Referendum 2025: guida al voto per gli italiani nel Regno Unito

L’8 e il 9 giugno 2025, milioni di italiani saranno chiamati a votare per cinque referendum abrogativi, su temi centrali del diritto del lavoro e della cittadinanza. Anche i cittadini italiani residenti all’estero, iscritti all’AIRE, avranno la possibilità di votare, secondo le modalità previste dal voto per corrispondenza.
Nel Regno Unito, dove risiede una delle comunità italiane più numerose e attive, il ruolo del voto estero può essere decisivo. Capire come votare, entro quando farlo, e soprattutto cosa si vota, è fondamentale per partecipare in modo consapevole a un momento chiave della democrazia.
In questo articolo trovi tutte le informazioni aggiornate sul voto per gli italiani nel Regno Unito e una sintesi semplice dei cinque quesiti referendari.
Cosa si vota: i cinque referendum abrogativi spiegati
I referendum abrogativi permettono di cancellare, in tutto o in parte, una legge già in vigore. Votando SÌ, l’elettore si esprime per abrogare la norma. Votando NO, sceglie di mantenerla.
I referendum 2025 sono tutti centrati su diritti del lavoro, sicurezza sul lavoro e cittadinanza. Ecco cosa prevedono.
1. Abrogazione del contratto a tutele crescenti (Jobs Act)
Questo quesito propone di abrogare l’intero decreto legislativo n. 23/2015, che ha introdotto il contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, ovvero un regime che indebolisce le tutele per i lavoratori licenziati, sostituendo il reintegro con indennizzi crescenti.
Un SÌ cancella questa riforma, riportando il sistema alle regole precedenti.
Un NO mantiene la disciplina del Jobs Act.
2. Licenziamenti individuali – Abrogazione dei limiti agli indennizzi
Il secondo quesito mira a eliminare le limitazioni agli indennizzi economici nei casi di licenziamento ingiustificato, oggi calcolati in base all’anzianità di servizio.
Un SÌ cancella i limiti previsti, lasciando spazio a una valutazione più libera del giudice.
Un NO conferma l’attuale schema che lega l’indennizzo agli anni lavorati.
3. Contratti a termine – Limitazioni alla durata e ai rinnovi
Questo quesito interviene su vari articoli del D.Lgs. 81/2015, che ha ampliato le possibilità di rinnovo e proroga dei contratti a termine anche oltre i 12 mesi, senza causali.
Un SÌ ripristina limiti più rigidi alla durata dei contratti a tempo determinato.
Un NO lascia invariata la normativa attuale, più flessibile per le aziende.
4. Sicurezza sul lavoro – Estensione della responsabilità negli appalti
Oggi, in caso di incidenti o infortuni, la legge esclude la responsabilità del committente per i rischi “tipici” dell’attività svolta dall’impresa appaltatrice o subappaltatrice.
Il quesito propone di abrogare questa esclusione.
Un SÌ rende il committente potenzialmente responsabile anche di quei rischi.
Un NO conferma la limitazione attuale.
5. Cittadinanza – Revoca di alcune modalità di acquisizione
Questo quesito mira a cancellare due possibilità di ottenere la cittadinanza italiana:
-
quella per adozione da parte di un cittadino italiano;
-
quella per residenza legale continuativa di 10 anni.
Un SÌ elimina queste opzioni dalla legge n. 91/1992.
Un NO mantiene l’attuale normativa.
Per consultare i testi ufficiali dei quesiti referendari, puoi visitare la pagina della Prefettura di Monza e Brianza.
Come si vota nel Regno Unito: istruzioni pratiche
Tutti i cittadini italiani iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) riceveranno il plico elettorale per posta all’indirizzo risultante presso il Consolato Generale d’Italia a Londra.
Non serve fare richiesta per riceverlo, ma è importante che l’indirizzo sia corretto e aggiornato.
Il plico, che verrà spedito indicativamente nella seconda metà di maggio 2025, conterrà:
-
le cinque schede referendarie;
-
il certificato elettorale personale;
-
due buste (una bianca e una preaffrancata);
-
istruzioni per il voto.
L’elettore dovrà barrare SÌ o NO su ogni scheda, inserirla nella busta bianca, poi nella busta preaffrancata e spedire tutto entro la scadenza.
Il voto, per essere valido, deve arrivare al consolato entro le ore 16:00 del 6 giugno 2025.
Attenzione: non fa fede il timbro postale, ma la data effettiva di ricezione.
Se non ricevi il plico entro il 26 maggio, potrai chiedere un duplicato contattando il consolato via email o telefonicamente.
Per tutti i dettagli aggiornati, consulta la pagina dedicata sul sito del Consolato Generale d’Italia a Londra.
Chi vota e chi deve fare richiesta
Hanno diritto a votare:
-
Tutti i cittadini italiani iscritti all’AIRE e maggiorenni alla data del voto.
-
I cittadini temporaneamente all’estero per almeno tre mesi (per lavoro, studio, cure), che presentino richiesta di voto all’estero al proprio comune di iscrizione elettorale entro 10 giorni dall’indizione dei referendum.
Questi ultimi riceveranno il plico solo su richiesta esplicita, e solo se accettata dal proprio comune.
Chi preferisce votare in Italia può farlo, ma deve informare per tempo il proprio consolato, così da annullare l’invio del plico estero. In questo caso, l’elettore dovrà votare nel proprio comune italiano di residenza anagrafica.
Il voto è personale, segreto, e non delegabile. Ogni tentativo di manipolazione, duplicazione o violazione del processo è perseguito per legge.
Per maggiori dettagli sulle modalità di voto estero, è disponibile anche la sezione dedicata sul sito del Ministero degli Affari Esteri.
I testi dei referendum
Quesito n.1:«Volete voi l’abrogazione del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, recante “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183” nella sua interezza?»
Quesito n.2:«Volete voi l’abrogazione dell’articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604, recante “Norme sui licenziamenti individuali”, come sostituito dall’art. 2, comma 3, della legge 11 maggio 1990, n. 108, limitatamente alle parole: “compreso tra un”, alle parole “ed un massimo di 6” e alle parole “La misura massima della predetta indennità può essere maggiorata fino a 10 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai dieci anni e fino a 14 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai venti anni, se dipendenti da datore di lavoro che occupa più di quindici prestatori di lavoro.”?»
Quesito n.3:«Volete voi l’abrogazione dell’articolo 19 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81 recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, comma 1, limitatamente alle parole “non superiore a dodici mesi. Il contratto può avere una durata superiore, ma comunque”, alle parole “in presenza di almeno una delle seguenti condizioni”, alle parole “in assenza delle previsioni di cui alla lettera a), nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 31 dicembre 2025, per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti;” e alle parole “b bis)”; comma 1 -bis , limitatamente alle parole “di durata superiore a dodici mesi” e alle parole “dalla data di superamento del termine di dodici mesi”; comma 4, limitatamente alle parole “,in caso di rinnovo,” e alle parole “solo quando il termine complessivo eccede i dodici mesi”; articolo 21, comma 01, limitatamente alle parole “liberamente nei primi dodici mesi e, successivamente,”?»
Quesito n.4:«Volete voi l’abrogazione dell’art. 26, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” come modificato dall’art. 16 del decreto legislativo 3 agosto 2009 n. 106, dall’art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, nonché dall’art. 13 del decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, limitatamente alle parole “Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.”?»
Quesito n.5:«Volete voi abrogare l’articolo 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano” e “successivamente alla adozione”; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza”?»
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