Phase Motion Control, la cassa integrazione si chiude in anticipo dopo tre mesi dall’attivazione


Genova. Nel giugno scorso i sindacati avevano annunciato con preoccupazione la cattiva notizia dell’attivazione della cassa integrazione per i 170 lavoratori di Phase Motion Control, società all’avanguardia nell’ambito dei motori elettrici. Oggi, una buona notizia: dopo soli tre mesi Phase ha stoppato la misura dell’ammortizzatore sociale in anticipo rispetto al periodo di un anno stabilito all’inizio della procedura.
“Il mondo cambia in fretta – si legge in una nota di Phase Motion Control – dal 2020, l’economia globale ha subito un prolungato periodo di forte instabilità. Phase Motion Control, dopo 25 anni di crescita ininterrotta, ha affrontato l’intero periodo e in particolare la crisi legata al Covid senza ricorso agli ammortizzatori sociali, contando solo sulle proprie riserve. Nel periodo post Covid è stato oltremodo difficilissimo competere sui mercati nazionali e internazionali. L’esplosione incontrollata dei costi delle materie prime e di una larga gamma di componenti ha causato in larga misura, l’attuazione di strategie conservative di accumulazione di prodotti finiti da parte di molti clienti di Phase con conseguente effetto di riduzione degli ordini negli anni successivi. Si è assistito inoltre alla frenata delle politiche di sostenibilità ambientale con rallentamento, se non blocco, dello sviluppo dell’elettrificazione e dell’energia pulita”.
“Phase, che ha investito moltissimo nella transizione energetica, con suo mercato primario di riferimento la Germania, si è trovata di fronte ad un crollo del mercato, che ha causato dal 2023 una riduzione dell’ordinato del 45% rispetto al record del 2022, proseguendo poi con una debole ripresa nel 2024 grazie ai nuovi prodotti innovativi offerti dall’Azienda – prosegue la nota – Phase si è impegnata comunque nello stesso periodo nella ristrutturazione dell’ex sito industriale Piaggio Aerospace di Genova aeroporto, che ha drenato ulteriori risorse, ma che ha consentito di realizzare uno stabilimento produttivo basato su logiche innovative ed ecosostenibili corredato da aree di laboratorio, ricerca ed uffici, ponendo di fatto le basi per efficientare logistica e processi di funzionamento e migliorare la capacità produttiva”.
“I primi mesi del 2025, contrassegnati dal proseguimento della crisi di mercato, hanno evidenziato però un’ulteriore riduzione dell’ordinato del 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A questo punto non è stato possibile fare altro che, per la prima volta in 30 anni di storia, ricorrere alla cassa integrazione per aver modo di ristrutturare la parte produttiva, migliorare l’azione commerciale, introdurre logiche di project management, implementare le logiche di qualità ed efficienza in modo da poter competere al meglio sui mercati nazionali e internazionali di riferimento – spiegano dal gruppo – l’azione integrata di questi provvedimenti, e gli investimenti fatti nei vari settori di business a partire dal biennio precedente, hanno iniziato rapidamente a dare risultati positivi e gli ordinativi a salire grazie anche alla capacità di cogliere nuove opportunità di business molto consistenti con clienti storici ed acquisendone di nuovi”.
“Oggi l’azienda ha un portafoglio ordini in espansione che ad ottobre è superiore di circa il 50% rispetto all’anno scorso in pari data, ed ha già raggiunto il 125% della raccolta ordini di tutto l’esercizio 2024. Considerato che gli ordinativi si tradurranno in fatturato prevalentemente nel 2026, l’esercizio corrente resta abbastanza critico; tuttavia, l’attività dell’azienda necessità di concentrarsi sulla produttività per far fronte ai nuovi ordini acquisiti, in particolare per essere più competitivi per il presente, ma soprattutto per il futuro”, continuano da Phase.
“In larga misura il personale di Phase Motion Control è quindi impegnato nella sfida di rilanciare la crescita dopo una prolungata crisi di mercato che tuttora è presente, ma con caratteristiche strutturali diverse rispetto al passato che consentono di implementare strategie di business in ottica di sviluppo. Di qui la decisione di provare nuovamente a competere su larga scala con conseguente chiusura degli ammortizzatori sociali avviati alla fine del primo semestre dell’anno. Qualche area di rischio in più, confidenti però nel rinnovare la capacità aziendale di innovare e competere secondo le linee strategiche tracciate e che stanno iniziando a portare significativi risultati e dare fiducia per il futuro”, conclude Phase.
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