Recensione GoPro MAX 2: un nuovo punto di partenza
Dopo sei anni di silenzio, GoPro torna a farsi sentire nel mondo delle videocamere a 360° con la nuova GoPro Max 2, un modello che porta sulle spalle la responsabilità di rilanciare il brand in un mercato ormai dominato dalla concorrenza. Non è una rivoluzione, ma un nuovo punto di partenza.
Il design
Il design è uno dei punti più riusciti di questa camera: la Max 2 è la 360 più compatta attualmente in commercio, con dimensioni di 64 mm x 69,7 mm x 48,7 mm e un peso di 195 grammi. È estremamente pratica da montare sul casco o da posizionare in spazi ristretti, senza risultare ingombrante. Frontalmente spicca la griglia in alluminio, ripresa dalla Hero 13, che migliora la dissipazione del calore e integra un LED di stato per le registrazioni. Il resto del corpo è in gomma, scelta che assicura un’ottima presa anche in condizioni difficili.
Le lenti ora sono posizionate centralmente, soluzione che consente una fusione più precisa delle due clip e in caso di danni, possono essere sostituite facilmente ruotandole. Sul lato sinistro si trova il tasto di accensione, più pronunciato rispetto al passato, comodo da usare anche con i guanti, mentre a destra è presente lo sportellino che dà accesso alla scheda microSD, alla porta USB-C e alla batteria. Il retro ospita un display touchscreen dalle dimensioni simili a quello del modello precedente, e sotto troviamo l’aggancio rapido che l’azienda aveva già proposto sui suoi modelli.
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