Lavastoviglie, occhio all’ora di punta: se l’accendi la bolletta si raddoppia
La lavastoviglie è ormai una presenza fissa nelle nostre case, quella compagna silenziosa che ci libera da ore di piatti, bicchieri e posate.
Ma dietro la sua comodità si nasconde un dettaglio che molti sottovalutano: l’orario in cui la si accende. Negli ultimi anni, con l’aumento del costo dell’energia, questo gesto quotidiano può fare la differenza tra una bolletta leggera e una che pesa il doppio. E no, non si tratta solo di spegnere le luci o fare lavaggi a pieno carico. È una questione di orari, di tariffe e di piccole abitudini che si possono correggere senza rinunciare al comfort.
Sempre più persone iniziano a parlare di “fasce orarie intelligenti” e tariffe biorarie, ma spesso l’argomento sembra tecnico, lontano dalla realtà di chi semplicemente vuole risparmiare. In realtà, il segreto sta tutto nel capire quando l’energia costa di più e quando invece si paga meno. L’errore più comune è accendere la lavastoviglie nelle ore centrali della giornata, proprio quando la domanda di elettricità è più alta. È in quei momenti che i costi raddoppiano, anche se il ciclo è lo stesso. Capire il perché e imparare a spostare i consumi è il primo passo verso un risparmio concreto e, soprattutto, una gestione più consapevole della casa.
Bioraria, monoraria, multioraria: come scegliere la tariffa giusta
Molti pensano che, una volta chiuso lo sportello e premuto il tasto “start”, il costo del lavaggio sia sempre lo stesso. In realtà, non è così. Le compagnie elettriche dividono la giornata in fasce orarie che determinano quanto paghiamo ogni kilowatt consumato. Durante le ore di punta, tra la mattina e il tardo pomeriggio, la domanda di energia aumenta e con essa il prezzo. È un meccanismo semplice ma spesso ignorato, che spiega perché due lavaggi identici possano costare quasi il doppio se fatti in momenti diversi.
Le tariffe più diffuse oggi sono quelle biorarie o multiorarie, pensate proprio per distribuire meglio i consumi. Significa che l’elettricità ha un prezzo più alto nelle ore lavorative e uno più basso la sera, di notte o nei weekend. Per chi ha una lavastoviglie moderna, con funzione di avvio programmato, è un vantaggio notevole. Basta impostarla perché parta dopo le 23 o al mattino presto, quando la corrente costa meno. È un piccolo gesto, ma nel corso dell’anno può tradursi in un risparmio significativo, soprattutto per chi la usa più volte a settimana.

Un ciclo di lavaggio consuma in media tra 1,2 e 2,5 kWh, a seconda del programma scelto. Se lo si esegue sempre nella fascia più costosa, si paga fino al 50% in più rispetto a chi lo sposta nelle ore notturne o festive. L’Autorità per l’Energia ha infatti definito tre fasce principali: F1, che comprende le ore centrali della giornata ed è la più cara; F2, che copre la prima mattina, la sera e il sabato; e F3, la fascia notturna e festiva, la più conveniente. Chi riesce ad adattare le proprie abitudini a questo ritmo energetico nota subito la differenza in bolletta, anche senza cambiare elettrodomestici.
Molti però non sanno che anche la tariffa scelta con il proprio gestore influisce in modo decisivo. Chi ha una tariffa monoraria paga sempre la stessa cifra, indipendentemente dall’orario, quindi non ha vantaggi a spostare i consumi. Ma chi opta per una bioraria o multioraria può risparmiare sensibilmente, perché la differenza tra le fasce può essere anche del 30%.

Il discorso cambia ancora per chi possiede un impianto fotovoltaico. In questo caso, la lavastoviglie dovrebbe lavorare quando il sole è più alto, tra le 10 e le 16, cioè quando i pannelli producono di più. Chi invece ha un sistema con batterie di accumulo può permettersi di farla partire la sera, sfruttando l’energia immagazzinata durante il giorno. È una strategia che massimizza l’autoconsumo e riduce quasi a zero la spesa per l’elettricità. Anche qui, la chiave è conoscere il proprio impianto e adattare le abitudini ai ritmi naturali della produzione.
Non si tratta di rivoluzionare la vita domestica, ma di piccoli aggiustamenti. Un ciclo in meno nelle ore di punta, un uso più mirato dei programmi eco, un lavaggio di notte anziché di giorno. Sono gesti che non richiedono sforzo ma producono risultati concreti. La tecnologia, in fondo, serve a questo: a semplificare. E la lavastoviglie, spesso vista come un lusso o una comodità, può diventare un alleato di efficienza se la si usa con un po’ di consapevolezza.
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