Weekend d’autunno nella regione di Friburgo, la Svizzera che (non) ti aspetti

Ottobre 20, 2025 - 03:30
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Weekend d’autunno nella regione di Friburgo, la Svizzera che (non) ti aspetti

Da sempre, la regione di Friburgo, nel cuore della Svizzera francese, è nota soprattutto per il cioccolato, il formaggio Gruyère e le sue tradizioni di montagna. Chi organizza un weekend d’autunno in questa zona non può esimersi dall’inserire questi tre ingredienti nel proprio itinerario.

Eppure, a uno sguardo più attento, emerge un gioco di contrasti sorprendente: al di là dei cliché familiari sulla Svizzera, chi visita oggi questo cantone scoprirà un delizioso intreccio di tutti e tre gli elementi, e qualcosa di più.

Immaginate cosa accadrebbe se Mary Shelley (o, perché no, Shirley Jackson) incontrasse Willy Wonka e un pittore di scene Poya in una stanza. Da quell’alchimia improbabile, fidatevi, nascerebbe il Canton Friburgo: un luogo dove il gotico incontra il cioccolato, dove le strade profumano di fonduta e mistero e ogni villaggio custodisce un segreto che solo i viaggiatori più curiosi sapranno scoprire.

Gruyères: anima medievale, spirito alieno

Se vi state chiedendo cosa vedere a Friburgo in Svizzera, iniziate da Gruyères, una cittadina piccola e pittoresca la cui origine, come spesso accade nei luoghi più antichi, si intreccia a una leggenda.

Secondo il racconto, la città fu fondata nel 400 a.C. dal re vandalo Gruerius, che un giorno vide una gru (grue in francese) attraversare il cielo tinto di cremisi e decise di costruire la sua città proprio in quel punto. Da allora, la gru campeggia sullo stemma di Gruyères, elegante e fiera, su sfondo rosso.

Appena si arriva, l’aria è densa di profumi: formaggio fuso, erbe alpine, rosmarino. Ma con grande sorpresa e piacere ho scoperto che le attrattive di Gruyères non si limitano alla sua immagine da cartolina. In mezzo a questo scenario fiabesco si cela un museo che sembra provenire da un’altra galassia: il Museo di H.R. Giger.

Il borgo svizzero di Gruyères
@SiViaggia-Elena Usai
Gruyères ha ricevuto il premio ‘Migliori villaggi turistici’ della Svizzera da UN Tourism

Vincitore di un Oscar per aver ideato gli xenomorfi della saga Alien, Giger acquistò nel 1997 il castello di Saint-Germain per trasformarlo nel suo universo personale. All’interno, le sale gotiche ospitano le sue opere biomeccaniche, inquietanti e affascinanti, in un contrasto quasi surreale con il borgo medievale che si intravede dalle finestre.

Il bar adiacente, con le sue arcate scheletriche e l’atmosfera futuristica, completa l’esperienza: seduti davanti a un caffè, si ha l’impressione di essere sospesi tra due mondi, quello antico delle leggende e quello oscuro della fantascienza.

Il museo H.R. Giger a Gruyères
@SiViaggia-Elena Usai
Una delle sale del museo H.R. Giger

La Désalpe, l’evento più atteso dell’autunno

Chiunque organizzi un weekend d’autunno in questa zona della Svizzera, avrà la fortuna di vivere in prima persona le tradizioni alpine della regione Friburgo che mostrano i segni di una radiosa vitalità. 

La si percepisce durante la désalpe ad Albeuve. In attesa della discesa delle mucche dall’alpeggio, ci ritroviamo tutti sulla via principale di questo paesino di 570 abitanti: anche per dei visitatori di passaggio come noi, è praticamente impossibile non notare la passione e l’entusiasmo che la comunità prova nei confronti di questo evento. E, soprattutto, la si avverte nell’identità friborghese che pervade le persone che incontriamo, fieri abitanti di questa regione rurale che ha radici ben ancorate alla tradizione, ma con lo sguardo ben rivolto al futuro. 

Arriviamo qui dopo aver impostato la sveglia alle 6 del mattino ed essere andati ad assistere alla vestizione delle mucche da parte di una famiglia locale. Tutti i membri famigliari sono coinvolti, anche i più piccoli. Lavano con cura gli animali e le decorano con apposite corone floreali, in un tripudio di fiori coloratissimi. 

Désalpe a Friburgo
© UFT/FTV
La preparazione delle mucche per la Désalpe

Lo spirito alpino svizzero, racchiuso nella tradizione della Désalpe e trasmesso attraverso un patrimonio culturale ancora vivo, continua a essere una fonte di ispirazione e una forza vitale in molti ambiti, anche in quello sportivo. A dimostrarlo è Mathilde Gremaud, atleta olimpica di sci freestyle, “Fille d’Alpage” e Ambasciatrice della Désalpe di Albeuve.

“Pur non provenendo da una famiglia agricola, il mondo dell’alpeggio mi ha sempre affascinata. Appena ne ho avuto l’occasione, ho iniziato a trascorrere le estati in montagna“, racconta Mathilde, indossando il dzaquillons, il tradizionale abito bianco e viola ornato da una stella alpina in legno. “Ci sono voluti diversi anni prima che la famiglia che mi ospitava mi chiedesse di scendere con loro durante la Désalpe. Ora, nonostante gli impegni sportivi, cerco di non dimenticare le mie origini, che continuano a ispirarmi e a trasmettermi i valori alla base della mia disciplina.”

Mathilde Gremaud incarna così una doppia identità: atleta di punta e custode di un’eredità culturale, un esempio concreto dello spirito alpino.

Friburgo, tra architetture gotiche e sostenibilità

Impossibile fare un viaggio nella regione Friburgo e non visitare il suo capoluogo omonimo. 

Il cuore antico di Friburgo sembra nascere dall’acqua: la città si adagia tra i meandri del fiume Sarine, abbracciata dai suoi ponti come da un intreccio di fili sospesi tra epoche diverse. I tetti gotici e le torri medievali emergono come punte di un sogno architettonico e, camminando lungo le sue vie in salita, si ha l’impressione di attraversare il tempo.

Non è un caso che George Sand, viaggiando qui nell’Ottocento, descrisse Friburgo come “una città che sembra sospesa tra cielo e abisso”. Il suo sguardo si posò in particolare sul Ponte di Berna, da cui contemplò il fiume che serpeggia tra le gole e le case di pietra, un paesaggio che le appariva “così strano da sembrare immaginato da un poeta o da un architetto sognatore”.

Oggi, tra i quattordici ponti che collegano le due anime linguistiche e culturali della città, quella francese e quella tedesca, continua a scorrere lo stesso spirito romantico e alpino: un equilibrio fragile e bellissimo tra il peso della storia e l’importanza dell’innovazione. Nota curiosa: a Friburgo esiste una funicolare del 1899 famosa per essere la prima al mondo a essere alimentata con le acque reflue. 

Friburgo in autunno
@SiViaggia-Elena Usai
Uno degli scorci più belli di Friburgo

La fabbrica di cioccolato più antica della Svizzera

Appena arrivati a Friburgo ci è stato detto chiaramente che l’anima universale della regione si suddivide in due ingredienti principali: formaggio e cioccolato. È dovere di tutti i viaggiatori, quindi, fare una tappa a Maison Cailler, la più antica fabbrica di cioccolato della Svizzera. 

Da oltre 150 anni unisce artigianalità, innovazione e spirito alpino. Qui, tra le montagne di Gruyères e l’odore di latte fresco, si scopre come l’ingegno svizzero abbia trasformato un prodotto venuto da lontano in un simbolo nazionale. Oggi, Cailler continua a raccontare questa storia con la stessa passione di un tempo: i visitatori possono percorrere un itinerario interattivo che intreccia storia, paesaggio e creatività, e cimentarsi nei laboratori dove il cioccolato prende forma sotto la guida di esperti maestri cioccolatieri.

Così, tra una fonduta condivisa e uno sguardo al mondo fantascientifico di Giger, si scopre che la Svizzera, e Friburgo in particolare, non è solo un luogo da visitare, ma un sentimento da assaporare in tutti i suoi contrasti.

Maison Cailler a Friburgo
© UFT/FTV
La fabbrica di cioccolato Maison Cailler

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Redazione Redazione Eventi e News