Transizione verde: nuovi decreti per consumatori, batterie e acque reflue

Novembre 6, 2025 - 22:00
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Transizione verde: nuovi decreti per consumatori, batterie e acque reflue

lentepubblica.it

Il Consiglio dei Ministri approva in sede preliminare, di tre decreti legislativi che traducono in norme nazionali altrettante direttive europee dedicate alla transizione ecologica.


Si tratta di interventi che toccano tre ambiti strategici: la tutela dei consumatori nella transizione verde, la gestione sostenibile delle batterie e il riutilizzo delle acque reflue. L’obiettivo, nelle intenzioni del Governo, è promuovere un’economia più responsabile, circolare e rispettosa dell’ambiente.

Consumatori più informati e protetti contro il greenwashing

Il primo decreto recepisce la direttiva (UE) 2024/825, volta a potenziare la protezione dei cittadini contro pratiche commerciali scorrette e dichiarazioni ambientali ingannevoli. Proposto dal Ministro per gli Affari europei, il PNRR e le politiche di coesione Tommaso Foti, insieme al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il provvedimento introduce nuove tutele per chi acquista beni e servizi, rendendo più trasparente il mercato e premiando i comportamenti sostenibili.

Il cuore della riforma è la lotta al greenwashing, ovvero la pratica con cui alcune aziende si presentano come ecologiche senza basi reali o verificabili. Il decreto vieta l’uso di slogan e affermazioni generiche come “prodotto verde” o “eco-friendly” se non supportate da dati concreti, verificabili e scientificamente fondati. Chi diffonde informazioni ambientali false o fuorvianti potrà essere sanzionato, in un’ottica di maggiore chiarezza e correttezza nei confronti dei consumatori.

Un’altra novità riguarda la durabilità dei prodotti. Verrà introdotta un’etichetta armonizzata a livello europeo che indicherà in modo chiaro la garanzia commerciale di durata, consentendo ai cittadini di scegliere con maggiore consapevolezza e di premiare i produttori che investono nella qualità e nella riparabilità degli articoli. In questo modo si punta anche a ridurre l’obsolescenza programmata, cioè la pratica di immettere sul mercato beni destinati a rompersi o diventare obsoleti in breve tempo.

L’obiettivo complessivo è creare un’economia più circolare, dove i beni vengano utilizzati più a lungo, riparati quando possibile e riciclati in modo efficiente.

Batterie sostenibili: un ciclo di vita tracciato e responsabile

Il secondo decreto, predisposto dal Ministro Foti e dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, recepisce il regolamento (UE) 2023/1542 sulle batterie e i rifiuti di batterie. Il provvedimento ridisegna l’intero ciclo di vita di questi componenti – fondamentali per auto elettriche, dispositivi tecnologici e sistemi di accumulo energetico – introducendo regole stringenti che vanno dalla progettazione alla dismissione.

Il nuovo quadro normativo impone ai produttori e agli operatori economici obblighi di tracciabilità, conformità e responsabilità lungo tutta la filiera. Ciò significa che ogni batteria dovrà poter essere monitorata e riconducibile al suo produttore, garantendo trasparenza e sicurezza. Inoltre, vengono introdotte norme sul dovere di diligenza per assicurare che le materie prime utilizzate – come litio, cobalto e nichel – provengano da fonti sostenibili e non legate a violazioni dei diritti umani o danni ambientali.

Particolare attenzione è riservata anche agli appalti pubblici, che dovranno rispettare criteri ambientali minimi aggiornati per favorire l’uso di batterie a basso impatto. Il decreto definisce poi le modalità di raccolta, riciclo e smaltimento, istituendo un Registro dei produttori e un Centro di coordinamento batterie.

Si rinnova anche il sistema della responsabilità estesa del produttore, che potrà essere esercitata individualmente o in forma collettiva, per garantire una gestione più efficiente dei rifiuti e promuovere l’economia circolare nel settore energetico.

Acque reflue: una risorsa da recuperare contro la crisi idrica

Il terzo provvedimento, approvato su proposta del Ministro Pichetto Fratin, dà attuazione al regolamento (UE) 2020/741 e introduce norme chiare sul riutilizzo delle acque reflue affinate. Si tratta di un passo decisivo per affrontare la crescente scarsità d’acqua e sostenere l’agricoltura, uno dei settori più esposti agli effetti dei cambiamenti climatici.

Il regolamento stabilisce criteri precisi per l’uso sicuro di queste acque, che una volta trattate possono essere impiegate, ad esempio, per l’irrigazione o per altri scopi compatibili. Ogni impianto dovrà redigere un Piano di gestione dei rischi, individuando con precisione i ruoli e le responsabilità dei gestori e degli utilizzatori finali. L’obiettivo è garantire la tutela della salute umana e animale, proteggere gli ecosistemi e ridurre la pressione sulle risorse idriche naturali.

Questo nuovo quadro normativo non solo promuove una gestione più intelligente e sostenibile dell’acqua, ma rappresenta anche un’opportunità per innovare il settore agricolo e industriale, favorendo tecnologie di recupero e trattamento sempre più efficienti.

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