Nel cuore del Parco Naturale dell’Albufera, viaggio alle origini della paella spagnola

Anche quando il meteo non è dalla nostra parte e il cielo è trapunto di nuvole, il sole del tramonto riesce comunque a tingere di leggere sfumature arancioni e violette le acque della grande laguna salata del Parco Naturale dell’Albufera.
I canneti, che ondeggiano al vento, accompagnano i canali dove ogni giorno lavorano pescatori e coltivatori di riso. Sullo sfondo, le barche tradizionali, le albuferencas, scivolano lente sulla laguna: sono le stesse su cui saliamo per esplorare questo tesoro naturale della costa orientale della Spagna.
Siamo a pochi chilometri da Valencia, eppure sembra di essere lontani anni luce dalla frenesia urbana. Qui dove ha origine il riso spagnolo, l’ingrediente fondamentale di uno dei piatti più celebri al mondo: la paella.
Parco dell’Albufera, un paradiso di biodiversità alle porte di Valencia
A soli dieci chilometri dalla città di Valencia si estende una delle zone umide costiere più importanti della penisola iberica: il Parco Naturale dell’Albufera. Il termine “parco” non rende giustizia alla complessità di questo luogo: oltre 21.000 ettari in cui convivono ecosistemi diversi, dalla natura mediterranea più libera e selvaggia alle vaste distese di risaie, fino alle dune che si affacciano sul Mar Mediterraneo.
È un paesaggio di serena bellezza, dove uomo e natura convivono in un equilibrio delicato. Il riso, ingrediente chiave della cucina spagnola, è il protagonista di questo scenario, ma è supportato da un cast eterogeneo di personaggi: una rete di organismi e colture che si sostengono a vicenda. La salute del parco è infatti legata a doppio filo a quella delle risaie, che non solo forniscono l’acqua necessaria alle zone umide, ma offrono anche rifugio e nutrimento a numerose specie migratorie.
Le colture proteggono e allo stesso tempo si affidano all’ambiente naturale che le ospita.

I fenicotteri, con il loro piumaggio rosato, becchettano il fondo fangoso della grande laguna, profonda appena un metro. Insieme a loro, una moltitudine di altri uccelli, come fischioni turchi, mestoloni comuni, germani reali, aironi cenerini, sgarze ciuffetto, marzaiole, sterne comuni e gabbiani, trova qui un luogo di sosta e di nidificazione. Non a caso, nel 1990 l’Albufera è stata dichiarata Zona di Protezione Speciale per gli Uccelli (ZPS).
Sono queste le ricchezze naturali che il governo spagnolo ha voluto tutelare nel 1986, quando l’Albufera fu ufficialmente riconosciuta come parco naturale.
Dove nasce la paella: il riso dell’Albufera
Il paesaggio del Parco Naturale dell’Albufera si è rivelato perfetto per la coltivazione del riso e per la nascita di un’icona della gastronomia mondiale: la paella. Per gli spagnoli, questo piatto è molto più di una semplice ricetta, è un simbolo culturale, tanto quanto i mulini a vento di Don Chisciotte o le tele cubiste di Picasso.
Ettari ed ettari di campi di riso si estendono attorno alla laguna, una coltura introdotta nella penisola iberica dai conquistatori musulmani secoli fa e che oggi rappresenta l’anima gastronomica di Valencia. Una tradizione che richiede dedizione, conoscenza e un controllo costante della qualità.
A garantire questi standard è il D.O. Arroz de Valencia (Regulatory Council of the Valencia Rice Designation of Origin), nato nel 1998 per riunire produttori e professionisti impegnati nella tutela di questa eccellenza. Oggi, circa il 95% del riso D.O. viene coltivato all’interno del Parco Naturale dell’Albufera.

Le varietà riconosciute, Senia, Bomba e Albufera, sono le protagoniste della paella valenciana tradizionale: quella autentica, preparata con riso, olio extravergine d’oliva, pomodoro grattugiato, paprika dolce, zafferano, sale, acqua, pollo, coniglio, fagiolini verdi e garrofón, un grande fagiolo bianco tipico della regione. Per assaporarla al meglio, il consiglio è di provarla nei ristoranti di El Palmar o Dénia.
Chi invece desidera scoprire la storia e la lavorazione di questo ingrediente, può visitare il Museo del Arroz a Valencia, ospitato all’interno del Molí de Serra, un antico mulino costruito nel quartiere del Cabañal nei primi anni del Novecento. Attivo per quasi un secolo, è stato trasformato in museo nel 2003 e oggi racconta, attraverso i suoi macchinari e archivi, la memoria del riso valenciano.
Come visitare il Parco Naturale dell’Albufera
Visitare il Parco Naturale dell’Albufera è un’esperienza che si può vivere facilmente in giornata da Valencia: la laguna si trova a circa dieci chilometri a sud del centro città e si raggiunge in meno di mezz’ora. Si può arrivare in auto, in bicicletta o con i mezzi pubblici. In quest’ultimo caso, prendete la linea 25 dell’EMT che collega Valencia con El Palmar ed El Perellonet, attraversando paesaggi di risaie e canali che anticipano la bellezza del parco.
Una volta arrivati, il modo migliore per scoprire l’Albufera è salire su una delle barche tradizionali, le albuferencas, che scivolano silenziose sull’acqua tra canneti e riflessi dorati. Molte partono da El Palmar, piccolo villaggio di pescatori che oggi ospita anche alcuni dei ristoranti più autentici dove gustare la paella valenciana. Per prenotarla (consigliamo di scegliere l’orario del tramonto) visitate il sito ufficiale del parco, dove troverete tutti i contatti necessari.
Per chi ama la natura, ci sono sentieri e percorsi ciclabili che costeggiano la laguna e permettono di osservare da vicino aironi, fenicotteri e altre specie protette. Al tramonto, il paesaggio si trasforma in uno spettacolo di luce e silenzio, perfetto per chiudere la giornata con una passeggiata o un aperitivo vista laguna.
L’Albufera è un luogo che invita a rallentare: se state organizzando un viaggio a Valencia, dedicate almeno una giornata a questo paesaggio sospeso tra acqua e cielo. Lasciatevi cullare dal silenzio della laguna, dal profumo del riso e dal ritmo lento delle barche che scivolano sull’acqua. È qui che la Spagna mostra il suo volto più autentico, quello che vive di tradizione, natura e tempo condiviso attorno a una paella fumante.

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