Genova per Gaza, binari di Principe occupati fino all’annuncio: “Jose e Pepe stanno bene”


Genova. “Jose e Pepe sono in carcere stanno bene, potranno fare rientro in Italia tra 72 ore, a cui dobbiamo aggiungere lo Shabbat, ci dicono che siamo stati bravi, abbiamo bloccato tutto, e non solo a Genova”. Quando poco dopo le 18 Francesco Staccioli, del sindacato Usb, ha riportato le informazioni arrivate dalla Farnesina e dal vicepremier Tajani attraverso la sindaca di Genova Silvia Salis, le notizie sono state accolte da un grande applauso e le centinaia di manifestanti che per circa tre ore hanno occupato i binari della stazione ferroviaria di Principe, hanno iniziato a smobilitare.
E’ l’esito di un’altra densa giornata di mobilitazione per Gaza, a Genova, nel giorno dello sciopero generale indetto da Cgil e Usb. Prima in mattinata il corteo della Cgil – cui hanno partecipato circa 40mila persone – e poi nel pomeriggio la protesta messa in campo da Usb, Calp e studenti.
Una protesta che ha deciso di concretizzarsi, questa volta, con l‘invasione pacifica e non violenta della stazione Principe, con l’obiettivo, appunto, di avere informazioni sui “flotilleros“ sequestrati dalle forze israeliane e di cui non si avevano notizie dall’altra notte.

Dunque i due genovesi attivisti della Global Sumud Flotilla, il portuale del Calp Jose Nivoi, e lo studente e marinaio Pietro Queirolo Palmas, sono in “buone condizioni, Pepe, Pietro, ha anche inviato un messaggio con una foto ai suoi genitori, Jose si metterà presto in contatto con noi – ha detto l’Usb Staccioli al megafono – quello che hanno raccontato è che quando Ben Gvir (il ministro della Sicurezza di Israele, ndr) ha fatto la sua sceneggiata, loro gli hanno gridato ‘free, free, Palestine”.
E poi ancora: “I nostri compagni sono ancora in carcere, ma stanno bene, stanno ancora portando a termine la procedura e non sappiamo se firmeranno la dichiarazione con cui ammettono di avere violato i divieti di Israele, crediamo non lo faranno, ma il riscontro che abbiamo avuto dai massimi livelli è che torneranno a casa“.
Al corteo e all’occupazione della stazione di Genova Principe oggi hanno partecipato in moltissimi, non solo esponenti dei centri sociali, esponenti del sindacato di base, collettivi studenteschi e Calp ma anche singoli cittadini e famiglie con bambini.

Forse, qualcuno, non consapevole che per l’azione di protesta il rischio è quello di una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Da annotare che non si è verificato alcun tipo di attrito con le forze dell’ordine, presenti e schierate in stazione per intervenire in caso la situazione degenerasse.
L’arrivo del corteo, almeno 3000 persone, a Principe si è verificato poco dopo le 15. Negli stessi minuti la sindaca di Genova Silvia Salis, aveva telefonato al ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, per avere notizie sullo stato di salute e incolumità dei due cittadini genovesi componenti della Flotilla.
La giornata della piazza, 40mila al corteo della Cgil

Nella mattinata di oggi sono stati stimati circa 40mila partecipanti al corteo unitario della Cgil. I manifestanti hanno marciato dal terminal traghetti, sulla sopraelevata, fino al centro e a piazza De Ferrari.
Un corteo molto partecipato anche da famiglie e studenti durante il quale è stato ribadito il sostegno alla missione umanitaria della Global Sumud Flotilla, la solidarietà alla popolazione palestinese contro il genocidio portato avanti da Israele a Gaza e durante il quale si è ribadita la “piena legittimità” dello sciopero, contro la posizione del governo Meloni.
Questa mattina un gruppo di manifestanti, studenti di area anarchica, aveva lasciato il corteo principale, e si era diretto verso la stazione di Sampierdarena, bloccandola per circa un’ora, dando fuoco a cassonetti sui binari e iniziando a camminare sulla linea.

Sciopero Cgil, Calà: “In Liguria risposta straordinaria”
“Oggi abbiamo assistito ad una risposta straordinaria della piazza. Tutte le province liguri sono state attraversate da cortei e manifestazioni con una richiesta comune: solidarietà per Gaza e per gli equipaggi della Flotilla, rispetto dello sciopero e dei valori costituzionali” così Maurizio Calà, segretario generale della Cgil Liguria.
“Genova con 40mila manifestanti, ma anche Spezia con 10mila e oltre 5000 a Savona e più di 3000 a Imperia con migliaia di persone in piazza dovrebbero far capire al Governo che è il Paese che chiede di porre fine al genocidio, alla fame e alla deportazione in Palestina” aggiunge Calà.
La Cgil – che domani sarà a Roma per la manifestazione nazionale del 4 ottobre – chiede “l’immediato cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri politici, di consentire l’ingresso degli aiuti nella Striscia di Gaza garantendo corridoi umanitari stabili e indipendenti, il riconoscimento dello Stato di Palestina, di interrompere ogni accordo militare e commerciale con il governo di Israele”.
Qual è la tua reazione?






