«San Carlo Acutis, il nostro “patrono”»

Settembre 11, 2025 - 08:00
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«San Carlo Acutis, il nostro “patrono”»
Il murale all'oratorio di Truccazzano

Beato dal 2020, Carlo Acutis è stato proclamato santo domenica 7 settembre. Ma è già diventato il “patrono” di moltissimi oratori, non solo della Diocesi ambrosiana. E, già dal 2022, gli è stata dedicata la neonata Comunità pastorale di Arosio e Carugo (in provincia di Como).

Una proposta che ha da subito suscitato la gioia di grandi e piccoli, ricorda il parroco don Paolo Baruffini, che aveva lanciato l’idea. «La Comunità era tutta da avviare, e ho pensato che la vicenda di Carlo potesse ispirarci», spiega, sottolineando come la sua figura affascini moltissimo anche gli adulti: «Probabilmente perché vedono in questo ragazzo la gioia di una vita ben riuscita, di una pienezza che Carlo ha raggiunto nonostante la sua giovane età. I più piccoli, invece, sentono Carlo come una presenza viva e amica. Non come una persona del passato, ma come qualcuno che, dal Paradiso, è presente in modo misterioso nella vicenda dei nostri giorni». La comunità ha vissuto intensamente la canonizzazione in oratorio, con una giornata di giochi venerdì e con un momento di ritiro e di adorazione eucaristica sabato. Domenica, poi, una delegazione ha partecipato al rito a Roma, mentre lunedì sera monsignor Franco Agnesi, Vicario generale della Diocesi, ha presieduto nella chiesa di Arosio la prima Messa in onore di San Carlo Acutis.

I ragazzi degli oratori di Truccazzano e Albignano d’Adda a Roma per il Giubileo

Sempre più oratori, intanto, hanno un loro “angolo” dedicato a Carlo, accompagnato dalla preghiera suggerita dall’Arcivescovo ai ragazzi, che trovano spesso ispirazione anche nelle frasi più famose del Santo loro coetaneo. Come avviene per gli oratori di Albignano d’Adda e Truccazzano (nel decanato di Melzo), intitolati anche a Carlo Acutis. Qui campeggia, ancora fresca, la scritta «Non vivere da fotocopia, sei nato originale». Davanti al murale i ragazzi hanno scritto alcune intenzioni di preghiera, poi consegnate a Roma durante il loro Giubileo. E proprio nell’ultima settimana di oratorio estivo, a inizio settembre, i ragazzi hanno conosciuto la storia di Carlo Acutis, accostata a quella di San Francesco. Ogni anno, infatti, Carlo sceglieva di trascorrere parte delle vacanze ad Assisi. «Come per Francesco, anche quella di Carlo era una famiglia benestante, ma il suo stile è stato quello dell’umiltà», sottolinea infatti Francesco Premoli, educatore dei ragazzi. E, spiega, «se forse per loro il suo esempio di santità è ancora troppo impegnativo, tutti hanno però colto il suo esempio nel prendersi cura degli altri e della comunità».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia