Von der Leyen, colloquio “proficuo” con Trump. Sullo stop al gas russo: “Ha ragione, dobbiamo accelerare”

Bruxelles – Trump bacchetta l’Europa, ma l’Ue si gode la sua presunta svolta sull’Ucraina. Secondo l’inquilino della Casa Bianca, Kiev “può riconquistare tutti i territori” occupati da Mosca, e allora passi pure in secondo piano l’Europa “imbarazzante” che acquista ancora il greggio russo e che rischia di morire se non interverrà “sull’immigrazione e sulle sue idee energetiche suicide”. Anzi, sul primo punto per Ursula von der Leyen il tycoon ha “assolutamente ragione” e Bruxelles “deve accelerare”. Magari con l’aiuto dello stesso Trump, che ha suggerito che potrebbe chiamare personalmente Viktor Orban per convincerlo a non mettersi di traverso.
A margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, i due leader si sono incontrati per quello che von der Leyen ha definito un “proficuo colloquio”. L’accento è stato posto in particolare sul sostegno all’Ucraina e sulle sanzioni per colpire l’economia della Russia. “Entro il 2027, l’Europa avrà voltato definitivamente pagina sui combustibili fossili russi”, ha promesso von der Leyen. I due avrebbero poi affrontato le “provocazioni del Cremlino, comprese le incursioni regolari nello spazio aereo europeo”, si legge in una nota diffusa dalla Commissione europea. “Si tratta di chiari tentativi di mettere alla prova la nostra risposta“, ha ribadito von der Leyen a Trump. Questa mattina, un portavoce della Commissione europea ha dichiarato che “l’impegno ora forte e significativo” degli Stati Uniti è frutto del “lavoro instancabile” di Bruxelles per “garantirne il coinvolgimento”.
Anche a costo di essere accomodanti nei confronti del partner atlantico. Archiviato il sanguinoso accordo sui dazi – in cui l’Ue si è impegnata a acquistare energia dagli Usa per 750 miliardi di dollari entro il 2028 -, Trump ha manifestato a più riprese la propria irritazione per il flusso non ancora del tutto reciso di greggio russo verso l’Europa. Fino a definirla, nel suo lungo intervento al Palazzo di vetro, “imbarazzante”. Von der Leyen ha spiegato che l’Ue ha “già ridotto in modo massiccio” le forniture di gas, “eliminato completamente” il carbone e “ridotto significativamente” le forniture di petrolio, ammettendo che quest’ultimo “continua ad arrivare nel continente europeo”. Ma ribadendo: “Vogliamo sbarazzarcene”.
Nel 2024 l’Ue ha importato ancora 54 miliardi di metri cubi di gas e 13 milioni di tonnellate di petrolio dalla Russia. Secondo fonti Ue, gli Stati membri che importano ancora LNG russo sono Belgio, Paesi Bassi, Francia, Spagna, Portogallo. Dal gasdotto Turkstream, il gas russo continua a entrare in Grecia, Slovacchia e Ungheria. Queste ultime nel primo trimestre del 2025, avrebbero acquistato greggio russo rispettivamente per 1,1 miliardi e 1,2 miliardi di euro. Budapest e Bratislava beneficiano di una deroga al divieto di importazioni di petrolio russo, ma dovranno uniformarsi al calendario indicato dalla Commissione europea per estinguere tutti i contratti entro la fine del 2027.
Punzecchiata da Trump, la Commissione europea ha proposto, all’interno del 19esimo pacchetto di sanzioni, di anticipare il phase-out dall’LNG di Mosca al 31 dicembre 2026, un anno prima rispetto al calendario previsto da REPowerEU. Per approvare le sanzioni serve però l’unanimità dei 27. A New York, il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó avrebbe ribadito che l’Ungheria non rinuncerà alle forniture energetiche russe, nonostante le pressioni della Casa Bianca. Szijjártó ha chiuso: “Non possiamo garantire l’approvvigionamento sicuro per il nostro Paese senza le fonti di petrolio o gas russe”. L’Ungheria e la Slovacchia non hanno sbocchi sul mare e “si può acquistare solo l’energia che transita attraverso gli oleodotti che arrivano qui”, ha spiegato il ministro.
Trump ha dichiarato che “Orban è un amico” ed è parso fiducioso di poterlo convincere. “Questo è il suo piano di lavoro”, ha affermato oggi una portavoce dell’esecutivo Ue, “noi abbiamo il nostro”. La Commissione europea si è detta al contempo “pronta a facilitare qualsiasi accordo necessario con partner rilevanti”.
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