uno scambio automatico di informazioni tra le autorità nazionali: multe, sospensioni e revoche potranno essere applicate ovunque, senza che un automobilista sanzionato in un Paese possa “ricominciare da zero” in un altro. È un passo verso un’Europa più integrata anche nella mobilità, con l’obiettivo di rendere le strade più sicure e le regole più omogenee.

Patente a 17 anni: sì, ma con un adulto accanto

Una delle novità più discusse è la possibilità di conseguire la patente già a 17 anni, ma solo a certe condizioni. I giovani potranno guidare accompagnati da un adulto esperto, designato in anticipo e in possesso della patente da almeno cinque anni. L’idea è quella di introdurre un percorso graduale: si impara a guidare con la supervisione di un adulto, per poi ottenere la piena autonomia a 18 anni.

Il modello non è nuovo — in Paesi come la Germania è già in vigore da tempo — e secondo Bruxelles aiuta a ridurre gli incidenti tra i più giovani, favorendo un apprendimento più consapevole. Resta però da capire come ogni Stato membro recepirà la norma: in Italia, ad esempio, sarà il Ministero dei Trasporti a definire nel dettaglio come organizzare la fase di guida accompagnata.

Neopatentati: meno incidenti, più limiti

Per i neopatentati arrivano regole comuni in tutta l’UE. Durante i primi due anni dal conseguimento della patente saranno previsti limiti più severi su alcol e velocità, oltre a restrizioni sull’uso di determinati veicoli troppo potenti. La Commissione europea vuole armonizzare le norme già presenti in molti Paesi, per evitare disparità e garantire che chi è alle prime armi possa fare esperienza in sicurezza.

Non mancano misure educative: i nuovi conducenti potranno essere invitati a seguire corsi di aggiornamento o moduli di sicurezza stradale, anche online. Un approccio più formativo che punitivo, con l’obiettivo di creare una generazione di automobilisti più attenti e responsabili.

Sospensioni e revoche: stop ai “furbetti del confine”

Un altro punto chiave riguarda la validità delle sanzioni in tutta l’Unione Europea. Finora, se un automobilista subiva la sospensione della patente in un Paese, la misura spesso non aveva effetto negli altri Stati. Con la nuova direttiva, invece, la sospensione o la revoca avrà valore in tutti i Paesi UE.

Significa che chi perde la patente in Francia o in Germania non potrà continuare a guidare in Italia come se nulla fosse. Saranno potenziati anche i canali di comunicazione tra le autorità nazionali, così da rendere più rapidi gli scambi di dati e più efficaci i controlli.

Tolleranza zero su alcol e droga

La direttiva introduce anche un approccio più rigido alla guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti. I Paesi membri dovranno applicare sanzioni uniformi e più severe, oltre a programmi di recupero e rieducazione per chi viene sorpreso alla guida in stato alterato. L’obiettivo è ridurre drasticamente gli incidenti mortali, che ancora oggi in Europa coinvolgono ogni anno oltre 20.000 persone.

Più sicurezza per ciclisti e pedoni

Tra le altre misure, Bruxelles invita gli Stati a rafforzare la formazione dei conducenti anche in tema di mobilità sostenibile. Nei corsi di scuola guida dovranno essere inclusi moduli su come condividere la strada con ciclisti, pedoni e mezzi elettrici leggeri. L’attenzione si sposta quindi su un’idea di mobilità integrata, in cui chi guida un’auto impari a rispettare e prevedere i comportamenti di chi si muove diversamente.

Cosa cambia in Italia

L’Italia dovrà ora recepire la direttiva entro due anni, adattando il Codice della Strada. Per i cittadini italiani questo significherà:

  • possibilità di iniziare a guidare a 17 anni, in formula accompagnata;
  • patente digitale valida in tutta l’UE;
  • regole uniformi per neopatentati e sospensioni;
  • sanzioni più severe e condivise tra gli Stati membri.

In sintesi, meno burocrazia e più sicurezza. “L’obiettivo – spiegano da Bruxelles – è creare un sistema equo e moderno, che premi chi rispetta le regole e protegga tutti gli utenti della strada”.

Il testo delle due direttive

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