Via libera a EDIP, il piano industriale Ue per la difesa da 1,5 miliardi di euro

Bruxelles – Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Ue hanno raggiunto ieri sera (16 ottobre) un accordo sul programma dell’industria europea della difesa (EDIP), un embrione di difesa comune a cui saranno dedicati 1,5 miliardi di euro per il prossimo biennio. L’intesa è arrivata sul filo di lana, al quarto e ultimo trilogo, dopo intense discussioni tra i negoziatori nelle ultime settimane.
Alla fine, l’accordo provvisorio – che dovrà essere ribadito dall’Aula di Strasburgo e dai Paesi membri – conferma il bilancio proposto a marzo 2024 dalla Commissione europea: 1,5 miliardi di euro sotto forma di sovvenzioni, di cui 300 milioni destinati direttamente al supporto dell’Ucraina. Su input dell’Eurocamera, è stata inclusa la possibilità di contributi finanziari aggiuntivi, ad esempio canalizzando contributi supplementari dal fondo SAFE da 150 miliardi. Il gruppo dei socialisti e democratici (S&D) ha denunciato la “riluttanza” degli Stati membri a trovare nuovi fondi per l’EDIP, che rimane per ora piuttosto limitato.
Il programma per l’industria della difesa “rafforzerà la nostra capacità di produrre e fornire attrezzature di difesa critiche e garantirà che possiamo rispondere in modo rapido e deciso al contesto di sicurezza sempre più complesso”, ha commentato Troels Lund Poulsen, ministro della Difesa della Danimarca, Paese che detiene la presidenza semestrale del Consiglio dell’Ue e che ha guidato i negoziati con l’Eurocamera.
In sostanza EDIP permetterà agli Stati membri di incrementare la cooperazione a lungo termine in materia di armamenti, e istituisce il primo meccanismo in assoluto volto a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di prodotti per la difesa in tutta l’Unione. Nell’accordo, Consiglio dell’Ue ed Eurocamera hanno stabilito che il costo dei componenti provenienti da paesi terzi non dovrebbe superare il 35 per cento del costo stimato dei componenti del prodotto finale. Un’asticella che riflette un equilibrio tra il principio del ‘buy European‘ e la volontà di cooperare con paesi partner a vantaggio dell’industria europea.
Il programma istituirà un quadro giuridico per i progetti europei di difesa di interesse comune, che dovranno coinvolgere almeno quattro Stati membri per poter beneficiare di finanziamenti. Anche l’Ucraina potrà partecipare. L’industria della difesa di Kiev sarà coinvolta attraverso lo strumento di sostegno all’Ucraina, con una dotazione finanziaria di 300 milioni di euro.
“L’accordo odierno segna un progresso reale, un passo concreto verso una maggiore autonomia, capacità più forti e la protezione delle nostre democrazie”, ha affermato il socialista francese Raphael Glucksmann, correlatore del regolamento per il Parlamento europeo. L’eurodeputato ha indicato tre grandi traguardi: “Investimenti congiunti, appalti comuni e la piena integrazione delle industrie ucraine ed europee”.
Di fronte alla dotazione limitata di 1,5 miliardi di euro, il Consiglio dell’Ue e il Parlamento europeo hanno invitato la Commissione europea a esaminare le opzioni per aggiungere nuovi fondi per EDIP nei prossimi due anni.
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