Tassa sui passeggeri di traghetti e crociere, Salis incontra armatori e operatori portuali

Novembre 27, 2025 - 21:25
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Tassa sui passeggeri di traghetti e crociere, Salis incontra armatori e operatori portuali
crociere porto genova

Genova. Le polemiche sulla tassa da 3 euro per ogni passeggero di traghetti e crociere che si imbarca dal porto di Genova — e che il Comune vorrebbe introdurre dal 2026 in base al bilancio di previsioni — ha già scatenato la polemica e non solo quella politica. Ad alzare gli scudi contro una misura che era stata ipotizzata, e poi accantonata, anche dalla passata giunta di centrodestra, è il mondo della portualità: in primo luogo armatori e terminalisti ma anche spedizionieri e agenti marittimi.

Tutta la galassia della Blue Economy teme che la “gabella” possa riflettersi negativamente sui traffici portuali e far diminuire il numero di passeggeri senza tenere conto che quei flussi, per la città, rappresentano un disagio e anche un costo in termini di gestione della viabilità, della sicurezza e dell’impatto ambientale.

La sindaca Silvia Salis ha deciso di aprire un tavolo con il cluster marittimo e il primo incontro si svolgerà mercoledì 3 dicembre. Sembra che la direzione sia quella di avviare la misura con la previsione di un gettito inferiore a quello a regime, anche per valutare le reazioni del comparto oltre che, nella pratica, le modalità di calcolo e riscossione.

La premessa dell’amministrazione è che l’addizionale da tre euro a passeggero deriva da un obbligo che il Comune di Genova ha sottoscritto nel settembre 2022 con il governo, nell’ambito del piano di riduzione dell’indebitamento dell’ente. Secondo il vicesindaco e assessore al Bilancio Alessandro Terrile palazzo Tursi, se non dovesse rispettare quell’accordo, potrebbe dover rinunciare ai fondi dedicati al rientro dei Comuni sovraindebitati.

Sul fronte politico, tra le voci più critiche Fratelli D’Italia che parla proprio di “mancato dialogo con le categorie”. Gianni Berrino, senatore, dice: “L’introduzione di ulteriori tasse rischia di incidere negativamente sulla competitività della destinazione e di ridurre le toccate, come già accaduto in altre città europee”. La capogruppo comunale di Fdi Alessandra Bianchi rincara la dose: “La giunta Salis segue le orme dei governi di sinistra e aumenta le tasse. Dopo Imu, Amt e Irpef, ora arriva la tassa sugli imbarchi”.

“Il porto deve essere sostenuto, non appesantito da ulteriori tasse. Le imprese hanno bisogno di stabilità, di investimenti e di politiche che favoriscano la crescita, non di provvedimenti che ne limitino la capacità di sviluppo”, dice Francesco Maresca, ex assessore comunale al Porto, oggi all’opposizione e responsabile di Fen Impresa Genova.

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Redazione Redazione Eventi e News