Tecnici della prevenzione, il Congresso regionale del Lazio segna un nuovo inizio

Il primo congresso regionale dei Tecnici della Prevenzione, ospitato al Consiglio regionale del Lazio, ha messo al centro il ruolo strategico della professione per la salute pubblica. Un confronto tra istituzioni e professionisti che ha evidenziato l’urgenza di riconoscere e valorizzare competenze spesso invisibili ma decisive. Dalle testimonianze è emersa la volontà di costruire un futuro in cui la prevenzione diventi davvero la chiave per una società più sana e sicura
Una sala gremita, quella del Consiglio regionale del Lazio, che ha accolto i protagonisti del primo congresso regionale organizzato dalle Commissioni d’Albo dei Tecnici della Prevenzione. Una giornata intensa di confronto e riflessione, inserita nella tappa laziale del “Giro d’Italia della sicurezza sul lavoro”, che ha messo al centro il ruolo di questa professione cardine del sistema sanitario. Al cuore dell’incontro c’è stato il riconoscimento della prevenzione come pilastro imprescindibile per garantire salute e sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro. Le testimonianze raccolte nel corso della giornata restituiscono il senso di una comunità professionale che chiede visibilità, riconoscimento e valorizzazione, con la consapevolezza di essere ogni giorno in prima linea.
La voce di Martina Balzarotti
Ad aprire la riflessione è stata Martina Balzarotti, presidente della Commissione d’Albo di Roma. Con emozione ha sottolineato il significato di questo appuntamento, organizzato insieme alle altre commissioni del Lazio: «È stata un’occasione importantissima di confronto e di dialogo – ha spiegato – resa ancora più significativa dal fatto che si sia svolta in una sede istituzionale così prestigiosa come il Consiglio regionale».
Balzarotti ha voluto ringraziare i colleghi e gli ospiti intervenuti, ricordando quanto spesso la professione rimanga dietro le quinte. Ma, ha aggiunto, «i tecnici della prevenzione sono attori fondamentali per la salute e la sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro», e incontri come questo permettono finalmente di dar loro voce.
Video: https://youtu.be/-l8BmrWClDU
Diego Catania: «La prevenzione è fondamentale»
A prendere la parola è stato poi Diego Catania, presidente della Federazione nazionale TSRM e PSTRP. Ha definito l’evento “una giornata fondamentale” perché ha riunito praticamente tutti i tecnici della prevenzione del Lazio. Secondo Catania, il tema è cruciale in un Paese che invecchia e che rischia di trasformarsi in una società di anziani malati se non si investe in prevenzione. «Senza i tecnici della prevenzione – ha dichiarato – il Paese perderebbe una stampella importante». Ha ricordato il lavoro quotidiano svolto da questi professionisti nelle mense, negli ospedali, nelle aziende e nei cantieri, sottolineando come il loro impegno sia decisivo per ridurre i rischi e salvare vite. Non a caso, ha concluso con un pensiero amaro sulle troppe morti che ancora oggi avvengono nei cantieri, una piaga che «un Paese moderno e all’avanguardia dovrebbe assolutamente evitare».
Video: https://youtu.be/144se8803DE
Andrea Lenza: «Un ruolo centrale per la tutela della salute»
Andrea Lenza, presidente dell’Ordine di Roma TSRM e PSTRP di Roma e provincia ha sottolineato l’importanza di questo primo congresso regionale, definendolo «un momento significativo per affrontare temi rimasti irrisolti, soprattutto in un Paese che investe poco sulla prevenzione, pur potendo risparmiare in salute ed economicità». Ha evidenziato come, ancora oggi, in alcune aziende importanti vengano ricoperti ruoli di responsabili della sicurezza con poche ore di formazione, mentre i tecnici della prevenzione possiedono competenze specifiche fondamentali per rendere i luoghi di lavoro più sicuri e abbattere le morti sul lavoro. «Il nostro Ordine – ha aggiunto – racchiude 18 professioni sanitarie, a breve anche 19, e i tecnici della prevenzione dei luoghi di lavoro hanno un ruolo centrale nella tutela della salute».
Lenza ha infine ringraziato i presidenti che hanno promosso l’iniziativa, definendo l’evento un’opportunità preziosa per dialogare con i decisori e ottenere risultati concreti: «È importante esserci e fare un po’ di rumore, perché solo così possiamo far valere la nostra professionalità».
Video: https://youtu.be/IDn_k74SjVI
Thomas Turay: «Riconoscere l’esclusività delle competenze»
Il tema della valorizzazione delle competenze è stato ripreso da Thomas Turay, della Commissione d’Albo dei Tecnici della Prevenzione di Roma, che ha descritto la giornata come «un’opportunità per affrontare tematiche molto importanti per la salute e la sicurezza dei cittadini». Turay ha ricordato come i tecnici della prevenzione stiano da tempo chiedendo il riconoscimento dell’esclusività delle proprie competenze e come il congresso abbia rappresentato un passo avanti in questa direzione. Ha sottolineato che la professione necessita di certezze e di un vero processo di valorizzazione che passi anche per sedi istituzionali come quella che ha ospitato l’evento. «Il nostro auspicio – ha spiegato – è che appuntamenti come questo diventino sempre più costanti e diffusi su tutto il territorio nazionale», perché solo così la voce della categoria potrà essere ascoltata anche a livello politico e dirigenziale.
Video: https://youtu.be/Iy-Ejtho8Pw
Vincenzo di Nucci: «Serve più consapevolezza sul tuolo dei Tecnici della Prevenzione»
A chiudere le testimonianze è stato Vincenzo Di Nucci, presidente della CdA nazionale e vicepresidente dell’Ordine di Roma. Di Nucci ha raccontato di una recente ricerca realizzata indagare il sentimento dei colleghi nei confronti della Federazione, degli Ordini e delle Commissioni d’Albo. Dallo studio emerge che dove c’è maggiore consapevolezza del ruolo dell’Ordine, i professionisti si percepiscono in modo più positivo e motivato. «Abbiamo riscontrato persino una correlazione statistica significativa», ha spiegato. Ma i dati mostrano anche un problema: su 458 risposte, 450 colleghi hanno dichiarato che la società civile non conosce la loro professione. Un limite che penalizza non solo la categoria, ma l’intero sistema.
«Il nostro obiettivo – ha ribadito Di Nucci – è far diminuire il carico di malattia fino a rendere meno necessario l’intervento di altri professionisti sanitari. Per farlo, però, serve investire di più in percorsi di tutela, promozione e presa di coscienza».
Video: https://youtu.be/iDQeUbUFZPc
Uno sguardo al futuro
Il congresso si è chiuso con la consapevolezza di aver acceso un faro sul futuro della professione. Una comunità che chiede di essere riconosciuta per il suo ruolo cruciale e che guarda avanti con determinazione, convinta che la prevenzione sia la chiave per una società più sana e più sicura.
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