Tumori cerebrali recidivanti, primo studio su esseri umani della terapia sonodinamica

Una terapia combinata con ecografia farmacologica per tumori cerebrali aggressivi e ricorrenti è sicura negli esseri umani e provoca la morte delle cellule tumorali, secondo un nuovo studio clinico pilota che coinvolge nove pazienti.
Una terapia combinata con ecografia farmacologica per tumori cerebrali aggressivi e ricorrenti è sicura negli esseri umani e provoca la morte delle cellule tumorali, secondo un nuovo studio clinico pilota che coinvolge nove pazienti.
Lo studio proof-of-concept suggerisce che questo trattamento, chiamato terapia sonodinamica, dovrebbe essere ulteriormente studiato in studi più ampi per pazienti con glioma ricorrente.
I gliomi di alto grado come il glioblastoma spesso tornano dopo interventi chirurgici e chemioterapie, e i pazienti con tumori recidivanti affrontano tassi di sopravvivenza molto bassi.
Un problema è che ulteriori trattamenti come interventi chirurgici ripetuti e radioterapia sono rischiosi e indiscriminati, rendendoli troppo pericolosi per i pazienti.
Un approccio alternativo prevede terapie mirate, che mirano a eliminare le cellule tumorali risparmiando il tessuto cerebrale sano.
Durante la terapia sonodinamica, i clinici somministrano un composto chiamato 5-ALA, che le cellule tumorali assorbono e convertono in protoporfirina IX.
Successivamente utilizzano onde a ultrasuoni per eccitare la protoporfirina IX, scatenando una reazione chimica all’interno delle cellule tumorali che genera uno stress ossidativo che uccide le cellule.
In questo primo studio umano, Nader Sanai e colleghi hanno testato un regime di terapia sonodinamica su nove pazienti con gliomi ricorrenti di alto grado.
I pazienti hanno ricevuto 5-ALA sistemica insieme a dosi crescenti di onde ultrasoniche focalizzate.
Gli scienziati hanno indirizzato le onde a una metà di ogni tumore, lasciando l’altra metà come controllo.
Nessuno dei pazienti ha mostrato effetti collaterali gravi o tossicità, dimostrando che il trattamento era sicuro e ben tollerato.
Sono stati inoltre osservati segni preliminari di efficacia biologica in campioni di tessuto e plasma, poiché la metà trattata di ciascun tumore mostrava marcatori elevati di stress ossidativo e morte cellulare.
“L’assenza di effetti radiografici o clinici off-target suggerisce una finestra terapeutica ampia per questa nuova modalità, anche se l’entità degli effetti sul bersaglio deve essere aumentata”.
Immagine: Nader Sanai, Igor Barani, Zaman Mirzadeh, An-Chi Tien, Artak Tovmasyan and Shwetal Mehta
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