Recensioni online, il Senato approva la stretta contro i commenti falsi
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Una rivoluzione per il mondo delle recensioni digitali è alle porte: il Senato ha approvato una proposta di legge che punta a mettere ordine nel caotico universo delle opinioni online, troppo spesso inquinate da giudizi pilotati o inventati.
Il provvedimento, che ora attende l’esame della Camera, introduce regole più severe per garantire maggiore trasparenza e autenticità nei commenti pubblicati su piattaforme, portali e siti di settore.
L’obiettivo è chiaro: contrastare la diffusione delle recensioni false e restituire credibilità a uno strumento che, negli ultimi anni, ha assunto un ruolo decisivo nelle scelte dei consumatori. Secondo le più recenti rilevazioni, infatti, oltre l’80% delle persone che prenotano un hotel o un alloggio turistico si lascia guidare dalle valutazioni online, mentre quasi il 70% consulta le recensioni prima di scegliere un ristorante. Una singola stella in più o in meno può dunque determinare il successo o il declino di un’attività.
In questo contesto, la legge approvata dal Senato rappresenta un passo importante per tutelare utenti e imprese, favorendo un ecosistema digitale più affidabile.
Recensioni solo da clienti reali e identificabili
Il primo punto chiave della norma riguarda l’identificazione degli autori. Le piattaforme saranno tenute a pubblicare soltanto recensioni provenienti da utenti verificati, cioè persone che potranno dimostrare di aver effettivamente usufruito del servizio o acquistato il prodotto di cui parlano.
Per confermare la propria esperienza, l’utente dovrà allegare una prova d’acquisto – ad esempio uno scontrino, una ricevuta o una fattura – così da garantire che il commento sia basato su un fatto reale e non su un’invenzione.
Il testo prevede inoltre il divieto di commenti anonimi, salvo situazioni particolari e motivate, come nel caso di segnalazioni che riguardano la sicurezza o la tutela della privacy. In tutti gli altri casi, sarà necessario dichiarare la propria identità in modo verificabile.
Chiarezza sui criteri di pubblicazione e moderazione
Un altro elemento centrale della riforma riguarda la trasparenza delle piattaforme che ospitano le recensioni. I gestori dei portali – dai grandi colossi internazionali ai siti di nicchia – dovranno rendere pubblici i criteri con cui selezionano, verificano e moderano i contenuti inviati dagli utenti.
Questo significa che il consumatore dovrà sapere con precisione se la recensione pubblicata è stata controllata, corretta o eventualmente rimossa, e in base a quali parametri.
L’obbligo di chiarezza non si limita alla fase di pubblicazione: anche eventuali modifiche, aggiornamenti o cancellazioni dovranno essere tracciabili, così da impedire manipolazioni o interventi mirati a favorire determinate aziende.
Stop alle recensioni generate dall’intelligenza artificiale
La legge introduce poi un divieto esplicito nei confronti dei commenti prodotti da sistemi di intelligenza artificiale. In un’epoca in cui i contenuti generati automaticamente si moltiplicano, il rischio di manipolazione è altissimo.
Le piattaforme non potranno ospitare recensioni scritte da software o chatbot, a meno che non venga chiaramente segnalato che il testo è stato elaborato da un sistema automatizzato. In questo modo, gli utenti potranno distinguere un giudizio autentico da un contenuto generato artificialmente.
Obbligo di segnalare recensioni sponsorizzate o a pagamento
Il provvedimento affronta anche un’altra zona grigia: quella delle recensioni retribuite o promozionali. Spesso, infatti, alcuni influencer o utenti vengono pagati – direttamente o indirettamente – per pubblicare commenti positivi su un’attività commerciale o su un prodotto.
La nuova normativa impone l’obbligo di indicare in modo visibile quando una recensione è sponsorizzata, così che il pubblico possa valutarla con consapevolezza. Allo stesso modo, saranno vietati i giudizi negativi commissionati allo scopo di danneggiare la reputazione di un concorrente.
Recensioni recenti e verificabili
Un altro aspetto rilevante riguarda la tempistica. Il testo stabilisce che le recensioni dovranno essere pubblicate entro 30 giorni dall’esperienza descritta, per assicurare che si riferiscano a fatti recenti e quindi attendibili.
In questo modo si eviterà che vengano diffuse opinioni basate su esperienze troppo lontane nel tempo, che potrebbero non rispecchiare più la qualità del servizio o del prodotto.
Un impatto profondo sul turismo e sulla ristorazione
Le nuove regole, se confermate anche alla Camera, avranno ripercussioni significative sul settore dell’accoglienza e della ristorazione, dove le recensioni rappresentano un elemento cruciale del marketing.
Per hotel, bed & breakfast, ristoranti e agriturismi, il giudizio espresso online è spesso determinante nel definire il volume delle prenotazioni e la reputazione complessiva dell’attività. La legge mira dunque a tutelare le imprese oneste, penalizzando quelle che cercano di trarre vantaggio da strategie scorrette, come l’acquisto di recensioni false o la creazione di profili fittizi.
Le associazioni di categoria accolgono con favore l’iniziativa, ritenendo che un sistema di valutazione più trasparente possa rafforzare la fiducia dei clienti e premiare la qualità reale. Alcune piattaforme, tuttavia, sollevano dubbi sui costi e sulla complessità dei controlli, chiedendo un periodo di transizione per adeguarsi alle nuove norme.
Verso una rete più trasparente e responsabile
La battaglia contro le recensioni fasulle si inserisce in un contesto più ampio di regolamentazione del web, volto a responsabilizzare gli attori digitali e a proteggere gli utenti da pratiche ingannevoli.
Se la legge sarà approvata definitivamente, l’Italia si porrà tra i Paesi europei più attenti alla qualità dell’informazione online, contribuendo a rendere il mercato digitale più equo e affidabile.
In un’epoca in cui la reputazione di un’impresa può dipendere da pochi clic, la trasparenza diventa un valore fondamentale. Le nuove regole sulle recensioni online vanno proprio in questa direzione: difendere la verità, tutelare i consumatori e restituire credibilità a uno degli strumenti più influenti del nostro tempo.
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