Mozambico, dialogo tra le religioni per fermare la violenza
Emergenza Mozambico. “La situazione continua ad aggravarsi e le violenze iniziano a dilagare per l’intera zona nord del Paese”, afferma il vescovo della diocesi di Quelimane. Monsignor Osório Citora Afonso ha appena terminato la visita pastorale presso la missione di “Nossa Senhora de Fátima di Bajone“. Si tratta di una delle 28 parrocchie che compongono la sua diocesi. All’agenzia missionaria vaticana Fides il presule del paese africano si è detto molto preoccupato in riferimento ai gravi crimini compiuti dalle forze jihadiste che hanno bruciato una chiesa nel nord del Paese, rapito minori, e mietuto vittime nella provincia di Cabo Delgado. “Da quando imperversa lo stato islamico – racconta il vescovo del Mozambico – la gente deve avere la tessera per poter accedere a qualsiasi servizio a rischio della vita in caso contrario”.

Allarme Mozambico
“Nonostante le regioni nord del paese africano siano preda di gruppi islamisti radicali da ben otto anni, facendo registrare, secondo le stime, più di un milione di sfollati e seimila morti, non se ne è parlato molto”, commenta il vescovo Osòrio. “Non è stata una visita pastorale facile, a partire dalle strade che abbiamo dovuto percorrere -racconta il presule-. Ho scelto di fare la mia prima visita pastorale dalla periferia con un problema e sfida: Bajone è la parrocchia nel territorio più islamizzato e dovrebbe avere la mia priorità pastorale. Sono strade sterrate e piene di insidie, precisamente nella parrocchia di Bajone che raggruppa 140 comunità, a 270 km da Quelimane. Oltre alla missione centrale di Bajone, ha visitato 3 zone pastorali che raggruppano circa 50 comunità ciascuna. Sona di Tapata, Macura e Tapaliwa”. Prosegue il vescovo: “Ho chiesto udienza con i capi dei musulmani che mi hanno ricevuto con molta diffidenza. Prima c’era una convivenza pacifica, il movimento islamico non fondamentalista era bloccato ma adesso, nel tempo la tendenza è quella di islamizzare il paese. Ma dopo la nostra visita, i capi dei musulmani mi hanno ringraziato perché è stata la prima volta di un incontro e visita ai musulmani. In una distanza di 40 km abbiamo trovato circa 45 moschee, tutte costruzioni recenti”.
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