Salute mentale, cresce lo stigma: 35% degli italiani si vergogna. Persone con disagio psichico ritenute più pericolose

Settembre 26, 2025 - 19:30
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Salute mentale, cresce lo stigma: 35% degli italiani si vergogna. Persone con disagio psichico ritenute più pericolose

Secondo i dati che emergono dalla ricerca  “Salute Mentale 2025” realizzata da Doxa per il Festival della salute Mentale “Ro.Mens” si abbassa poi la percentuale di chi ritiene curabile la malattia mentale. Asl Roma 2: «Fondamentale l’inclusione sociale contro il pregiudizio e lo stigma»

Resta alto il livello di stigma sulle malattie mentali: ancora oggi il 36% dei cittadini si vergognerebbe di avere un disturbo psichico, mentre cresce la percezione di vulnerabilità tra i giovani dai 14 ai 24 anni, ritenuti più a rischio (dal 39% al 47%).

Questo uno dei dati che emerge dalla ricerca “Salute Mentale 2025”, realizzata da Doxa per il Festival della salute Mentale “Ro.Mens“, in programma a Roma dall’1 al 7 ottobre, a distanza di tre anni dalla precedente indagine del 2022. La ricerca ha preso in considerazione un campione di mille persone tra i 18 e i 65 anni, rappresentative a livello nazionale per genere, età ed area geografica.

Cresce lo stigma: persone con problemi di salute mentale ritenute più violente

Rispetto al 2022, quello che emerge è che le persone con disagio psichico sono ritenute più pericolose per sé (dal 65% al 72%) e per gli altri (dal 48% al 55%), più aggressive e violente (dal 55% al 63%) e meno rispettose delle regole condivise (dal 49% al 55%). Si abbassa poi la percentuale di chi ritiene la malattia mentale curabile (dal 66% al 60%). La seconda parte della ricerca ha riguardato l’aspetto “online” nel 2025 tra i giovani tra i 18 e i 34 anni.

Dai dati rilevati, Instagram risulta il social più utilizzato ogni giorno (84%), ed emerge anche che i social media incidono profondamente sull’autopercezione. Il 47%, in particolare, pensa che “siamo ciò che mostriamo”, il 59% sceglie di pubblicare solo il meglio di sé, il 57% si riconosce nell’immagine che dà online, mentre il 77% ritiene che sui social “tutti finiscono per sembrare uguali”.

Salute mentale condizionata dall’obbligo di “mostrarsi sempre al meglio”

Inoltre, il 67% crede che mostrarsi davvero per ciò che si è faccia apparire “strani”, il 59% che la diversità rappresenti un rischio e non un valore, e il 49% teme di essere giudicato se si mostra diverso. Più della metà (53%) afferma che il proprio benessere mentale è condizionato dall’obbligo di mostrarsi sempre al meglio. Il 50% del campione è influenzato dal tempo speso online e il 45% percepisce di essere influenzato dai commenti e dai like ricevuti.

Un giovane su quattro (26%), infine, dichiara di essersi sentito insicuro del proprio aspetto fisico dopo aver visto immagini o contenuti sui social. «I risultati dell’indagine – affermano Francesco Amato, direttore generale della Asl Roma 2, e Massimo Cozza, direttore del Dipartimento di salute Mentale – rafforzano le ragioni del Festival Ro.Mens per l’inclusione sociale contro il pregiudizio e la scelta di un’esposizione fotografica alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, centrata sul valore della diversità».

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