Implantologia Zigomatica: intervista al Dott. Andrea Tedesco – La Sapienza Roma
Intervista al Dott. Andrea Tedesco sulla Zygomatic Implants World Academy e sulle tecniche innovative di implantologia zigomatica presentate a La Sapienza di Roma.
ROMA, Università La Sapienza
17/18 ottobre
Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e
Maxillo Facciali
Intervista al Dottore Andrea Tedesco:
Presidente della Zygomatic Implants World Academy
la prima Società Mondiale di Implantologia Zigomatica
Il Chirurgo Odontostomatologo fiorentino dottor Andrea Tedesco, Presidente della Società Italiana di Implantologia Zigomatica e Pterigoidea, Docente al Master di II Livello in “Implantologia Zigomatica” all’Università di Pisa, ha presentato ufficialmente la Zygomatic Implants World Academy, la prima Società Mondiale di Implantologia Zigomatica, all’Università La Sapienza a Roma.
Abbiamo incontrato il Dottore Andrea Tedesco per avere notizie di questa nuova e rivoluzionaria tecnica presentata ufficialmente a New York il 25 settembre, che è l’argomento della presentazione che ha tenuto al Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo Facciali dell’Università La Sapienza di Roma i giorni 17/18 ottobre al Congresso della Società Italiana di Short Implant “Il vero ruolo degli impianti zigomatici”.
Gli interventi di Implantologia Zigomatica – ci ha detto Andrea Tedesco – necessitano di un approccio particolare di chirurgia, molto complesso, che riguarda il trattamento delle gravi atrofie mascellari, con l’utilizzo di impianti lunghi che si ancorano all’osso zigomatico perché, proprio per lo scarso volume dell’osso mascellare, non c’è altra possibilità. Questo scaturisce dal fatto che nel corso degli anni il paziente, per varie problematiche, ha perso tanto di quell’osso per cui l’implantologia tradizionale non è in grado più di risolvere.
Quali sono i motivi che determinano la perdita d’osso?
Motivi e cause sono diverse, una di queste può essere la stessa protesi mobile che può comportare a lungo tempo la perdita d’osso, interventi d’implantologia non andati a buon fine, gli innesti d’osso, pazienti postoncologici che hanno subito delle resezioni ossee importanti, tutte cause di perdita ossea nel tempo. Quando ciò accade i pazienti che hanno bisogno di avere nuovi denti per sostituire quelli persi, risultano essere pazienti difficili”.
È un intervento chirurgico a tutti gli effetti e quindi necessita di essere eseguito in una sala operatoria attrezzata e con una equipe preparata, quali sono gli specialisti che la affiancano?
Gli interventi possono ormai passare tra quelli routinari, sono eseguiti in anestesia totale e per quanto riguarda la squadra che mi affianca non è importante ma molto di più. Senza di essa non potrei fare niente, è indispensabile la collaborazione di esperti chirurghi, che mi aiutano in tutte le varie fasi. Chiaramente, come detto, c’è l’anestesista, ci sono infermieri professionali, c’è l’odontotecnico. Il mio odontotecnico di fiducia e con il quale collaboro da anni, è Luca Innocenti e durante l’intervento mi aiuta a capire l’esatta collocazione degli impianti”
Quando si parla di questo intervento si accenna sempre alle innovative apparecchiature usate, di cosa si tratta?
L’Implantologia Zigomatica classica si esegue da trent’anni e in alcune fasi dell’intervento si utilizzano frese molto lunghe per giungere all’osso zigomatico e praticare dei fori. Queste frese sono difficili da usare e per tal motivo, talvolta, possono causare danni. Il mio approccio, la mia tecnica, utilizza una strumentazione che da anni è in uso nella Chirurgia Orale, Maxillofacciale ed è la strumentazione pizoelettrica, che non è altro che una strumentazione ad ultrasuoni.
Questo permette un taglio precisissimo sui tessuti duri quindi ossei ed un eventuale taglio accidentale sui tessuti molli, su questi non provoca alcun danno. Questa tecnica nella Chirurgia Zigomatica ultimamente è utilizzata a livello internazionale ed io sto girando mezzo mondo perché voglio che tutti possano capire che esiste una strada minimamente invasiva, anche nella chirurgia complessa, che ha grandi vantaggi e non solo per il chirurgo ma soprattutto per il paziente, che nel post-operatorio avrà un disagio minimo. Ci tengo a dire ed a sottolineare che comunque rimane una chirurgia difficile e che necessita di un lungo percorso di apprendimento”.
Con grande soddisfazione ho ricevuto inviti da tutto il mondo ad effettuare corsi e interventi nei prossimi mesi, per spiegare e insegnare la mia tecnica innovativa, India, New York, Buenos Aires, Instanbul, Brasile, Manchester e all’ Università La Sapienza a Roma il 17/18 ottobre.
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