Sos Mediterranee, presentata denuncia penale per l’attacco libico alla Ocean Viking: “Senza precedenti”

Settembre 8, 2025 - 12:30
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Sos Mediterranee, presentata denuncia penale per l’attacco libico alla Ocean Viking: “Senza precedenti”

SOS Mediterranee ha presentato una denuncia penale alla Procura italiana – che ha già avviato un’indagine – a seguito dell’attacco armato (e senza precedenti per una nave umanitaria) subito il mese scorso. Quando, alle 15 di domenica 24 agosto, la sua imbarcazione Ocean Viking, dopo aver soccorso in acque internazionali 87 persone, aveva visto sfrecciare di fronte a sé una motovedetta della Guardia costiera libica che poi aveva aperto il fuoco per almeno venti minuti. Spari, aveva riferito l’ong, diretti verso “i membri dell’equipaggio sul ponte e la parte della nave dove si svolgono le operazioni di navigazione e di governo”. In tutto, sono stati individuati almeno 100 fori di proiettile.

La notizia della denuncia è arrivata ieri durante una conferenza stampa online, a cui è seguito un comunicato in cui SOS Mediterranee definisce questo come il “primo passo di una serie di azioni legali che puntano a perseguire gli autori dell’aggressione e coloro che l’hanno resa possibile”. La denuncia, continua il comunicato, “chiede il perseguimento penale per tentato omicidio plurimo, tentato naufragio, danneggiamento di un’imbarcazione, nonché qualsiasi altro reato che l’autorità giudiziaria ritenga applicabile”.

SOS Mediterranee ha poi specificato che saranno intraprese azioni legali “anche a livello internazionale per affrontare la responsabilità della catena di comando all’interno della Guardia Costiera libica e delle istituzioni e degli Stati che continuano a finanziarla, equipaggiarla e addestrarla”.

Non solo: durante la conferenza stampa, l’ong ha presentato nuove prove audiovisive che confermano che l’Ocean Viking è stata oggetto di un “attacco deliberato, mirato e senza precedenti” che ha messo “in pericolo di morte immediato i sopravvissuti, gli operatori umanitari e i marittimi”. Tutto questo nonostante “la nave rispettasse rigorosamente il diritto internazionale” e “fosse in costante coordinamento con le autorità italiane”.

Bianca Benvenuti, responsabile dell’advocacy internazionale e del posizionamento pubblico di SOS Mediterranee, ha sottolineato che operatori umanitari e sopravvissuti non possono essere abbandonati, senza protezione, in mare mentre “gli Stati europei continuano a esternalizzare il controllo delle frontiere a un’autorità libica che ha ripetutamente dimostrato il suo disprezzo per il diritto internazionale”. Un riferimento, questo, che vale soprattutto per il nostro governo, visto che l’imbarcazione della Guardia costiera libica che ha attaccato la nave umanitaria era stata donata dall’Italia a Tripoli nel 2023.

Da qui, le richieste di SOS Mediterranee alle autorità: un’indagine indipendente e trasparente, la sospensione del sostegno di Italia e Ue alla Guardia Costiera libica, l’abolizione del memorandum di intesa Italia-Libia, la sospensione e la revisione del riconoscimento della regione di ricerca e soccorso libica e la protezione delle ONG umanitarie di ricerca e soccorso.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia