Pay-tv pirata, otto arresti: sequestrati server e pc

Pay-tv pirata, otto arresti tra la Sicilia, le città di Roma e Brescia e anche in paesi esteri. Al termine di una indagine coordinata dalla Procura Distrettuale del capoluogo etneo, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal gip del capoluogo etneo nei confronti di otto persone, alcune delle quali residenti all’estero, indagate per associazione a delinquere finalizzata alla diffusione illecita di palinsesti televisivi ad accesso condizionato (pay-tv), accesso abusivo a Sistema informatico e frode informatica.
Gli arrestati sono residenti a Catania, Siracusa, Roma, Brescia, ed in altri paesi esteri. L’indagine, che la Procura ha potuto sviluppare grazie all’insostituibile apporto del Cento Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Catania, con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica di Roma, è sviluppo della maxi-operazione di contrasto al cybercrime “Gotha” del 2022 coordinata dalla Procura Distrettuale Catanese, che portò all’esecuzione di oltre 70 perquisizioni in Italia.
Attraverso un’approfondita analisi dei dispositivi sequestrati (computer, smartphone, server) e l’esame di un elevato volume di flussi finanziari, è stato raccolto materiale che – nella prospettazione accusatoria e ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva – viene ritenuto utile a confermare e delineare con maggiore precisione l’esistenza di una associazione criminale, organizzata in modo gerarchico, con ruoli distinti e precisi (capo, vice capo, master, admin, tecnico, reseller), e con vertici presenti sul teritorio nazionale (Catania, Roma, Siracusa e Brescia) e all’estero.
Secondo la tesi accusatoria le finalità del gruppo sarebbe la commissione di una serie indeterminate di reati, in particolare la distribuzione ad un numero elevatissimo di utenti di palinsesti live e contenuti on demand protetti da diritti televisivi di proprietà di piattaforme come SKY, DAZN, MEDIASET, AMAZON PRIME e NETFLIX, tramite un Sistema di IPTV illegali, con profitti mensili stimati in milioni di euro. Queste le sigle delle IPTV illegali, alcune delle quali richiamano nomi di note piattaforme legali: “NowTv”, “Unity”, “PlayTv”, “Platinum”, “M&S”, “Enjoy” “Momy” “Hermes”, “Luckystreaming”, “Skynet” e “Goldrake”.
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