Qatargate, il contrattacco di Eva Kaili dopo il carcere per l’inchiesta flop: il “pentito” Panzeri denunciato per calunnia

Eva Kaili e Francesco Giorgi passano al contrattacco. L’ex vicepresidente del Parlamento europeo, eletta tra le fila dei socialisti greci, e suo marito, hanno presentato denuncia per calunnia nei confronti dell’ex eurodeputato Pier Antonio Panzeri.
Si tratta dell’ennesimo capitolo della vicenda Qatargate. Kaili e Giorgi vennero arrestati nel dicembre 2022 su mandato della procura belga, assieme ad altre persone, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio nell’inchiesta, guidata dall’allora giudice istruttore Michel Claise poi costretto alle dimissioni per un enorme conflitto di interessi nell’indagine.
L’inchiesta, che a distanza di tre anni si è rivelata di fatto un flop, mirava a dimostrare l’attività di ingerenza di Qatar e Marocco sui lavori del Parlamento Ue, dietro pagamento di alcuni eurodeputati “complici”. Kaili e il marito Giorgi avevano passato alcuni mesi tra carcere e arresti domiciliari.
Anche Panzeri, ex sindacalista eletto a Bruxelles col Partito Democratico, finì in carcere nell’inchiesta belga, ma con le sue dichiarazioni da “pentito”, tirò in ballo gli altri indagati, compresi Kaili e Giorgi, suo assistente parlamentare all’epoca, e ne uscì con un patteggiamento a un anno di reclusione trascorso quasi per intero ai domiciliari nella sua casa di Bruxelles.
Kaili e Giorgi si sono recati questa mattina in Procura a Milano, assistiti dall’avvocato Domenico Aiello, per essere ascoltati come testimoni dal procuratore Marcello Viola e dall’aggiunto Eugenio Fusco.
Da tempo l’ex vicepresidente del Parlamento europeo contestava le parole messe a verbale da Panzeri contro lei e il marito, considerate “inattendibili”. In particolare il memorandum presentato per il patteggiamento sarebbe stato privo di validità” perché firmato dall’ex sindacalista dopo le pressioni esercitate dall’ex giudice Claise e per ottenere in cambio la liberazione della moglie, Maria Colleoni, e della figlia Silvia, che erano state fermate in Italia nell’ambito della stessa inchiesta Qatargate. Dopo il “pentimento”, le autorità belghe avevano rinunciato a chiedere la loro consegna.
Alla base delle denuncia per calunnia anche la registrazione clandestina realizzata da Giorgi, mentre si trovava ai domiciliari in Belgio, con protagonista l’ispettore capo Ceferino Alvarez-Rodriguez: “Non crediamo a niente di quello che dice Panzeri. Sappiamo benissimo che ci prende in giro”, disse l’investigatore a capo delle indagini.
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